La Polena

Post N° 67


IL SERVIZIO DI PILOTAGGIO MARITTIMOCenni storiciIl pilota è uno dei più antichi personaggi che ci presenta il diritto marittimo. Nella leggenda troviamo che Omero immortala il pilota di Menelao, Frontide (o Fronte), il quale, dopo essere stato ucciso da Apollo, viene onorato dal re di Micene con un mausoleo innalzatogli vicino a capo Sunion (1). I Romani ritenevano che capo Peloro avesse tratto il suo nome dal pilota di Annibale, condannato a morte per aver lasciato trascinare la sua nave dalla corrente contro lo scoglio di Scilla. A parte questi racconti leggendari è pacifico che l’istituzione del pilota si diffuse fin dall’antichità, all’insorgere della necessità di navigare in zone insidiose nei pressi degli approdi (bassi fondali, scogli ecc.). Nel diritto di Rodi recepito nel Digesto risultava stabilito l’obbligo a carico del capitano di servirsi dei pratici dei bassi fondali, nei luoghi dove è costume adoperarli, e ciò fa ritenere che l’istituto del pilotaggio si trovasse accolto nell’ordinamento giuridico romano che distingueva il gubernator, ovvero il pilota timoniere, e il proreta, cioè il pilota prodiero. Passando al periodo medioevale, degni di nota sono i Roles d’Oleron, sintesi delle consuetudini che regolavano il commercio marittimo sulle rotte dell’Atlantico e del Baltico, nei quali veniva stabilito che i piloti dovessero rispondere della nave con la propria testa. Anche il Consolato del Mare (2) dedica un intero capitolo al pilota, nei confronti del quale è prevista la pena capitale, nel caso in cui si dimostri incapace di dirigere la nave secondo gli impegni.In epoca più moderna possiamo rammentare l’Ordinanza francese promossa dal Colbert nel 1681, che segna l’inizio del diritto marittimo moderno, nella quale ben 18 articoli sono dedicati al pilotaggio. Le disposizioni dell’Ordinanza, opportunamente migliorate e aggiornate, furono accolte nel Codice Napoleonico del 1807 e da questo passarono in gran parte dei codici marittimi europei.