Creato da top077 il 19/10/2011

Fantasie Proibite

... quando i sogni diventano realtà

 

 

The Scarecrow & The Butterfly

Post n°105 pubblicato il 03 Dicembre 2014 da top077

Quel pupazzo di paglia lo si sentiva cicalare fino infondo alla valle e tutti quelli che passavano di là, incuriositi e divertiti, gli lasciavano in dono il racconto della loro storia.

Era un pupazzo alto, sempre sorridente, con uno strano cappello su cui sventolava un fiore, non ricordo se fosse una margherita o una rosa rossa, una giacca un po' logora, che gli conferiva però un'aria distinta e rispettosa.

Da lassù, sopra alla collina, in mezzo alla distesa di prati di grano poteva scorgere le lunghe file di peschi che incorniciavano tutti i campi lì attorno. Probabilmente anche il legno nodoso di cui era fatto veniva da uno di quei rami, se lo era sempre chiesto.

Era sempre stato lì e anche se il suo bell'aspetto poteva ingannare, nessuno sapeva in realtà quanti anni avesse, di una cosa si era certi, chiunque passasse di là trovava una parola amica, una battuta pronta e tempo, lui aveva tutto il tempo del mondo per rimanere lì ad ascoltare e questo lo aveva colmato di immaginazione, di fantasia e di tutte quelle avventure che aveva potuto soltanto sognare inchiodato com'era al terreno.

Una notte, una notte di tempesta passò di lì una impaurita farfallina, stremata dagli sforzi fatti per fuggire alle miliardi di goccioline che cercavano di colpirla, di annientarla. Arrivò lì così stremata che non ebbe nemmeno le forze per parlare, per chiedere aiuto. Senza proferire parola si infilò sotto quella enorme giacca, in un angolo del taschino interno dove il silenzio di un cuore assente rendeva quel nulla così familiare a lei che fino ad oggi non aveva mai conosciuto il calore di una casa, di una famiglia.

Passò qualche giorno prima che la farfalla spuntasse fuori da quel taschino, diffidava di chiunque e certo ancor più da questo strano omino di paglia che appena la vide non esitò a salutarla con un semplice enorme sorriso.

Solo nei giorni seguenti i due cominciarono a parlare, a raccontarsi la reciproca storia. Il pupazzo le raccontò della sua infelicità perché non potendo mai vedere il mondo avrebbe voluto conoscere gente nuova, fare nuove esperienze. La farfalla che invece lo aveva percorso in lungo e largo gli raccontò di come nessun posto le fosse mai appartenuto, di come il mondo e le persone si possano dimostrare alla fine false e opportuniste.

I due parlarono e parlarono per stagioni e stagioni. Stranamente come se si conoscessero da sempre, demolendo pian piano tutte quelle maschere che avevano dovuto mettere sempre davanti alle altre persone per farsi accettare, per cercar di farsi capire inutilmente dal mondo. Invece lì nulla di tutto ciò era necessario. Le giornate passavano tranquille, dalla tiepida alba fino al calare del sole, se c'era da parlare si parlava, altrimenti anche il silenzio parlava per loro.

Capitava che la farfallina di tanto in tanto si allontanasse, ma mai più del tempo necessario al vento dell'est per spolverare le nuvole grigie dal cielo.

Poi un giorno avvenne una cosa molto strana che cambiò completamente ogni equilibrio. Improvvisamente, inaspettatamente,  spuntò all'estremità del legno, che gli faceva da braccio destro, un minuscolo germoglio. Lui incuriosito cominciò a chiedersi come fosse mai possibile che da un pezzo di legno così inutile e vecchio come poteva essere lui, potesse fiorire una cosa così meravigliosa. La stranezza fu nel fatto che proprio da allora la farfallina non si fece più vedere. Proprio quando lui avrebbe voluto condividere  gioia, curiosità, incredulità alla sua cara amica, lei senza dar ragioni scomparve.

To be continued ...

 
 
 

E' strano sentirsi vuoti ...

Post n°104 pubblicato il 08 Settembre 2014 da top077

... di ciò che non si ha mai avuto.

Eppure sembrava così verosimile. A volte le persone hanno paura delle loro idee, delle loro impressioni e piuttosto di confrontarsi, di metterle in discussione preferiscono convincersene, anche se questo significa andar contro la stessa ragionevolezza.

Quanto amo le discussioni, i miei dubbi sono il mio stimolo quotidiano alla vita ...

 
 
 

Coincidenze ...

Post n°103 pubblicato il 18 Agosto 2014 da top077

 
 
 

assenza di te ...

Post n°102 pubblicato il 24 Luglio 2014 da top077

 
 
 

Corre ...

Post n°101 pubblicato il 13 Giugno 2014 da top077

Un istante a respirare, un istante ad appoggiare sei gambe a terra, due mie e quattro della sedia che per ora mi sento di poter controllare senza ansia.
E' corso, ho corso e correrò ancora, ma qui chiudo gli occhi e respiro il mio fiato; ho costruito il mio grattacielo e ora che ho finito i mattoni mi sento ricco per la possibilità di riempirmi di nuovi progetti, di nuove sfide. In fin dei conti l'altra parte del mondo è solo un altro luogo, come la casa che trovo dietro la mia porta e le persone che incontro parlano sì lingue diverse, ma si comportano nella mia stessa maniera. Gli altri non sono altro che un altro io. Dalla parte opposta del modo io sono qui, a scrivermi, a cercarmi: non fuggirò mai da me stesso e non riscirò mai a trovarmi. Io sono qui, ora, dappertutto. Soprattutto lì con te.

 
 
 

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