Il mondo di Luna

JASON E LUNA..(RACCONTO)


 Jason era al culmine della sopportazione, la sua giornata era stata lunga e difficile, troppe cose da fare, da pensare, poco tempo da dedicarsi. Salì a due a due i gradini del condominio fino al suo appartamento. Tirò fuori le chiavi dalla tasca e il clic sordo della porta che si apriva fu per lui come la manna dal cielo. Era a casa, finalmente. Entrò, posò la giacca e la sciarpa su una vecchia chaise longue appartenuta a chi sa quale antenato. Le luci erano accese, non ricordava di averle spente. Proseguì lentamente fino al salotto e li, sdraiata sul suo tavolo di cristallo c’era lei. Aveva le mani sporche, le labbra scure e dolci del cioccolato. Lei, che non ha mai resistito ad un barattolo di nutella, lei. Luna lo guardò colpevole, sapeva che il cioccolato le faceva male, il suo stomaco delicato ne avrebbe sofferto per quello lo mangiava di nascosto quando Jason non c’era. Lui la guardò, com’era bella Luna tutta sporca di nutella, le mani, le labbra, anche il naso lo era. Jason la guardava passarsi la lingua sulle labbra per cercare di togliere un po’ di quel delizioso peccato di gola. Lui la fermò. Con le sue dita le passò delicatamente ciò che restava di quel nettare sulle sue labbra, com’erano morbide e umide. Lei gli succhio le dita come se fossero ambra. Lui le prese le guance, la guardò negli occhi, quegli occhi grandi  e immensi dove potersi perdere in una frazione di secondo. Jason avvicinò  il volto a Luna e posò le sue labbra sulle sue, con la lingua leccò via la cioccolata lentamente, con movimenti studiati al dettaglio. Luna gli passò le mani tra i capelli, baciò i suoi occhi, il suo naso, leccò le labbra di Jason, la sua lingua, il loro sapore era ora dolce e amaro. Gli tolse gli occhiali. Luna scivolò con le natiche verso il bordo del tavolo in modo che potessero abbracciarsi, toccarsi, sentirsi. Jason iniziò a leccarle il collo piano, piano, a morderle i lobi delle orecchie, le sue mani sul suo seno potevano sentire il battito accelerato del cuore di Luna. Bottone dopo bottone la camicetta di lei scivolò a terra in un lieve fruscio. Le mani di lui la accarezzavano calde e lei tremava sotto il suo tocco. Luna emise un lamento, flebile come un battito d’ali. Lei gli slacciò i jeans e gli tolse i boxer, la maglietta subito dopo. Jason era nudo ora davanti a lei, com’era bello e…tremendamente sexy con le labbra ancora sporche di quel che restava della nutella di lei. Jason infilò le mani sotto la gonna di lei e con fare sicuro le tolse gli slip. Tutto ciò che restava di lei era solo una gonna a pieghe fin sopra al ginocchio e un reggiseno di pizzo nero. Jason le alzò il bordo del pizzo  e la sua lingua passò umida e ruvida sui capezzoli di lei. La morse lievemente e la succhiò abilmente, Luna emise un gemito di piacere e lo strinse a sé. Le mani di lei sulle natiche di lui erano un segnale inconfondibile, lo voleva, lo desiderava in quel momento. Lui la fece sdraiare sul tavolo e le sollevò la gonna leggera, il suo tatuaggio era li, lo guardava e aspettava un suo cenno, un suo bacio. La temperatura nella stanza era al massimo o forse erano loro due che bruciavano. La pelle di lei era morbida e liscia, Luna lo accarezzò, l’inguine era li per lei, il suo sesso era li per lei. Lo prese tra le mani e lo accarezzò gentilmente, lo avvicinò al suo clitoride e lo sfregò su di se. Un lento fluire di sensazioni… Lui iniziò a baciarla con foga, la passione al limite, il desiderio un fuoco nelle viscere. La penetrò senza remore, lei buttò indietro la testa, lui le prese i seni tra  le dita e sentì i suoi capezzoli farsi turgidi, brividi e sudore sulla loro pelle. Jason iniziò a muoversi lentamente dentro di lei come le onde del mare, vanno e vengono e non sai mai dove si infrangano. Ogni onda un brivido, ogni onda un gemito di entrambi. Il movimento divenne intenso…chissà se il tavolo avrebbe raccontato ai posteri del loro amore? Jason era al culmine dell’onda, una tempesta di emozioni stava per sommergerli….Come era dolce lei, come era terribilmente sensuale sentirla sospirare, guardare le sue labbra schiudersi, passarsi le labbra con la lingua e sentirla finalmente godere di qualcosa di unico e raro che solo loro due erano in grado di capire. La tempesta arrivò e ….questo fu solo l’inizio….