Fatti e opinioni

Niente paura...


A volte, una sola dichiarazione ci definisce di fatto. Nella storia, i grandi della terra hanno lasciato chiaro e nitido il loro pensiero grazie a discorsi memorabili. A volte preparati, a volte no. Appassionati come quello di Martin Luther King o immensamente veri, come quelli di Ghandi. Di grande effetto come Kennedy a Berlino o storici come la chiamata alle armi di Mussolini. Carlo Giovanardi ai più non ha bisogno di presentazioni. Altri magari avranno bisogno di un piccolo percorso didattico per capire il vero senso di questo articolo. Giovanardi Carlo (nella foto in versione danzante con Carmen Russo) da alcuni detto Fernandel, è laureato in giurisprudenza. Ex Carabiniere e democristiano fin da giovanissimo. Consigliere comunale di Modena, consigliere regionale e capogruppo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, viene eletto alla camera nel 1992. Oggi è riconoscibile per una improbabile pettinatura e per la fobia per i comunisti e le toghe rosse che avrebbero incarcerato ingiustamente buona parte dell'organo dirigente del suo ex partito.   Sembra essere così convinto di questa teoria (che purtroppo non ha il pregio di essere del tutto sua e prescinde da ogni prova documentale) da scrivere perfino un libro dal titolo più che eloquente (Storie di Straordinaria ingiustizia) e dal sottotitolo ancor più chiaro se mai c'è ne fosse bisogno (Arrestati, infangati e prosciolti) Non sembrava pensarla così invece nello stesso anno della sua entrata in parlamento, quando evidentemente c'era un vento diverso. Giovanardi si schiera apertamente con Antonio Di Pietro con una lettera diffusa in migliaia di copie tramite l'agenzia "centralità" aera Forlani, il 20 maggio del 92. Alcune parti dicevano "Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarla per la professionalità ed il senso della misura con la quale conduce l'inchiesta a lei affidata (...)Perché come ha affermato lei in una sua intervista: il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti. Ma quello di difendere le persone per bene(...) finché qualcuno non toglie provvidenzialmente dalla circolazione i falsari." e via dicendo. Poi però, dirà che i suoi colleghi di partito erano tutti innocenti ( e quindi confessavano per sport o perché costretti da giudici forcaioli) e sono stati martoriati. Autore di una celebre quanto impopolare legge sulla chiusura dei locali notturni e della legge contro le droghe leggere (Giovanardi-Fini) infilata nel pacchetto sicurezza per la xx edizione dei giochi invernali di Torino ( forse perché il freddo stimola) è anche capace di provocare un incidente internazionale con l'Olanda dopo una serie di manifesti e dichiarazioni del tipo "scioccante è quello che sta accadendo. E' aberrante che in Olanda permettano l'eutanasia per i bambini...la selezione genetica fa parte del folle progetto nazista, secondo cui, tutto ciò che è diverso deve essere eliminato". Piovono richieste di dimissioni ma lui fa spallucce. Viene denunciato dai gestori delle case da ballo che lui ha accusato senza uno straccio di prova di connivenza con lo spaccio di droga. I suoi processi non vedranno la luce perché viene dichiarato "insindacabile" dalla giunta per le autorizzazioni a procedere della camera, del quale lui era presidente. Oggi però, è arrivato il momento storico di Giovanardi. La sua intervista con Aldo Cazzullo al Corriere della sera era l'i ave a dream di Giovanardi. Una dichiarazione in cui sembra compressa tutta la sua vita (o quasi) come quando si rischia di morire e si vede la propria vita che scorre rapida davanti ai nostri occhi. "Fermerò l'eugenetica!" proclama in tono euforico (presunto) e continua "l'aborto è una scelta dolorosa tra due valori. L'eliminazione del malato, del diverso e del debole e più grave" qui probabilmente ci si domanderà come mai Giovanardi sia così attento al diverso in fase embrionale mentre invece non alza un mignolo in consiglio dei ministri (ma ne avrà ben l'occasione) per evitare che le leggi contro i "diversi" extracomunitari tracimino". Ma prosegue in un crescendo Rossiniano "Qui (in Italia) consumare droghe è un illecito amministrativo. In Francia per uno spinello, ti arrestano. E in Kenia, finisci in galera per chissà quanto." certo. L'intramontabile metodo giuridico Keniota viene preso come esempio da Giovanardi. Certo che quasi quasi, un pensiero lo si potrebbe fare. Il finale poi è roboante. "vedere Pierferdinando che difende Di Pietro, il persecutore dei nostri martiri di tangentopoli, per me è stato un dolore." Ebbene si. Cito il commento di Massimo Bordin (direttore di radio Radicale) che leggeva stupefatto l'intervista nella sua rassegna stampa del mattino. "I martiri di tangentopoli e il diritto Keniano...Giovanardi è già al lavoro." Detto in parole povere...niente paura, Giovanradi c'è. Fonte: Rassegna stampa, radio radicale sabato 17 maggio 2008