Creato da mariannliberamente00 il 11/01/2010

Poesiando

Pensieri in versi, versi in pensieri- parole nel vento della vita- parole pronunciate quotidianamente dalla natura-emozioni e sentimenti relativi al viere quotidiano con le sue meraviglie e con i suoi respiri foschi-

 

 

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Il senso del tempo

Post n°74 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da mariannliberamente00
 

 

La bottega dell'orologiaio

 

La bottega dell'orologiaio è un suggestivo luogo ove si entra in punta di piedi, oscuro, solo la porta illumina lo spazio interno; il silenzio della stanza viene spezzato dal ticchettio costante e vario di infiniti orologi: c'è quello più cupo delle pendole e quello argentino degli orologi a muro anni cinquanta, quello insistente, pesante, noioso delle sveglie che, da sole, senza l'allarme, terrebbero svegli tutta la notte;  ogni tanto l'uccellino si affaccia dalla finestrella e fa cucù dagli ornati orologi svizzeri, ma nel sottofondo s'immagina che, silenziosamente,  battano il tempo, i nati dell'ultima generazione, quelli al quarzo, perché anche quelli si ammalano, vengono portati in corsia!.

Entrare nella bottega dell'orologiaio è un'avventura; è come entrare nel ventre della balena di Pinocchio, un luogo magico, ineffabile e...l'orologiaio è lì al suo banchetto, con la caramella nell'occhio e una luce che, a riflettore, molto delicatamente, illumina un piccolo tavolo, sulla cui superficie è possibile ammirare ogni tipo di arnesi e orologi sventrati.

L'orologiaio sta lì, ieratico, con le labbra atteggiate a sforzo, mentre con delicatezza apre la cassa di un orologio, con la sua lente lo scruta, corruga la fronte...emette la sentenza..."è andato". Tu guardi il compagno di viaggio dei tuoi ultimi anni, lo vedi lì disteso, sventrato, aperto, senti le parole solenni dell'orologiaio e... ti senti salire le lacrime agli occhi! Come? Che devo fare? "lo puoi buttare" ti fa di rimando l'uomo seduto al suo banchetto, alzando un occhio per guardarti dalla sua postazione ,mentre l'altro è ingabbiato nella caramella guardona di orologi. Buttare?  Ma... tutto il tempo che ha attraversato i suoi congegni? Anche quello è da buttare?  E i miei sogni da realizzare, per i quali doveva ritmare la colonna sonora? Anche quelli da smaltire?

Il tempo! Fiume che scorre, nostra illusione costante, nostra aspettativa, nostra dannazione, il tempo che come in uno specchio si riflette sul corpo, risplende negli occhi o li offusca in un baleno, il tempo, questo carrozziere della materia, che plasma a suo piacimento, questo operatore di metamorfosi che fa sì che da un bocciolo si dispieghi una splendida rosa, da un bozzolo informe una colorata farfalla, da uno sgraziato pulcino un cigno e da un cucciolo umano una splendida donna o affascinante uomo; il tempo che scorre e intanto impasta la nostra vita, la forgia, la stritola, la illumina, la colora, qualche volta di nero altre di azzurro, di rosso, di verde, questo tiranno che stiracchia le giornate e che s'adagia e lentamente incede nella insignificanza di quanto si sta compiendo malvolentieri, questa tenera carezza  che addolcisce i tratti del cuore e veste di seta l'anima. Da un lato toglie, bellezza, giovinezza gioia, smalto, colore...dall'altro dona, saggezza, dolcezza, gusto di contemplazione, amore per le piccole cose di ogni giorno ritenute prive di significato agli occhi del passante frettoloso ma piene di fascino e di suggestione. Il tempo, fiume  rumoreggiante in certe fasi, silenzioso in altre, scolpisce, plasma, adorna, amplia, amplifica, arricchisce di nuove funzioni quel congegno meraviglioso che   ti accompagna  fin dalla nascita, la mente, scrigno, ove il bello e il brutto della vita, viene custodito, selezionato, esposto, goduto; e il fiume, sempre in piena, mai stagnante, come lama incide, scava, trasforma, addolcisce, riconcilia, lambisce le sponde di grossolano quotidiano e di sublime eterno, infinito.

L'orologiaio sta lì a sputare la sua sentenza;  ricucio le parti del mio orologio, lo depongo con delicatezza sul mio seno, lo serbo tra i dolci ricordi della mia vita.

Anche il mio orologio ha un'anima, ma invisibile agli occhi degli estranei, con la sua porta serrata, accessibile soltanto a pochi,  potere entrare tra le sue pieghe è privilegio ma l'orologiaio, disincantato dice "è da buttare"!

 

 




 

 
 
 
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