L'amore di Dio

la fede è la forza ke il Signore mette nel nostro cuore

 

PREGATE E DANZATE CON CANTI DI GIOIA

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INDICE

I SETTE SACRAMENTI:
BATTESIMO
CRESIMA
EUCARESTIA
PENITENZA (confessione)
UNZIONE DEI MALATI
ORDINE
MATRIMONIO

________________________________________

AMAMI COME SEI

 

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LODE E GLORIA A TE GESÙ

GESU' E LA SAMARITANA

JESUS CHRISTE MY LIFE

 

LODE E GLORIA A GESU'

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CANTI SACRI

LODI ALL'ALTISSIMO

 

DIO E' AMORE

DAVANTI AL RE

 

PREGA

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QUADRO




 

AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO

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INFIAMMACI COL FUOCO
DEL TUO AMORE

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FA SGORGARE DAL TUO CUORE SOLO
SENTIMENTI DI AMORE

 

LODE E GLORIA A GESU'

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LODE E GLORIA A GESU'

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Post N° 70

Post n°70 pubblicato il 14 Maggio 2008 da giu.syy

Tante volte si cammina per strada così...con la testa fra le nuvole senza nemmeno accoggerci che ci sono tante persone che soffrono...chi al ciglio della strada a chiedere l'elemosina...chi cammina con una dose di droga fatta...ma noi nulla presi dai nostri problemi non vediamo tutto ciò!

Però dovremmo guardare così sui loro volti potremmo vedere il Cristo vivente che ci chiede di aiutare quelle persone;però o per paura o per incredulità e giudizio gratuito tendiamo a scappare facendoci sopraffare dai nostri problemi senza dire grazie perchè alla fine ci sono cose peggiori al mondo.

GRAZIE GESU' PER QUELLO CHE MI DONI OGNI GIORNO

 
 
 

Luca 11-9,10. 17-5

Post n°69 pubblicato il 11 Maggio 2008 da giu.syy
 

Chiedete e vi sarà dato,cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perchè chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.

Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.

 
 
 

Alla nostra cara mamma

Post n°68 pubblicato il 08 Maggio 2008 da giu.syy

Oggi 8 maggio si dice la supplica alla Beata Vergine di Pompei alla nostra cara mamma che col Suo manto raccoglie tutti noi poveri peccatari. Grazie o Maria perchè preghi per tutti noi anche se tante volte non meritevoli. Tu che ci ami non abbandoni mai i tuoi figli anzi con grande amore cerchi di avvicinarli al Tuo Divin Figlio Gesù.

Sia tu Benedetta nei secoli. Amen

 
 
 

Ascensione del Signore

Post n°67 pubblicato il 04 Maggio 2008 da giu.syy

Oggi è il giorno dell'ascensione del Signore. Giorno nel quale il Signore manda i suoi apostoli a portare il Suo annuncio di Pace e di Salvezza giorno. Giorno in cui il Signore battezza gli apostoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dopo di che fu elevato al cielo, ma Gesù ha detto anche un'altra cosa: "IO SONO CON VOI FINO ALLA FINE DEI GIORNI" e con queste parole e su queste parole si forma la nostra certezza che Gesù non ci abbandonerà mai e che senza paura dobbiamo portare la Sua parola perchè tutti noi siamo chiamati ad essere suoi apostoli!

Dio benedica tutti voi! Santa domenica

 
 
 

Dalla corazza di San Patrizio

Post n°66 pubblicato il 04 Maggio 2008 da giu.syy

Lo scudo di Dio che mi protegge,
L’esercito di Dio che mi salva
dai tranelli dei diavoli,
Dalle tentazioni del vizio,
Da chiunque mi voglia del male,
vicino e lontano,
Solo e nella moltitudine.

Cristo fammi da scudo oggi
Contro il veleno, contro il fuoco,
Contro l’annegamento, contro ogni ferita,
Così che io possa avere un’abbondanza di ricompense,
Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me,
Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi corico, Cristo quando mi siedo, Cristo quando mi alzo,
Cristo nel cuore di ogni uomo che mi pensa,
Cristo sulle labbra di tutti coloro che parlano di me,
Cristo in ogni occhio che mi guarda,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.

Io sorgo oggi
Grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità,
Alla fede nell’Essere Uno e Trino,
Alla confessione dell’unità
Del Creatore del Creato.

 
 
 

Parabola del Figliuol prodigo

Post n°65 pubblicato il 01 Maggio 2008 da giu.syy
Foto di giu.syy

Confidiamo sempre della grande Misericordia di Dio per noi ma pentiamoci sempre e con tutto il cuore dei nostri peccati

Disse ancora: "Un uomo aveva due figli.  Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;  non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.  Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l`anello al dito e i calzari ai piedi.  Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.Il servo gli rispose: E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.  Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

 
 
 

SEGUIRE GESU'

Post n°64 pubblicato il 29 Aprile 2008 da giu.syy

Tante volte seguire il Signore comporta delle rinunce, rinunce che per alcuni possono sembrare dei paradossi perchè si pensa che Dio non può permettere ai propri figli di non essere felici perchè li fa rinunciare! Ma chi ci dice che quelle cose possono realmente portare alla felicità?E se invece sono quelle stesse cose comportano delle rinunce?

Tante volte si segue qualcosa e si combatte pur di ottenerlo ma una volta ottenuto ci si rende conto che non è quello che si voleva...anche quello comporta delle rinunce!

Tutto nella vita comporta delle rinunce è proprio il senso della scelta si rinuncia a qualcosa per averne un'altra, e anche se si cerca di riflettere prima di scegliere, e davvero quella la scelta giusta?

Proprio perchè Dio ci ama ci chiede di rinuciare a delle cose perchè conosce ogni suo singolo figlio e sa cos'è buono per Lui!

C'è chi dice di amare Dio con tutto il cuore ma cosa fa realmente per Lui?rinuncia a qualcosa?

Dio non deve chiedere di rinunciare ai propri figli se li ama davvero e noi se lo amiamo davvero perchè non rinunciamo a qualcosa?

Non dimentichiamoci che Gesù da persona umana nel Getsemani ha avuto paura del calice doloroso che stava per bere e cos'ha fatto?Ha pregato affinchè questa paura andasse via e poi?Ha detto al Signore: "Padre se puoi allontana questo calice tuttavia non sia fatta la mia ma la tua Volontà!"

Quindi?Gesù ha rinunciato di poter non soffrire anzi per AMORE NOSTRO, per la NOSTRA SALVEZZA ha sofferto fino alla morte.

Riflettiamo prima di parlare di rinuce....

 
 
 

Come il fuoco

Post n°63 pubblicato il 24 Aprile 2008 da giu.syy

Tante volte ci capitano dei momenti difficili, momenti in cui ci sentiamo davvero male, soli, sfiduciati, dove sembra che niente ci vada bene o dove ci sentiamo incapaci...inutili ma poi alla fine ci dobbiamo ricordare e ci ricordiamo che Gesù è sempre con noi ci coccola, ci ama e ci rassicura allontanando man mano questo nostro stato d'animo che alla fine è una tentazione!E' una tentazione per farci allontanare dall'amore di Dio da questa nostra grande certezza essendo il nostro nemico ingannatore ma non dobbiamo temere nulla dobbiamo solo invocare Gesù gridando forte e con fede il suo Nome.

Rivestiamoci della corazza della fede perchè Dio è sempre con noi, è sempre con ogni suo figlio!

 
 
 

Qoelet cap. 3 ver 1-8

Post n°62 pubblicato il 23 Aprile 2008 da giu.syy
 
Tag: Qoelet

Ogni cosa ha il suo tempo 

 Per ogni cosa c`è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
 C`è un tempo per nascere e un tempo per morire,
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
Un tempo per amare e un tempo per odiare,

un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

 
 
 

Gesù ti ama

Post n°61 pubblicato il 22 Aprile 2008 da giu.syy

Cari amici del blog voglio ancora una volta ricordarvi il grande amore di Gesù per ognuno di noi.

Si caro fratello Gesù ti ama vuole essere per te un amico, un confidente lui è colui che non ti abbandonerà mai sempre fedele.

E' vero a volte ti capitano delle circostanze terribili ma Lui non permette mai cose che non riusciremo a sopportare aprigli il cuore.
Quando cadi ti porge la mano per aiutarti a rialzarti e quando sei felice lui gioisce con te.

Ama tutto di te anche le tue debolezze e vuole aiutarti ad eliminarle lasciati plasmare da questo suo grande amore.

Ricordati sempre che ti ama già da prima che tu nascessi e ti chiama ogni giorno a una vita nuova fatta di amore e gioia profonda

 
 
 

LA SANTITA' CRISTIANA

Post n°60 pubblicato il 18 Aprile 2008 da giu.syy

Sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. . . Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati” ( Rm 8,28-30 ).

 “Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità”. Tutti sono chiamati alla santità: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48 ):

 Per raggiungere questa perfezione, i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura del dono di Cristo, affinché. . . , in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con tutto il loro animo si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà apportando frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato, nella storia della Chiesa, dalla vita di tanti santi.

Il progresso spirituale tende all'unione sempre più intima con Cristo. Questa unione si chiama “mistica”, perché partecipa al mistero di Cristo mediante i sacramenti - “i santi misteri” - e, in lui, al mistero della Santissima Trinità. Dio ci chiama tutti a questa intima unione con lui, anche se soltanto ad alcuni sono concesse grazie speciali o segni straordinari di questa vita mistica, allo scopo di rendere manifesto il dono gratuito fatto a tutti.

 Il cammino della perfezione passa attraverso la croce. Non c'è santità senza rinuncia e senza combattimento spirituale [2Tm 4 ]. Il progresso spirituale comporta l'ascesi e la mortificazione, che gradatamente conducono a vivere nella pace e nella gioia delle beatitudini:

 Colui che sale non cessa mai di andare di inizio in inizio; non si è mai finito di incominciare. Mai colui che sale cessa di desiderare ciò che già conosce.

 I figli della Santa Chiesa nostra madre sperano giustamente la grazia della perseveranza finale e la ricompensa di Dio loro Padre per le buone opere compiute con la sua grazia, in comunione con Gesù. Osservando la medesima regola di vita, i credenti condividono “la beata speranza” di coloro che la misericordia divina riunisce nella “città santa, la nuova Gerusalemme” che scende “dal cielo, da Dio, come una sposa adorna per il suo Sposo” (Ap 21,2 ).

 
 
 

Salmi

Post n°59 pubblicato il 16 Aprile 2008 da giu.syy

salmo 91 (canto su ali d'aquila)

 

salmo 23

 
 
 

Dio ti Benedica

Post n°58 pubblicato il 16 Aprile 2008 da giu.syy

Buona giornata a tutti voi amici!

In questo post voglio solo dirvi quanto è importante benedire...
Questa è una parola che usiamo poco, proprio perchè ci estranea dalla mente di questo mondo...ci sono + persone che maledicono ma io vi dico benedite tutti anche chi vi fa del male perchè questa parola o meglio la benedizione ha una forza grandissima per combattere il male.
Benediciamo tutti e nello stesso modo saremo benedetti.

Dio benedica tutti voi.

 
 
 

SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Post n°57 pubblicato il 15 Aprile 2008 da giu.syy
 
Foto di giu.syy

1659 San Paolo dice: “Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa. . . Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa” ( Ef 5,25; Ef 5,32 ).

 

1660 L'alleanza matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro un'intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come alla generazione e all'educazione della prole. Tra battezzati essa è stata elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; Codice di Diritto Canonico, 1055, 1].

 

1661 Il sacramento del Matrimonio è segno dell'unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi la grazia di amarsi con l'amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia del sacramento perfeziona così l'amore umano dei coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li santifica nel cammino della vita eterna [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1799].

 

1662 Il matrimonio si fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un'alleanza d'amore fedele e fecondo.

 

1663 Poiché il matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, è opportuno che la sua celebrazione sia pubblica, inserita in una celebrazione liturgica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa), dei testimoni e dell'assemblea dei fedeli.

 

1664 L'unità, l'indissolubilità e l'apertura alla fecondità sono essenziali al matrimonio. La poligamia è incompatibile con l'unità del matrimonio; il divorzio separa ciò che Dio ha unito; il rifiuto della fecondità priva la vita coniugale del suo “preziosissimo dono”, il figlio [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50].

 

1665 Il nuovo matrimonio dei divorziati, mentre è ancora vivo il coniuge legittimo, contravviene al disegno e alla Legge di Dio insegnati da Cristo. Costoro non sono separati dalla Chiesa, ma non possono accedere alla Comunione eucaristica. Vivranno la loro vita cristiana particolarmente educando i loro figli nella fede.

 

1666 Il focolare cristiano è il luogo in cui i figli ricevono il primo annuncio della fede. Ecco perché la casa familiare è chiamata a buon diritto “la Chiesa domestica”, comunità di grazia e di preghiera, scuola delle virtù umane e della carità cristiana.

 

 
 
 

IL SACRAMENTO DELL'ORDINE

Post n°56 pubblicato il 15 Aprile 2008 da giu.syy
 
Foto di giu.syy

1590 San Paolo dice al suo discepolo Timoteo: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani” ( 2Tm 1,6 ), e “se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro” ( 1Tm 3,1 ). A Tito diceva: “Per questo ti ho lasciato a Creta, perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato” ( Tt 1,5 ).

 

1591 Tutta la Chiesa è un popolo sacerdotale. Grazie al battesimo, tutti i fedeli partecipano al sacerdozio di Cristo. Tale partecipazione si chiama “sacerdozio comune dei fedeli”. Sulla sua base e al suo servizio esiste un'altra partecipazione alla missione di Cristo: quella del ministero conferito dal sacramento dell'Ordine, la cui funzione è di servire a nome e in persona di Cristo Capo in mezzo alla comunità.

 

1592 Il sacerdozio ministeriale differisce essenzialmente dal sacerdozio comune dei fedeli poiché conferisce un potere sacro per il servizio dei fedeli. I ministri ordinati esercitano il loro servizio presso il popolo di Dio attraverso l'insegnamento [munus docendi], il culto divino [munus liturgicum] e il governo pastorale [munus regendi].

 

1593 Fin dalle origini, il ministero ordinato è stato conferito ed esercitato in tre gradi: quello dei vescovi, quello dei presbiteri e quello dei diaconi. I ministeri conferiti dall'ordinazione sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa: senza il vescovo, i presbiteri e i diaconi, non si può parlare di Chiesa [Cf Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Trallianos, 3, 1].

 

1594 Il vescovo riceve la pienezza del sacramento dell'Ordine che lo inserisce nel Collegio episcopale e fa di lui il capo visibile della Chiesa particolare che gli è affidata. I vescovi, in quanto successori degli Apostoli e membri del Collegio, hanno parte alla responsabilità apostolica e alla missione di tutta la Chiesa sotto l'autorità del Papa, successore di san Pietro.

 

1595 I presbiteri sono uniti ai vescovi nella dignità sacerdotale e nello stesso tempo dipendono da essi nell'esercizio delle loro funzioni pastorali; sono chiamati ad essere i saggi collaboratori dei vescovi; riuniti attorno al loro vescovo formano il “presbiterio”, che insieme con lui porta la responsabilità della Chiesa particolare. Essi ricevono dal vescovo la responsabilità di una comunità parrocchiale o di una determinata funzione ecclesiale.

 

1596 I diaconi sono ministri ordinati per gli incarichi di servizio della Chiesa; non ricevono il sacerdozio ministeriale, ma l'ordinazione conferisce loro funzioni importanti nel ministero della Parola, del culto divino, del governo pastorale e del servizio della carità, compiti che devono assolvere sotto l'autorità pastorale del loro vescovo.

 

1597 Il sacramento dell'Ordine è conferito mediante l'imposizione delle mani seguita da una preghiera consacratoria solenne che chiede a Dio per l'ordinando le grazie dello Spirito Santo richieste per il suo ministero. L'ordinazione imprime un carattere sacramentale indelebile.

 

1598 La Chiesa conferisce il sacramento dell'Ordine soltanto a uomini (viris) battezzati, le cui attitudini per l'esercizio del ministero sono state debitamente riconosciute. Spetta all'autorità della Chiesa la responsabilità e il diritto di chiamare qualcuno a ricevere gli Ordini.

 

1599 Nella Chiesa latina il sacramento dell'Ordine per il presbiterato è conferito normalmente solo a candidati disposti ad abbracciare liberamente il celibato e che manifestano pubblicamente la loro volontà di osservarlo per amore del Regno di Dio e del servizio degli uomini.

 

1600 Spetta ai vescovi conferire il sacramento dell'Ordine nei tre gradi.

 
 
 

UNZIONE DEI MALATI

Post n°55 pubblicato il 14 Aprile 2008 da giu.syy
 

1526 “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio,

nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati”( Gc 5,14-15 ).

 

1527 Il sacramento dell'Unzione degli infermi ha lo scopo di conferire una grazia speciale al cristiano che sperimenta le difficoltà inerenti allo stato di malattia grave o alla vecchiaia.

 

1528 Il momento opportuno per ricevere la sacra Unzione è certamente quello in cui il fedele comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia.

 

1529 Ogni volta che un cristiano cade gravemente malato, può ricevere la sacra Unzione, come pure quando, dopo averla già ricevuta, si verifica un aggravarsi della malattia.

 

1530 Soltanto i sacerdoti (presbiteri e vescovi) possono amministrare il sacramento dell'Unzione degli infermi; per conferirlo usano olio benedetto dal vescovo, o, all'occorrenza, dallo stesso presbitero celebrante.

 

1531 L'essenziale della celebrazione di questo sacramento consiste nell'unzione sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano) o su altre parti del corpo (in Oriente), unzione accompagnata dalla preghiera liturgica del sacerdote celebrante che implora la grazia speciale di questo sacramento.

 

1532 La grazia speciale del sacramento dell'Unzione degli infermi ha come effetti:

- l'unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa;

- il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia;

- il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza;

- il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale;

- la preparazione al passaggio alla vita eterna.

 
 
 

BUONA DOMENICA

Post n°54 pubblicato il 13 Aprile 2008 da giu.syy

Cari amici Santa Domenica a tutti voi!

Il Vangelo di oggi e le letture sono bellissime confermano sempre di più il grande amore di Dio per noi.

Io sono il Buon pastore conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me!

Grazie Signore perchè sei sempre con noi amandoci di un amore così grande!Cercandoci quando ci allontaniamo da te e accongliendoci con braccia aperte quando ritorniamo da te nonostante i nostri peccati. 

 
 
 

IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

Post n°53 pubblicato il 13 Aprile 2008 da giu.syy
 
Foto di giu.syy

1485 La sera di Pasqua, il Signore Gesù si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” ( Gv 20,22-23 ).

 

1486 Il perdono dei peccati commessi dopo il Battesimo è accordato mediante un sacramento apposito chiamato sacramento della conversione, della confessione, della penitenza o della riconciliazione.

 

1487 Colui che pecca ferisce l'onore di Dio e il suo amore, la propria dignità di uomo chiamato ad essere figlio di Dio e la salute spirituale della Chiesa di cui ogni cristiano deve essere una pietra viva.

 

1488 Agli occhi della fede, nessun male è più grave del peccato, e niente ha conseguenze peggiori per gli stessi peccatori, per la Chiesa e per il mondo intero.

 

1489 Ritornare alla comunione con Dio dopo averla perduta a causa del peccato, è un movimento nato dalla grazia di Dio ricco di misericordia e sollecito per la salvezza degli uomini. Bisogna chiedere questo dono prezioso per sé come per gli altri.

 

1490 Il cammino di ritorno a Dio, chiamato conversione e pentimento, implica un dolore e una repulsione per i peccati commessi, e il fermo proposito di non peccare più in avvenire. La conversione riguarda dunque il passato e il futuro; essa si nutre della speranza nella misericordia divina.

 

1491 Il sacramento della Penitenza è costituito dall'insieme dei tre atti compiuti dal penitente, e dall'assoluzione da parte del sacerdote. Gli atti del penitente sono: il pentimento, la confessione o manifestazione dei peccati al sacerdote e il proposito di compiere la soddisfazione e le opere di soddisfazione.

 

1492 Il pentimento (chiamato anche contrizione) deve essere ispirato da motivi dettati dalla fede. Se il pentimento nasce dall'amore di carità verso Dio, lo si dice “perfetto”; se è fondato su altri motivi, lo si chiama “imperfetto”.

 

1493 Colui che vuole ottenere la riconciliazione con Dio e con la Chiesa, deve confessare al sacerdote tutti i peccati gravi che ancora non ha confessato e di cui si ricorda dopo aver accuratamente esaminato la propria coscienza. Sebbene non sia in sé necessaria, la confessione delle colpe veniali è tuttavia vivamente raccomandata dalla Chiesa.

 

1494 Il confessore propone al penitente il compimento di certi atti di “soddisfazione” o di “penitenza”, al fine di riparare il danno causato dal peccato e ristabilire gli atteggiamenti consoni al discepolo di Cristo.

 

1495 Soltanto i sacerdoti che hanno ricevuto dall'autorità della Chiesa la facoltà di assolvere possono perdonare i peccati nel nome di Cristo.

 

1496 Gli effetti spirituali del sacramento della Penitenza sono: - la riconciliazione con Dio mediante la quale il penitente ricupera la grazia; - la riconciliazione con la Chiesa; - la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali; - la remissione, almeno in parte, delle pene temporali, conseguenze del peccato; - la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione spirituale; - l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano.

 

1497 La confessione individuale e completa dei peccati gravi seguita dall'assoluzione rimane l'unico mezzo ordinario per la riconciliazione con Dio e con la Chiesa.

 

1498 Mediante le indulgenze i fedeli possono ottenere per se stessi, e anche per le anime del Purgatorio, la remissione delle pene temporali, conseguenze dei peccati.

 
 
 

EUCARESTIA

Post n°52 pubblicato il 11 Aprile 2008 da giu.syy
 

IL SACRAMENTO DELL'EUCARESTIA

1406 Gesù dice: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno... Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna. . . dimora in me e io in lui” ( Gv 6,51; 1406 Gv 6,54; Gv 6,56 ).

 

1407 L'Eucaristia è il cuore e il culmine della vita della Chiesa, poiché in essa Cristo associa la sua Chiesa e tutti i suoi membri al proprio sacrificio di lode e di rendimento di grazie offerto al Padre una volta per tutte sulla croce; mediante questo sacrificio egli effonde le grazie della salvezza sul suo Corpo, che è la Chiesa.

 

1408 La celebrazione eucaristica comporta sempre: la proclamazione della Parola di Dio, l'azione di grazie a Dio Padre per tutti i suoi benefici, soprattutto per il dono del suo Figlio, la consacrazione del pane e del vino e la partecipazione al banchetto liturgico mediante la recezione del Corpo e del Sangue del Signore. Questi elementi costituiscono un solo e medesimo atto di culto.

 

1409 L'Eucaristia è il memoriale della Pasqua di Cristo, cioè dell'opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e della Risurrezione di Cristo, opera che viene resa presente dall'azione liturgica.

 

1410 E' Cristo stesso, sommo ed eterno sacerdote della Nuova Alleanza, che, agendo attraverso il ministero dei sacerdoti, offre il sacrificio eucaristico. Ed è ancora lo stesso Cristo, realmente presente sotto le specie del pane e del vino, l'offerta del sacrificio eucaristico.

 

1411 Soltanto i sacerdoti validamente ordinati possono presiedere l'Eucaristia e consacrare il pane e il vino perché diventino il Corpo e il Sangue del Signore.

 

1412 I segni essenziali del sacramento eucaristico sono il pane di grano e il vino della vite, sui quali viene invocata la benedizione dello Spirito Santo e il sacerdote pronunzia le parole della consacrazione dette da Gesù durante l'ultima Cena: “Questo è il mio Corpo dato per voi. . . Questo è il calice del mio Sangue. . . ”.

 

1413 Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Sotto le specie consacrate del pane e del vino, Cristo stesso, vivente e glorioso, è presente in maniera vera, reale e sostanziale, il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua anima e la sua divinità [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1640; 1651].

 

 

1414 In quanto sacrificio, l'Eucaristia viene anche offerta in riparazione dei peccati dei vivi e dei defunti, e al fine di ottenere da Dio benefici spirituali o temporali.

 

1415 Chi vuole ricevere Cristo nella Comunione eucaristica deve essere in stato di grazia. Se uno è consapevole di aver peccato mortalmente, non deve accostarsi all'Eucaristia senza prima aver ricevuto l'assoluzione nel sacramento della Penitenza.

 

1416 La santa Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo accresce in colui che si comunica l'unione con il Signore, gli rimette i peccati veniali e lo preserva dai peccati gravi. Poiché vengono rafforzati i vincoli di carità tra colui che si comunica e Cristo, ricevere questo sacramento rafforza l'unità della Chiesa, Corpo mistico di Cristo.

 

1417 La Chiesa raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Comunione quando partecipano alla celebrazione dell'Eucaristia; ne fa loro obbligo almeno una volta all'anno.

 

1418 Poiché Cristo stesso è presente nel Sacramento dell'altare, bisogna onorarlo con un culto di adorazione. La visita al Santissimo Sacramento “è prova di gratitudine, segno di amore e debito di riconoscenza a Cristo Signore” [Paolo VI, Lett. enc. Mysterium fidei].

 

1419 Poiché Cristo è passato da questo mondo al Padre, nell'Eucaristia ci dona il pegno della gloria futura presso di lui: la partecipazione al Santo Sacrificio ci identifica con il suo Cuore, sostiene le nostre forze lungo il pellegrinaggio di questa vita, ci fa desiderare la vita eterna e già ci unisce alla Chiesa del Cielo, alla Santa Vergine Maria e a tutti i Santi.

 
 
 

La lotta spirituale

Post n°51 pubblicato il 10 Aprile 2008 da giu.syy
 

Il Signore ci parla con queste parole per farci capire che niente è impossibile a Lui che il bene trionferà sempre sul male.
Dio ci da la sua armatura non fatta di cose materiali ma di amore, speranza e fede affinchè possiamo trionfare con Lui! Ora leggete con attenzione ma soprattutto con un cuore aperto LA PAROLA DI DIO:

Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell`armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.  Prendete perciò l`armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno;prendete anche l`elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi,e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo,del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.
      

 
 
 
 
 

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