FATAMATTA

Progetto Ninna ho!


ninnaho.orgPost n°2013 pubblicato il 04 Gennaio 2015 da paperinopa_1974 Tag: aiuto, bambini, club dei cartoni, ninnaho.org non sapevo che esisteva NINNA HO lo scoperto un paio di giorni fa se sei una mamma leggi bene questo post e fai girare la voce e molto importante chi riesce a salvare anche una vita ha salvato il mondo ninna ho aiuta te e il tuo bambino vi metto qualcosa ma voi visitate il sito queste sono le iniziative giuste Aspetto un bambino ma sono in gravi difficoltà. Cosa posso fare?Non avere paura. Vai in ospedale. Che tu sia italiana o straniera puoi partorire gratuitamente senza dare il tuo nome né riconoscere il tuo bambino.Ho appena partorito il mio bambino ma proprio non ce la faccio a tenerlo. Chi può aiutarmi?Non abbandonarlo. In diversi ospedali italiani ci sono delle culle speciali, accoglienti e riscaldate, dove puoi lasciarlo nel completo anonimato. Il bambino sarà al sicuro e presto troverà una famiglia. Guarda il video del progetto Ninna Ho con le testimonianze del Prof. Agosti dell' Ospedale del Ponte di Varese e del Prof. Paolillo del Policlinico Casilino di Romahttp://youtu.be/2gd6O4hUpkcLe culle visualizzate sono quelle donate dal progetto ninna ho e quelle che aderiscono alla campagna di informazione.In Italia esistono numerose altre culle che aiutano le mamme in difficoltà.Per maggiori informazioni o domande di carattere medico Un dottore risponderà al più presto alle domande di carattere medico. Oppure telefona al numero verde800 - 320 - 023 Da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle ore 15 un operatore specializzato risponderà alle chiamate in lingua italiana o inglese. Il risponditore automatico è sempre attivo 24 ore su 24 per le informazioni di base. IL PROGETTONegli ultimi decenni giornali e televisione hanno riportato alla luce casi di ritrovamento di neonati abbandonati per strada o nei cassonetti. Tali episodi si verificano per motivi diversi e complessi, riconducibili a situazioni di disagio sociale ed economico, alla mancanza di un'informazione adeguata alle donne sulle opportunità loro offerte sia sul piano giuridico sia su quello dell'aiuto socio-assistenziale e sanitario. Dietro questi gesti estremi ci sono donne disperate che spesso non sanno di avere un'alternativa, donne che non hanno nessuna possibilità di prendersi cura del proprio bambino a causa della realtà in cui vivono e della società, o gruppo sociale, con cui si rapportano. Non sono solo clandestine, extracomunitarie terrorizzate, spesso sono giovani di buona famiglia, che vogliono mantenere segreta la loro gravidanza e la loro maternità per paura di uno scandalo. Allo scopo di prevenire ed evitare gli infanticidi e gli abbandoni, la vigente normativa italiana consente alla donna il diritto a partorire in anonimato, a non riconoscere il proprio figlio, ad essere assistita e non essere giudicata. Nonostante questo il problema dell'abbandono dei neonati continua a costituire un'importante piaga sociale.CHE COS'E' E A CHI SI RIVOLGEIl Progetto ninna ho, voluto dalla Fondazione Francesca Rava e da KPMG Italia è il primo progetto nazionale a tutela dell'infanzia abbandonata che ha ricevuto l'autorevole patrocinio del Ministero della Salute e il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia. Si rivolge a tutte quelle madri che per difficoltà psicologica, sociale od economica non sono in grado di potersi prendere cura del neonato.OBIETTIVIoffrire alle donne in difficoltà una concreta possibilità di esercitare presso strutture ospedaliere il diritto al parto in anonimato, garantito dalla legge italianatutelare i neonati a rischio di abbandono e di infanticidio. IN COSA CONSISTEIl progetto prevede:la donazione e installazione di culle termiche presso un network di ospedali dislocati in tutta Italiaun'attività d'informazione rivolta alle madri in difficoltà sull'attuale normativa sulla segretezza del parto e sulla tutela della donna e del bambino.L'INSTALLAZIONE DELLE CULLEIl progetto di installazione delle culle ha coinvolto le seguenti 5 città:Napoli, Azienda Ospedaliera Universitaria Federico IIVarese, Ospedale Materno Infantile Del Ponte Azienda Ospedaliera di VareseFirenze, Azienda Ospedaliera Universitaria CareggiParma, Azienda Ospedaliero-UniversitariaPadova, Azienda Ospedaliera di Padova presso cui sono stati donati e installati dispositivi quali:Culla termicaDispositivi elettronici di monitoraggioOpere murarie per la predisposizione dei localiOpere elettriche per la comunicazione con i reparti di terapia intensivaLA CAMPAGNA D'INFORMAZIONELa campagna informativa e di sensibilizzazione, alla quale aderiscono anche la Clinica Mangiagalli di Milano e il Policlinico Casilino di Roma (che già dispongono di culle neonatali), prevede la realizzazione di leaflet, poster e locandine in 5 lingue diverse (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo) distribuite presso strutture e luoghi in cui è presumibile possano essere visti dalle madri in difficoltà: consultori, parrocchie, cooperative sociali, informagiovani, associazioni di volontariato, fondazioni, presidi ospedalieri, asl, farmacie, centri sociali e associazioni di sostegno per gli immigrati. Informano sulle opportunità di legge in merito al parto anonimo nelle strutture ospedaliere e sull'esistenza delle culle per la vita, segnalandone gli indirizzi e fornendo un punto di riferimento attivo 24 ore su 24 (numero verde 800 320 023).Scarica il leaflet:  Firenze  Milano  Napoli  Padova  Parma  Roma  Varese                                                 LA CULLA TERMICA"La culla vuole essere uno strumento di aiuto, solidarietà e vicinanza alle madri in difficoltà che arrivano alla scelta estrema di abbandonare il proprio bambino, nella speranza che si possano evitare gesti disperati e salvare le vite umane più deboli e indifese, i neonati". Mariavittoria Rava, presidente Fondazione Francesca RavaLa culla termica corrisponde alla versione moderna e tecnologicamente avanzata della medievale Ruota degli Esposti. Si tratta di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita.La culla ninna ho è posizionata in un luogo facilmente raggiungibile e defilato dell'ospedale, all'interno di una struttura dotata di dispositivi interni ed esterni che ne facilitano l'utilizzo sia per la mamma che per il pronto intervento medico.Istruzioni d'usoPremere il pulsanteSi apre la tapparellaDepositare il bambinoLa tapparella si chiude immediatamente mettendo al sicuro in un ambiente adeguato il neonatoIl piccolo viene ricoverato seguendo la procedura adottata per il neonato non riconosciuto e viene avviato il procedimento di adozione.LEGISLAZIONEIn Italia esistono numerose leggi che tutelano la madre e il neonato, intesi come persone distinte, ognuno con specifici diritti. In ospedale ogni donna ha il diritto di esprimere la sua volontà di non riconoscere il neonato alla nascita ed ha diritto alla riservatezza sulla propria identità. La futura madre deve essere informata sui suoi diritti e sulle sue possibilità.Il neonato è riconosciuto dalla nostra legge come "persona" cui è attribuita la capacità giuridica, cioè la titolarità di diritti, anzitutto come ad ogni essere umano i diritti inviolabili della persona, il diritto al nome, alla cittadinanza, alla educazione e alla crescita in una famiglia, anche diversa da quella di origine.STORIADalle origini alla ruota degli esposti, dalla culla per la vita alle culle ninna ho.L'abbandono di figli non voluti è sempre stata una pratica diffusa in tutte le epoche e presso tutte le popolazioni. I bambini, in particolare i neonati, erano considerati come oggetti. Alcune non ne permettevano l'uccisione, però consentivano di abbandonare o vendere i figli illegittimi. Altre consentivano l'abbandono e l'infanticidio. Vi prego di condividere queste informazioni, possono essere di aiuto per delle piccole creature innocenti!