Faccio pure Questo

Foglie - Capitolo X


 Diciamo la verità.Qui, di Eroico,di Titanico,di Epico,ci siete solo voi.Voi che insistete a leggermi.Ma presto,questo tormento,finalmente finirà.Ve lo prometto.Ah già, come al solito,per le ritardatarie…se si vuol iniziare dalla prima stazionedi questa Via Crucis…basta cliccare qui.  * * *Mein FührerbunkerRiassuntino: La disfatta,in ogni cosa,arriva sempre.E' solo questionedi tempo.Ma non ci va fatta su una tragedia.La disfatta dopotutto è il  capitolo che sempre precede quello in cui si descrive la rinascita. :-) Ora dovevo solo eliminarle; dovevo concludere.La mia "Soluzione Finale".L'ultima fase tuttaviaera ancora da ideare.Sì perché non avevo elaborato il piano nella parte relativa al loro smaltimento.  Come Dio,pure io,mi distrassi nel finale.Perchè?Forse per banale scaramanzia. Inutile studiare tutti i dettagli se non sei per nulla sicuro del "Core" del tuo piano.Insomma,non volevo investirci troppo in speranze. Volevo protegger me stesso tenendo basse le aspettative di successo.Ridurre il peso delle delusioni che seguono lo sfascio delle illusioni.Avevo ritenuto che,"rastrellamento" e "concentramento" in un unico luogo fossero le parti difficili; invece, il mio piano, sino a quel punto funzionò alla perfezione. Mi sentivo comeTom Cruise in M.I.Tutto ciò che era "Impossibile"non solo si era trasformato in "Possibile"ma addirittura in "Semplice".Mezzo milione di loro erano ordinatamente raggruppate.Bastava eliminarle.Invece… ecco spuntare il Demonio.Con mezza stradina ricoperta di questi strani, lunghi e grossi affari, io non fui efficiente.Persi tempo a gongolarmi.Stavo ad osservare le belve intrappolatecome un safarista che perde tempo a farsi far fotografiecol fucile in una mano ed il piede sulla testa del Leone appena steso.Ed arrivò l'inatteso.D'un tratto a terra, sull'asfalto, vidi apparire un cerchietto che rendeva più scuro il bitume; cerchietto ampio addirittura alcuni centimetri.Subito dopo un altro, poi altri due.Gocce d'acqua dal cielo.Molto grandi.Davvero Enormiseppur assai Rade.Le sentii pure sul capo e sulle spalle.Dio mi puniva, per eccesso di mia presunzione,o di Sua invidia,sparandomi uova d'acqua addosso.Via. In casa, di corsa.Uffa.  Consapevole che mi sarebbero bastati non più di una ventina di minuti per trascinare le reti fuori dal giardino e chiuder la partita, me ne stavo a scalpitare in casa, nell'attesa che la pioggia cessasse.Piovve sempre più forte, ininterrottamente, sino all'oscurità.Piovve ad intervalli pure nella notte.Diluviò poi all'alba.Ma, a metà mattina,  il cielo era di nuovo limpido, aria pungente  e tiepido sole.Io, nella notte, avevo terminato il pianoper la "Soluzione Finale".Sapevo ciò che dovevo fare oraper chiudere la partita in pochi minuti.Bene, pensai, si è trattato di un banale contrattempo; solo un fottuto contrattempo.Poteva essere uno straordinario trionfo, mi dissi, ed invece mi dovrò accontentare di una esaltante vittoria.Il solito boriosetto insomma.Raggiunsi i Siluri.Introdussi le dita nel bordo di una delle sei reti per spostarla; per trasferire il convoglio di prigionieri nella zona che avevo intenzione di adibire a loro fossa comune.Tirai… e mi ritrovai in un incubo.La rete mi si spezzava tra le mani ed i rotoloni di foglie non si muovevano neppure di un solo millimetro. Una tragedia. Si erano inzuppate di pioggia; avevano aumentato il loro peso in modo esponenziale.Smisi di tirare la rete visto che ottenevo,con sforzi estremi, solo la sua distruzione.Non mi servì molto per realizzare che, quella guerra, non l'avrei più vinta.Tuttavia, di certo, non realizzai che l'avrei persa.Ritirata a Berlino.Certo che comunquelei non sarebbe mai caduta in mano agli alleati.Ma non c'è mai fine al peggio.    * * * Facile esser grandi nelle vittorie.Difficile mantenere anche il solo decoro nelle sconfitte.Una volta nella polvereUna volta sull'altar.O viceversa.Con la prossimaFacciamo Basta.;-)