Creato da mi.descrivo il 04/04/2015

Faccio pure Questo

per non farmi mancare nulla.

 

 

Foglie - Capitolo X

Post n°58 pubblicato il 11 Marzo 2016 da mi.descrivo


 


Diciamo la verità.

Qui,
di Eroico,
di Titanico,
di Epico,

ci siete solo voi.



Voi
che insistete a leggermi.


Ma presto,
questo tormento,
finalmente finirà.


Ve lo prometto.


Ah già,
come al solito,
per le ritardatarie…
se si vuol iniziare
dalla prima stazione
di questa Via Crucis…

basta cliccare qui.

 


 

* * *


Mein Führerbunker


Riassuntino:

 

La disfatta,
in ogni cosa,
arriva sempre.

E' solo questione
di tempo.

Ma non ci va fatta su una tragedia.

La disfatta dopotutto
è il  capitolo che sempre precede
quello in cui si descrive la rinascita.

 

:-)

 



Ora dovevo solo eliminarle;
dovevo concludere.

La mia "Soluzione Finale".

L'ultima fase tuttavia
era ancora da ideare.



Sì perché non avevo elaborato il piano
nella parte relativa al loro smaltimento.

 

Come Dio,
pure io,
mi distrassi nel finale.

Perchè?

Forse per banale scaramanzia.

Inutile studiare tutti i dettagli
se non sei per nulla sicuro
del "Core" del tuo piano.


Insomma,
non volevo investirci troppo in speranze.

 

Volevo protegger me stesso
tenendo basse le aspettative di successo.



Ridurre il peso delle delusioni
che seguono lo sfascio delle illusioni.


Avevo ritenuto che,
"rastrellamento" e "concentramento"
in un unico luogo
fossero le parti difficili;

invece, il mio piano,
sino a quel punto
funzionò alla perfezione.

 

Mi sentivo come
Tom Cruise in M.I.

Tutto ciò che era "Impossibile"
non solo si era trasformato in "Possibile"
ma addirittura in "Semplice".


Mezzo milione di loro
erano ordinatamente raggruppate.


Bastava eliminarle.


Invece…
ecco spuntare il Demonio.


Con mezza stradina
ricoperta di questi strani,
lunghi e grossi affari,
io non fui efficiente.


Persi tempo a gongolarmi.


Stavo ad osservare
le belve intrappolate

come un safarista
che perde tempo
a farsi far fotografie
col fucile in una mano
ed il piede sulla testa
del Leone appena steso.



Ed arrivò l'inatteso.


D'un tratto a terra, sull'asfalto,
vidi apparire un cerchietto che rendeva
più scuro il bitume;

cerchietto ampio addirittura alcuni centimetri.

Subito dopo un altro,
poi altri due.

Gocce d'acqua dal cielo.

Molto grandi.

Davvero Enormi
seppur assai Rade.

Le sentii pure sul capo e sulle spalle.

Dio mi puniva, per eccesso di mia presunzione,
o di Sua invidia,
sparandomi uova d'acqua addosso.

Via.

In casa,
di corsa.


Uffa.  


Consapevole che mi sarebbero bastati
non più di una ventina di minuti
per trascinare le reti fuori dal giardino e chiuder la partita,
me ne stavo a scalpitare in casa,
nell'attesa che la pioggia cessasse.



Piovve sempre più forte,

ininterrottamente,

sino all'oscurità.



Piovve ad intervalli
pure nella notte.


Diluviò poi all'alba.


Ma, a metà mattina,  
il cielo era di nuovo limpido,
aria pungente  
e tiepido sole.


Io, nella notte, avevo terminato il piano
per la "Soluzione Finale".


Sapevo ciò che dovevo fare ora
per chiudere la partita in pochi minuti.


Bene, pensai,
si è trattato di un banale contrattempo;
solo un fottuto contrattempo.


Poteva essere uno straordinario trionfo,
mi dissi,
ed invece mi dovrò accontentare
di una esaltante vittoria.


Il solito boriosetto insomma.


Raggiunsi i Siluri.

Introdussi le dita nel bordo
di una delle sei reti per spostarla;

per trasferire il convoglio di prigionieri
nella zona che avevo intenzione di adibire
a loro fossa comune.


Tirai…
e mi ritrovai in un incubo.


La rete mi si spezzava tra le mani
ed i rotoloni di foglie non si muovevano
neppure di un solo millimetro.


Una tragedia.


Si erano inzuppate di pioggia;
avevano aumentato il loro peso
in modo esponenziale.


Smisi di tirare la rete
visto che ottenevo,
con sforzi estremi,
solo la sua distruzione.


Non mi servì molto per realizzare che,
quella guerra,
non l'avrei più vinta.


Tuttavia, di certo,
non realizzai che l'avrei persa.


Ritirata a Berlino.


Certo che comunque
lei non sarebbe mai caduta
in mano agli alleati.


Ma non c'è mai fine al peggio.

 

 


 


* * * 


Facile esser grandi
nelle vittorie.

Difficile mantenere
anche il solo decoro
nelle sconfitte.

Una volta nella polvere
Una volta sull'altar.


O viceversa.


Con la prossima

Facciamo Basta.

;-)

 
 
 

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MANUALE D'USO

Se leggi il mio primo post, troverai un punto dove dico che "scrivo tanto".

Che posso farci?

Scrivendo solo "perché" mi piace
scrivo solo "come" mi piace.

- voglio il Times New Roman,
- voglio il font grigio chiaro,
- voglio il testo parecchio aerato

e soprattutto non accetto compromessi. 
Non voglio rinunciare a nulla di tutto ciò.

Un bimbo viziato insomma. 

Le comodità però si pagano.

Queste cose fanno ingrassare l'HTML e non ci son dietologi pare.

Sicché lo spazio che mi mette a disposizione il gestore… non mi basta. 

Sempre in quel post aggiunsi che, tuttavia, so come farcelo stare, quello che scrivo, in questo posto.

Ovviamente non intendevo far credere che so far miracoli; non sono mica Gesù.

Con quattro pani e quattro pesci, lo scrivente riesce solo:

- a nutrirne quattro o
- ad affamarne otto o, infine,
- ad ammazzarne sedici o più.

Non avendo possibilità di far meglio,
ho due soli modi per superare l'asticella.

Il primo è quello di fare il riassunto di me stesso.
E non mi va.

Il secondo è quello di postare "a puntate". 
Farò così.

 
 

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