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Post n°381 pubblicato il 22 Ottobre 2017 da A.Dr.Faust
Gråzone - Koldt på toppen
Era più di un anno che non andavo nella parte occidentale del mio parco, quella ferita dai lavori della centrale. Ricordo quando arrivarono le ruspe. Severamente vietato l'ingresso, recitava il cartello. Mica vero, sai? Ogni tanto entravo a guardare i lavori, poi con il tempo non è che ho deciso di non farlo più... semplicemente ho ignorato che esistessero. Ho sempre preso per il viale che va a sud, verso la zona ancora intatta, quella che ancora oggi canta quando si alza il vento, piange quando è triste. Mi accarezza quando lo sono io. Questa mattina sono tornato. I macchinari affamati di terra sono spariti, al loro posto ampi viali di ghiaia. La centrale è recintata, circondata da piccoli steli piantati ad intervalli regolari. Un giorno celeranno alla vista tanta bruttura. Forse. Sono sceso verso il passaggio per i cavalli. Il guado è lì, ma l'abbeveratoio è sparito. Sorte peggiore, pochi metri più a monte, è toccata alla piccola fonte di risorgiva. Un lungo tubo l'ha incanalata e portata direttamente al fiume. Ingabbiata come i pettirossi che dissetava. Risalgo verso la zona umida, ma quella parte di parco non la riconosco proprio. Per trovare un punto di riferimento devo alzare lo sguardo, cercare la stretta esse che il fiume fa prima di tuffarsi nel bacino artificiale. E' più vicina di quanto immaginassi, senza volerlo dovrei trovarmi proprio dove sorgeva la capanna d'osservazione. Sospiro e mi giro. Non so se tornerò ancora in questa zona del parco. Forse.
Post n°380 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da A.Dr.Faust
... ed un giorno arrivò K.
(Lindsey Stirling - Hallelujah)
"Caro Babbo Nat..."
Una enorme, graziosa macchia si allargò come un fiore nero sul foglio di carta che K. stava scrivendo. La guardò con occhi spalancati e sospirò. Accartocciò il foglio, ne prese uno nuovo dal pacco che si stava pericolosamente assottigliando e lentamente ricominciò a scrivere.
"Caro Babo ..."
– maledizione! – esclamò stizzita, mentre un rumore alle sue spalle la fece girare di scatto. – Fausto – gridò mentre io entravo nella stanza – sei venuto a trovarmi finalmente. – Con la coda tentò di spingere sotto il divano i fogli appallottolati e sparsi sul pavimento.
– Fausto – corse verso di me scodinzolando all’impazzata – stavo giusto chiedendo a Babbo Natale di… ma sei qui ora, non importa più.
– Ciao K. – risposi – lo so, lo so. Mi sei mancata anche tu, mi è mancata tanto la tua padroncina. – Mi sedetti sul pavimento ed iniziai ad accarezzarla piano. – Lo sai però che Babbo Natale non esiste, vero?
– Hai voglia di scherzare? – mi fissò con i suoi occhi neri – naaaaa, mi prendi in giro perché sono piccola. Non vedi quante luci colorate, l’atmosfera di festa, i vetri appannati delle finestre? – prese fiato – Non vedi i pacchettini sotto l’albero? – Appoggiò il muso sulla mia gamba – Non vedi che i desideri si avverano? Come non puoi credere al Natale?
– Sai K.? Quello che mi descrivi è solo il fumo, l’aspetto esteriore, non prova nulla. La magia non esiste – le dissi.
– Ah si? – Seduta a fissarmi seria, seria, la coda a spazzolare il pavimento – E quello che proverai quando entrerà la mia padroncina da quella porta allora? Appena la avrai tra le braccia? Sono piccola, mica stupida o cieca. Ti vedo, sai? La magia esiste.
– Si, lei è speciale, questo è vero... - Visto Fausto? Natale esiste e sta arrivando... a proposito, qual è il mio regalo? Tutti, vero? Posso aprirli? - disse saltellando mentre io alzavo i pacchettini per metterli fuori dalla sua portata. - K. ... ahahahahah mi arrendo, mi arrendo. Santa pazienza.
Auguri amore. Auguri K.
Fausto
Post n°379 pubblicato il 22 Aprile 2014 da A.Dr.Faust
Dharma mi ha lasciato... oggi scrivo io per lei (Cecile Corbel - My lullaby)
Domenica mattina al parco delle V. E' tanto che manco ed il parco sembra saperlo. Mi tiene il broncio e mi accoglie con uno scroscio d'acqua. La pioggia, insistente, piega i rami degli alberi che al mio passaggio sfiorano il mio ombrello, lo strattonano. In breve sono completamente zuppo d'acqua, ma non importa. E' da sabato che un pensiero non vuole abbandonarmi, è un aprire l'uscio di casa ed aspettarmi di trovare uno sguardo felice, un lieve grattare. E' una mia mano che nel sonno cerca giù dal letto di afferrare l'aria. E' una melodia, una ninna nanna. E' un sospiro. Nemmeno mi accorgo che ha smesso di piovere e che il sole ha fatto capolino tra le nuvole, di essere arrivato ad un campo d'erba che scende dolcemente verso il fiume. E' solo allora che vedo che il campo è sconvolto in più punti, come se un gigante si fosse divertito a saltarci dentro a caso, piegando sempre gli steli verso il fiume. Ricomincia a piovere, la tregua finita. Cerco di capire, di scoprire se esiste una qualche forma di simmetria tra le orme, se esiste un disegno, un messaggio, un segno. Mi servirebbe un punto di osservazione più in alto, che mi permettesse di abbracciare con lo sguardo tutto il campo d'erba... ma io non so volare
Fausto
Post n°378 pubblicato il 31 Dicembre 2013 da A.Dr.Faust
Un anno d'asfalto nero Di musica amica nell'attesa Un anno di respiri, e di promesse mantenute.
[... mi alzo in piedi e ti saluto con un inchino.] (Frani - Rampararara)
Post n°377 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da A.Dr.Faust
Vita sfilacciata dal tempo Dita fredde di vento Alzo lo sguardo al cielo e della mia luna.
[Lo sai vero? Sono cose che succedono nei giorni di pioggia] (Toshiro Masuda - Sadness and sorrow)
Post n°376 pubblicato il 06 Settembre 2013 da A.Dr.Faust
... ed un giorno arrivò K.
(Erik Satie - Gnossienne n. 3)
- Ciao K. è dura tornare al tran tran di tutti i giorni, vero? Le ferie sono ormai solo un ricordo. - [parlo piano, lascio che le mie carezze accompagnino le parole e lei si distende, si allunga, scodinzola appena]. - Ciao Fausto - [lo sguardo fisso su di me, gli occhi neri, profondi, immobili] - mi manchi. Mi ero abituata così bene ad averti sempre intorno... e poi venire a casa tua, non me lo aspettavo, sai? Tutta quella strada in macchina, poi... sembrava non voler finire mai... e tutto quello spazio nuovo e da esplorare... e tuo figlio Francesco! cucciolooooo, e poi la domenica mattina io e te... - [ormai la coda va a mille, una zampa sopra il mio piede, come a volermi impedire di scappare...]. - Fermati K.! Un attimo di respiro, ti prego - [Un'ombra attraversa il suo sguardo, si ferma e mi guarda seria]. - E' successo un mese fa ormai, non ne abbiamo mai parlato... volevi evitare l'argomento? Ti ho forse delusa? - - Oh no piccola! - [cerco di sorridere, ma lo so che è più una smorfia] - non mi hai delusa, tutt'altro. E' vero invece che non volevo parlarne, non ero pronto. - [mi siedo per terra a gambe incrociate e K. si stende vicino a me] - Non so come spiegare quel che ho provato. Avere ancora una volta una cagnolina che gira per casa... sentirti zampettare sul pavimento... ecco, magari potevi evitare di abbaiare a qualsiasi cosa si muovesse, specialmente quando era per strada e non nel mio giardino! - [il lampo che attraversa il suo sguardo mi fa capire che non è spiaciuta affatto...] - Guarda Fausto che era il mio modo di sentirmi a casa... e della passeggiata al parco delle V. che abbiamo fatto la domenica mattina? Se non vuoi parlarne tu lo faccio solo io... posso? - [non attende nemmeno la mia risposta, riprende scodinzolando piano]. - Ne avevo sentito parlare tanto, lo sai vero? Ho pure letto tutti i racconti che ne faceva Dharma e mi ero immaginata un parco come quello davanti a casa mia, solo più grande. Non ero preparata a ciò che invece ho visto, al viale principale che si snoda in mezzo agli alberi e sembra che si inchinino... ai prati che digradano verso il fiume ed alle siepi ed i rampicanti che ne fan la guardia. - [ora K. appoggia il muso sul dorso della mia mano poggiata sul pavimento] - E gli odori! Mammamia Fausto. Ondate su ondate di profumi e di odori e poi... poi... Ho capito perché abbiamo fatto tutta la passeggiata in silenzio, sai? - - Si? - [sfilo la mano da sotto il suo muso e ricomincio ad accarezzarla] - Si, si. Volevi che ascoltassi i suoni del parco. Volevi che sentissi quanto è vivo e pulsante. Volevi che mi rendessi conto di quanto è magico. - - Si K. Non avevo dubbi che avresti capito. E' magico. -
Post n°375 pubblicato il 17 Agosto 2013 da A.Dr.Faust
(Natalie Walker - Waking dream)
Post n°374 pubblicato il 20 Luglio 2013 da A.Dr.Faust
Le parole non servono e posso sedermi tranquillamente senza trattenere il fiato senza arrovellarmi il cervello La felicità mi sfiora e le ombre scompaiono l (anche le parentesi quadre)
(Vinicio Capossela - Che coss'è l'amor)
Post n°373 pubblicato il 28 Maggio 2013 da A.Dr.Faust
In un mondo d'ombra sogno la luce d'ambra la mente sgombra del cuore che vibra. (Devendra Banhart - A ribbon)
Post n°372 pubblicato il 01 Aprile 2013 da A.Dr.Faust
Di quel nastro grigio porterò con me il sole Da nuvola a nuvola fino a te. (Cocoon - Hummingbird)
Post n°371 pubblicato il 24 Marzo 2013 da A.Dr.Faust
Non servono parole Non di fiori i cesti Vorrei, si il tuo respiro farsi sospiro.
(Aleah - Days of silence)
Post n°370 pubblicato il 01 Marzo 2013 da A.Dr.Faust
... ed un giorno arrivò K.
(Khalid Izri - Granada)
- K.! Mi senti? - [alzo la voce al telefono mentre lei mi cerca con sguardo perplesso nella stanza vuota]. - Piccola cucciola, lo sai che mi manchi? - Ciao Fausto, [la coda a mille quando capisce che sono io al telefono], anche tu mi manchi. Dopo la neve ora sono arrivate giornate quasi primaverili ed ho voglia di fare una lunga passeggiata, quando vieni a prendermi? - [la coda immobile, fissa la cornetta con quei suoi occhi neri, con sguardo d'accusa]. - Ancora un po' di pazienza K., tra poco vengo a trovarti. Certo che sei ben strana, appena arrivo mi fai un sacco di feste, corri ed abbai, saltelli sul divano ed abbai, non smetti finché non ti ho accarezzata e grattata dietro le orecchie... sei una vera peste - [un lampo le attraversa gli occhi] - Quando invece è per me il momento di partire, manco mi saluti, sparisci e non ti fai più vedere. Ti sembra il modo? - [La pausa di silenzio è lunga e mi chiedo se non sia caduta la linea, poi comincia a parlare] - Guarda Fausto che mica è facile nemmeno per me. Ti considero di famiglia ormai e non mi va di vederti partire. - Capisco K., ma lo sai che non posso far altrimenti. Ora però toglimi una curiosità, com'è che se esco cerchi sempre di venire con me, sperando che sia per fare una passeggiata, ma quando lo faccio per tornare a casa mia... sparisci? Da cosa lo capisci? - [nessun silenzio stavolta, ma il suo tono si fa basso] - E' facile Fausto, possibile che tu non ci sia ancora arrivato? - [la coda ora si muove lentamente, come a voler dettare il ritmo ai suoi pensieri]. - Quando ti prepari per andartene, quando sei pronto per i saluti... prima sposti la tua valigia in corridoio. - - Ah - [in effetti è vero, faccio proprio così] - Tanto da adesso non mi importa più... - [nel dirlo trattiene il fiato, in attesa della mia reazione alle sue parole] - puoi andare e venire come vuoi che tanto non mi fa né caldo né freddo... - - Ah siiii? - [mi sforzo di non ridere, tanto è evidente il suo gioco] - allora come mi spieghi che ho saputo che l'ultima volta che l'uscio dello sgabuzzino è rimasto inavvertitamente aperto, è sparita una mia ciabatta per ricomparire magicamente nella tua cuccia???? -
Post n°369 pubblicato il 21 Febbraio 2013 da A.Dr.Faust
Il suono del suo cuore La voce del suo respiro musica per chi nel deserto sulla sabbia. (Radiodervish - Layla e Majnun)
Post n°368 pubblicato il 15 Febbraio 2013 da A.Dr.Faust
Accettò di incontrarlo Notte e giorno mischiati
(Radiodervish - Tancredi e Clorinda)
Post n°367 pubblicato il 13 Febbraio 2013 da A.Dr.Faust
Contro la violenza sulle donne
Post n°366 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da A.Dr.Faust
Lavoro a casa, è tardi e sono nervoso... e non trovo la cucitrice. Maledizione, so esattamente dove l'ho lasciata ieri.... santa pazienza. C'era una volta una cucitrice, una bella cucitrice di marca, faceva bene il suo dovere, i punti non si incastravano mai, era perfetta . Viveva in una bella casa e veniva usata con parsimonia, così aveva tutto il tempo di gustarsi la tranquillità dell'esistenza, ma un giorno c'era dell'elettricità nell'aria, se ne accorse subito dalla tensione con cui venne usata e poi scaraventata con rabbia subito dopo. Cominciò a pensare se non fosse stato perché uno dei punti non era proprio venuto bene (forse i fogli erano troppi?) e si sentiva triste e mortificata.
Anche le cucitrici nel loro corpo metallico hanno un'anima tenera.... Aveva viaggiato tutta notte. Certo quando era partita si sentiva eccitata... finalmente libera! Libera di vivere la propria esistenza e di addentare tutto quello che voleva, senza limiti, restrizioni, cassetti dove essere riposta. - Se mi sbrigo sarò a casa di Fausto per quando torna dal lavoro alla sua pausa pranzo... - disse ad alta voce. Girò su se stessa e tornò indietro... già si sentiva meglio.
[Devo ringraziare una amica speciale, perché proprio mentre stavo orseggiando alla grande, mi ha costretto a sorridere. Grazie]
Post n°365 pubblicato il 27 Gennaio 2013 da A.Dr.Faust
Nei momenti di silenzio Dove ogni nuvola corre Sfoglio i ricordi dell'anima e vedo fiori ovunque.
(AaRon - A journey to...)
Post n°364 pubblicato il 12 Gennaio 2013 da A.Dr.Faust
Non è fatta per il buio Si vestirà di luce Aprirai gli occhi del mio cuore. [non proprio all'alba... ma è come se lo fosse, no?]
Post n°363 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da A.Dr.Faust
Di suoni e canti l'eco di voci e di risate di feste sciolte nella mente per una danza che non so.
(Manos Hatjidakis - Dance)
Post n°362 pubblicato il 20 Dicembre 2012 da A.Dr.Faust
... ed un giorno arrivò K.
(Antonio Vivaldi - Concerto per oboe e viola RV 548)
- Ciao Fausto, volevo chiederti scusa per l'altra notte, so che fai fatica a dormire, ma è più forte di me. Ho freddo, tantissimo freddo... - [si zittisce e mi guarda in attesa di un mio cenno. La coda immobile, la schiena leggermente inarcata, come quando vuole essere accarezzata]. - Santa pazienza K., hai la tua copertina, la tua cuccia calda... non ti bastano? Lo sai che diventi sempre più invadente? La prossima volta che farai? Caccerai me dal letto e ti accoccolerai proprio nel mezzo? - [tengo le mani dietro la schiena per farle capire che sono scocciato, mentre un lampo attraversa i suoi incredibili occhi neri...] - mica starai pensando di farlo davvero? - - Beh - [la coda che aveva iniziato a muoversi si ferma improvvisamente, mentre la lingua che già era per metà fuori dalla bocca, torna al suo posto] - Ammetto che l'idea era allettante - [torna seria, mentre la coda si muove piano] - Sbaglio od oggi sarebbe il compleanno di Dharma? - [nel dirlo si ferma nuovamente e mi fissa, come a voler capire la mia reazione alle sue parole]. - Si piccola K., [non posso far a meno di abbassarmi ed accarezzarla, mentre gli occhi mi si inumidiscono al pensiero di altre orecchie...] - Dharma è nata il 20 dicembre 2001 in una cascina della bassa pianura bresciana. E tu invece? Quando sei nata? - - Non lo so, Fausto - [nel dirlo abbassa la voce ed appoggia il capo alla mia gamba] - Ho il sospetto che il negoziante che mi ha venduta abbia imbrogliato sulla mia data di nascita. Non avevo ancora tre mesi quando mi ha strappata alla mia mamma. - [ora la sua voce si fa poco più di un sussurro] - Ascolto i tuoi racconti su Dharma e non immagini quanto avrei voluto conoscerla, annusarla, giocare con lei. - - Già mi immagino cosa avreste combinato insieme... - [faccio una smorfia, ma poi sorrido] - sono già fortunato così, sei una splendida cagnolina. - [K. ora non mi guarda nemmeno, lo sguardo rivolto verso il lago, alle mie spalle]. - Auguri Dharma... - [la coda a mille, gli occhi brillanti] - ci penso io a Fausto ora, promesso. -
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Inviato da: alice_insonne
il 27/04/2014 alle 15:55
Inviato da: woodenship
il 23/04/2014 alle 19:22
Inviato da: Katartica_3000
il 22/04/2014 alle 08:00
Inviato da: Sky_Eagle
il 20/04/2014 alle 00:25
Inviato da: perla88s
il 09/04/2014 alle 15:42