Faccio pure Questo

Foglie - Capitolo VIII


L'importante, alla fine, è solo l'interpretazione.L'assolo.Mmm... prima volta qui?Allora immagino che tunon stia capendo granché.Dovresti allora iniziare dall'inizio,cliccando qui.Vedrai che dopocontinuerai a non capirci nulla.Ma non è poi così importante.  * * *La SantabarbaraRiassuntino:Sto acquistando armi.Le acquisto da un commerciante che non è un tipetto facile.Anche io comunque non lo sono.:-) "Mi dica Signore".Decido in un lampodi giocare d'anticipo.Per disarmarlo."Am sun stufe ed tirer su dal foi".(trad.: "mi sono stufato di raccoglier foglie") Lui resta immobile.Intuisco che ha funzionato,l'ho spiazzato attaccando subito.Assai raramente uso il dialetto.Ma stavolta mi convene;disinnesco così almeno una delle tante sue armi.Funziona; non se lo aspettava.Lo vedo che vacilla per una frazione di secondo. L'arbitro fischia l'inizio della partita ed io tiro il pallone in avanti con ancora tutti i miei nella mia metà campo.Caso non previsto;per questo lui si stupiscee per questo resta immobile.Ma ditemi, contro il Barcellona, l' "Atletico Castelfranco", che cazzo può fare se non incursioni ed arrembaggi per cercar perlomeno di sorprendere?Lui lo capisce,per questo sorride.Empatia; ecco la mia arma.Senza quella,non potrei coltivare alcuna speranza. Ho solo procrastinato, di pochi secondi,il corpo a corpo.Lui riprende facilmente le redini in mano:"L'ho già Sentito questo problema. Non sei l'unico."Interessante risposta.Tutto va analizzato in quest'uomo;nulla in lui è casuale.Ha risposta in Italiano, per non dar segno di seguirmi;ed è passato al "tu". Non è che si stia prendendo una confidenza; semplicemente me la concede.Ha intuito la mia tattica e mi asseconda;la miglior mossa possibile per riuscire comunque a tenere in mano il timone.Io accenno un sorriso; rispetto il codice.Esprimo gratitudine per l'onore concessomi.Lui non ricambia.Naturalmente.E' un vero Sire quest'uomo.Silenzioso mi guarda ed attende.Già; lui lo sa che io vado lì con proposte sicché si è abituato a non farmi domande;tace ed attende.Evita così il rischio di non saper come uscirnenella tanto malaugurata quanto improbabile ipotesi che la mia proposta sia migliore della sua.Questa attenzione costante ad ogni mossa gli consente di sfiorare l'infallibilità.A questo silenzio son sempre io che non reggo.Quest'uomo mi affascina.Non per intelligenza, né per praticità;dopotutto in nessuna delle due è superlativo.Ma, nella combinazione delle due,lui eccelle.Come la Yamaha YZR-M1 o la Ferrari SF16-H.Un qualsiasi grosso TIR della IVECO ha un Motore più Potente di quello della YAMAHA di Valentino Rossi.Così come una piccola minicar pesa assai meno della Ferrari di Sebastian Vettel.Ma se fai il rapporto Peso/Potenza ecco che i due mostri di MotoGP e F1 sbaragliano il campo.Così quest'uomo.E' un buon connubio di genialità e competenza; dove non ci arriva con  l'una, l'altra si allunga e ce la fa.Una delle due ce la fa sempre.  E poi lui, come me, è ironico osservatore della propria vita e di quella dei suoi contemporanei.Queste sono le cose che fan sì che lui sia uno di quelli davanti ai quali mi inchino.E non sono tanti.Espongo quindi."Son tante, son come cavallette. Mi si appoggiano su un fianco del giardino che è in pendenza; una pendenza inventata da Dio per farmi soffrire; non troppo ripida da farle rotolare in pianoma troppo scomoda per rastrellarle con agio.Le voglio catturare. Intrappolare con una rete a terra per poi ammucchiarle in un lampo semplicemente chiudendo la rete".Lui: "Ma la rete marcirà !"Io: "La vorrei in plastica."Lui: "Ma una rete per terra è brutta !"Io: "E' brutta se la si vede; io la voglio mimetica"Fa un sorrisetto: "Serve altro ?"Gli faccio capire che non scherzo: "Certo, altrimenti mica venivo da lei"Lui: "Sentiamo..."Io: "Deve costare meno di un cazzo".Lui: "E sei venuto a cercarla qui ?"Io: " Perché ?Esiste per caso, senza che io ne sia mai venuto a conoscenza, un posto migliore di questo, nell'emisfero Boreale, per trovar soluzioni a problemi apparentemente irrisolvibili?"Accenna ad un sorriso;l'adulazione è la sua endorfina. Lo conoscoe lo capisco;mi somiglia.Ma non mi vuol dar soddisfazione.Non mi fa vedere l'espressione del suo viso.Si gira ed inizia a camminare verso il magazzino che sta dietro la bottega.Ed io lo seguo.Il miracolo è l'ordinario in questo posto. E si ripete ogni volta.L'oggetto che mi serve ha sentito il nostro dialogo e lo sta già chiamando.Lui va, ed io gli son solo due passi dietro.Siamo in missione finalmente, io ed il mio Sergente.La sua mano sinistra scivola sul suo capo, e si ferma poco più su della nuca.Sa che osservo questi suoi gesti,mentre lo seguo.Inizia ad accarezzarsi quella zona del capo con i polpastrelli. Una recita. Cerca di dimostrarmi, simulando, che, per me, pensa.Fa alcuni passi; io so che ora sta semplicemente ripassando il tono di voce più noncurante del suo repertorio, per dirmelo con simulato distacco .Ancora un attimo e poi, per l'ennesima volta, lo dice.  "Ce l'ho."Pure io, con finta noncuranza, gli ribatto.Stavolta algido: "Mai dubitato, Signore."E lui parte con la soluzione, che mi snocciola per singoli punti, enunciati col ritmo di una mitraglietta d'assalto,mentre cammina davanti a me, accompagnandomi al luogo dove la soluzione è riposta:"Rete da Orto; per ortaggi rampicanti.Molto Resistente, in Plastica verde; maglia irregolare, filo irregolare. Ne consegue che, gettata su un prato, è più mimetica di un Marines col volto incremato.La usi e la getti via ogni anno, assieme alle foglie.Costa probabilmente meno di un paio di sacchetti di plastica del Conad.Ce l'ho in pezzi da dieci per quindici metri."Mentre parla giunge allo scaffale, allunga la mano, afferra e me ne porge alcune confezioni.Non si gira ad osservare se concordo con la sua proposta; lui non fa proposte; e neppure propone soluzioni.Lui fornisce LA SOLUZIONE.Unica.Come le radici di una equazione di primo grado.Me le mette nelle mani, una dopo l'altra,senza guardarmi mentre mi chiede: "quante te ne do ?"Con lui non l'ho mai detto. Non l'ho detto perché ci tengo a tenerlo in tensione continua; non voglio si adagi sugli allori.Lo faccio per esser certo che mi darà sempre il massimo di se stesso.Tuttavia qui sento di doverglielo. Se fossi stato Capo di Stato, in quell'istante, lo avrei nominato Cavaliere del Lavoro. Con cerimonia immediata.Ekkekkazzo. * * * Ora ho tutto.La prossima mossa?L'implementazione.;-)