FATAMATTA

Fabergé e le uova degli Zar...


Eccomi son tornata, un saluto e un grazie a tutti quelli che mi hanno lasciato un graditissimo saluto.E' bello sapere che qualcuno si ricorda di noi anche quando la nostra presenza non è assidua.Ho sempre in mente una citazione che ho letto da qualche parte:"Il tempo che passa non ti fa perdere gli amici , ma ti fa capire quali sono quelli veri."Questa mia vacanza  mi ha portato anche nella città di Torino.Una città nella quale ero stata alcune volte, ma purtroppo sempre di sfuggita.Un luogo in cui si incontra la  storia  ad ogni passo:  nelle strade, nei palazzi d'epoca ricchi di fregi edi opulenza degna della prima capitale d'Italia.Impossibile in pochi giorni visitare tutto, Torino merita ben più di una visita.Questa volta le mie mete sono state "Venaria Reale" all'interno della quale è allestita la mostra degli oggetti e delle famose "uova" create per lo Zar di Russia, dall'orafo Carl Fabergè.Mi riservo di raccontarvi in seguito di altri importanti siti visitati.                                         Fabergé l'orafo degli Zar.Gustav Fabergé, di origine francese, dopo varie vicissitudini, nel 1842 si stabilì a San Pietroburgo, dove aprì una piccola bottega d'orafo per la lavorazione di oggetti in oro e diamanti Il figlio di Gustav, Carl dopo aver terminato gli studi viaggiò  in tutta l'Europa e specialmente in Italia, per apprendere nuove tecniche e prendere  ispirazione dai grandi maestri orafi italiani.Tornato in Russia si dedicò all'azienda di famiglia ampliandola e rendendola la più grande azienda orafa di tutta la Russia, con uno staff di ben cinquecento artigiani e artisti.Nel 1885 gli fu permesso di fregiarsi del titolo di fornitore di corte dell'imperatore.Veniva spesso invitato a corte per giudicare e valutare  le pietre preziose acquistate dall'imperatore.Anche il figlio di Carl, Agathon, ebbe un posto preminente a corte, lavorò come esperto di qualità, nella galleria dei tesori dell'Ermitage.In breve tempo  Fabergé acquisì  grande notorietà  grazie anche al  grande successo in diversi concorsi  internazionali come  la fiera Internazionale di Norimberga, dove vinse il primo premio, e  la Medaglia d'oro alla Mostra del Nord, a Copenaghen.(1885)Di successo in successo i Fabergé ampliarono il laboratorio che si trovava nella elegante casa  dove risiedevano, in un quartiere elegante di San Pietroburgo e aprirono filiali a Mosca;Odessa, Kiev, Londra.A Londra gli stessi membri della famiglia reale inglese si recavano nel negozio di Bond Street per ammirare e scegliere oggetti da acquistare.In queste botteghe prestavano la loro opera svariati maestri intagliatori di pietre preziose, cesellatori, smaltatori miniaturisti. Ma gli artisti più famosi della Maison Fabergé a San Pietroburgo furono: Mikhail Perkhin, e  Henrik Vigstrom creatori delle famose uova per la famiglia imperiale russa dei Romanov.                                                                                                                 Le uovaLa Pasqua è la festa principale. del calendario ortodosso russo, intesa come festa di fratellanza e pace,e anche la festa per l'arrivo della primavera.In questa ricorrenza era antica usanza regalare uova colorate con tinture vegetali e ornate con stampe.Nel tempo però la gente iniziò a scambiarsi uova di diversi materiali:legno, pietra, porcellana.
In occasione della Pasqua del 1885 l' Imperatore Alessandro III, ordinò a Fabergé, per donarlo alla moglie, l'imperatrice Maria Fjodorovna, un uovo.Carl ideò  per la Zarina un uovo di Pasqua veramente particolare noto con il nome" L'uovo della Gallina.""L'uovo della Gallina" fu la creazione che diede inizio alla serie delle uova Fabergè.
L'uovo per l'imperatice, era un poco più grande di quello di una gallina, ricoperto da smalto bianco opaco che riproduceva il guscio, all'interno si trovava il tuorlo in oro opaco e ancora all'interno era nascosta una gallina in oro in vari colori che a sua volta nascondeva una corona imperiale in miniatura.Come ultima sorpresa, e certamente la più preziosa, attaccata alla corona un ciondolo a forma di uovo ricavato in un rubino.L'imperatrice usava portare questo ciondolo legato ad una catenina che faceva parte del regalo.Questi gioielli non sono stati ancora oggi ritrovati.
L'imperatrice ammirò talmente questo regalo che le uova di Fabergé divennero una tradizione per ben trent'anni.Ad ogni Pasqua a corte c'era grande attesa, perchè Carl Fabergè non faceva trapelare nulla  sulla fattura e materiali usati per l'esecuzione delle uova che erano destinate a tutti i componenti  della famiglia reale.Dopo la rivoluzione d'Ottobre e l'annientamento della famiglia reale, suo cliente principale, e la chiamata alle armi dei suoi migliori artigiani, anche la bottega si avviò al declino.Nel 1918 travestito da corriere dell'ambasciata britannica, Carl Fabergé, abbandonò la sua patria.Morì in Svizzera due anni dopo. Le sue ceneri si trovano ora in Francia a Cannes.
Gli oggetti di questo artista sono pezzi dal valore inestimabile,  ricreare con le parole lo splendore degli smalti, il luccichio dei diamenti, gli intersi su oro o pietre dure, è impresa assai ardua.Meglio sognare su alcune foto e magari recarsi a visitare questa stupefacente mostra, che comprende oltre le uova anche moltissimi oggetti preziosi come portasigarette, fibbie, ciondoli, cornici,  lavorati in smalto, oro e diamanti.Fabergé si meritò il soprannome di Cellini del nord, egli produsse capolavori anche per importanti industriali e per  le corti europee.Dopo la rivoluzione russa le cinquantadue uova dei  Romanov ebbero alterne vicende, confiscate tuttedal governo bolscevico, (tranne quella portata in esilio dalla zarina madre) furono vendute negli anni venti assieme a migliaia di pezzi del tesoro imperiale sul mercato occidentale per sostenere l'economia della nuova Unione Sovietica.
Attualmente dieci uova sono al Museo del Cremlino, novesono  proprietà della fondazione storico culturale The Link of Time, fondata dal magnate russo Victor Vekselberg, che nel 2004 acquistò  dagli eredi del magnate dell'editoria Malcom Forbes, la collezione evitando che andasse smembrata.Le altre ventidue sono proprietà di Musei o fanno parte di ricche collezioni private.Molte sono andate disperse.Queste favolose uova sono state protagoniste anche di vari films: Octopussy (1983) della serie di James Bond,Ocean' Twelve (2004) con George ClooneyThe code (2009)Le uova sono citate anche nei films :Il club delle prime mogliMezzanotte nel giardino del bene e del maleQuasi amici. Tre episodi della serie TV dei Simpson fanno una citazione delle uova Fabergé.