La fata ignorante

Solo semplicemente malinconia


Ti scrivo appena tornata dalla serata trascorsa insieme, perché ho mille pensieri vuoti e pieni che devo buttar giù per fissarli da qualche parte e per nn far sì che si uniscano alla miriade di cose che vorrei comunicarti e che alla fine restano in un limbo geograficamente indefinito, a metà tra il mio cuore e la mia mente. Le foto del tuo tempo nella Terradaimillecolori mi hanno riportato alla luce un periodo della nostra amicizia che mi ha fortemente segnato, ma che tu probabilmente non ricordi (nn sei tenuto a farlo); un giorno in particolare, quello che ricorderò sempre. Guardavamo insieme quelle foto, tu mi parlavi di te, mi facevi leggere i pensieri scritti a tuo padre e io capivo lentamente che ti allontanavi sempre di più dalla mia vista e dal mio mondo, che non avrei mai potuto averti in nessun altro modo se non in quello che poi è stato, e più ti allonatanavi più desideravo esserti accanto. Sapere che ti stai muovendo per andare via è una notizia che accolgo con amarezza, con gioia contenuta e soprattutto con la consapevolezza di perdere definitivamente un capitolo della mia esistenza. Non sono molto brava a nascondere le emozioni perciò sarebbe inutile fingere i salti di gioia per la possibile svolta della tua carriera lontano dal VillaggiodiLamiere. Ogni volta che uno degli infiniti cicli del nostro rapporto si chiude, vengo colta da una strana sensazione di stordimento, come se ambissi a qualcos’altro senza sapere assolutamente a cosa, senza riflettere su come potrei ottenerla; è in questi momenti che recito la parte dell’amica premurosa e paziente, che altro nn aspetta se non le prossime comunicazioni sul futuro dell’amico Pennuto. Era questa la falsità di cui ti parlavo un po’ di tempo fa, uno scambio di sms che ci ha portato a non guardarci negli occhi per giorni. Mi chiedo continuamente il perché dell’impossibilità di agire come all’inizio, di prendere decisioni senza pensare, di dirti senza formalismi quello che mi va, senza pensare a tutte le infinite e pallose possibili conseguenze di tutto ciò. Le ragioni che mi hanno “costretto” ad agire in questo modo probabilmente le conosci, sai bene la mia considerazione rispetto ad alcune aberranti decisioni prese da te (il rischio di quadretti familiari che tu tanto temevi – un’assurda tendenza che mi offende enormemente e mortifica la mia innata discrezione ed educazione), le sottili insinuazioni riguardo la possibilità che dal mio rapporto con MentoreStanco potessero derivare commenti su di te (!?) – sicuramente quello che mi ha ferito di più ; non conosci la silenziosa sofferenza che tutto ciò ha generato, manifestata spesso con un mutismo ostinato e che mi costringe (per ragioni di opportunità) a non rispondere nemmeno agli interrogativi che da sola mi pongo quotidianamente. Altrettanto credo che non conoscerò  mai le ragioni della tua falsità e del tuo cambiamento di intenti, convinta che ci sia una notevole discrepanza tra quello che dimostri  di volere e quello che realmente desideri. Idem per me.Immagino già che semmai dovesse esserci una risposta a questa mail sarebbe in linea con quello che mi hai sempre detto finora: troppi perché.Nulla di nuovo, soltanto semplicemente malinconia.