caducità

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IL MIO ANGELO

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PAROLA DI AZZETA ...RENDIAMO GRAZIE AD AZZETA

 (Questo post è opera di azzeta2011, sto maledetto impunito..  )

Appare sempre co federicagieisette sta regazzina impunita e impertinente.

Azzara manco poco è na guagliona un po così, istruita intelligente   farà colazione col nesquik ma daje e daje addosso jariverà un crik.

Se permette il lusso de cazziam me, a me, che un giorno o l’altro la pio co lanciafiamme.
Fa la mestrina tutta impettita ma non sa che io non so no scolaro e manco ero somaro nonostante sia rimasto parecchio cazzaro.

Azzeta è un nik è altisonante, dalla reputazione rimbombante, ed è bene che lo sappia sta peste col turbante se vole evità de ritrovasse in mutande.
Dalle eteree sembianze e dalla voce smaliziante, ingannevole figura seducente e provocante. Ti avvolge e ti delizia con la sua inebriante fragranza, menzognera ed illusoria dai modi affabili e gentili,
degna della migliore strega ondeggiante.

Getta la rete al largo dell’oceano ed attende paziente il momento del rialzo, ed è così che inizia la certosina cernita affinché uno solo, il migliore, sia il frutto all’altezza del suo pasto. Un frutto scelto nei mari migliori, i più puliti così come auguro sia il continuo della sua vita: una costiera amalfitana tutta romana e pe niente napoletana.

 

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Il tempo

Post n°4 pubblicato il 08 Luglio 2011 da FedericaJ7
Foto di FedericaJ7

 

Il tempo non è quello che siamo abituati a figurarci: non può essere confinato nei limiti delle nostre forme mentis vincolate ad un presente, passato e futuro.

Noi percepiamo soltanto una minima parte della realtà, che è invece costituita da molteplici dimensioni.

In questa realtà, non siamo mai veramente nati, nè moriamo. Passiamo soltanto attraverso differenti fasi.... per imparare.

E poichè dobbiamo imparare, ogni cosa arriva quando è il suo momento, e non può essere realizzata in base alle tempistiche da noi pretese.

 
 
 

la chat

Post n°3 pubblicato il 07 Luglio 2011 da FedericaJ7

 

Che meraviglia la chat....

... un crogiuolo di persone che si cercano, si stuzzicano, si amano di passioni forti e momentanee.

E le mani si riscoprono a raccontare cose che la voce nn oserebbe confessare nella realtà.

Questo ameno luogo di chiacchiere può anche divenire  meraviglioso strumento di autoanalisi, consentendo di mettere a nudo davanti a sè - più che a chiunque - quello che, forse, neanche si pensava di avere dentro fino a quell'istante.

... la vità è quella fuori, non quella della chat, ho sentito affermare spesso con sicumera. Quale vita? Quella che ti altri di chiedono di condurre e che, tuo malgrado, pretendi da loro? fondata su quello che si aspettano da te, in un vortice di maschere e ruoli predeterminati....

..è quella la vita?.... o è anch'essa una illusione abbigliata al pari di una donna forte e sicura di sè, tracotante nel suo sentirsi unica ed incontrastabile, non timorosa di rivali?

 

 
 
 

Laghi

Post n°2 pubblicato il 06 Luglio 2011 da FedericaJ7

 

Laghi sconfinati sono insinuati nel tuo viso.

Hanno l'odore di monti candidi e glaciali.

Dietro si nasconde un pianto antico, cacciato giù.


Le mani provano a nascondere il vissuto che, forse, non soddisfa.

Non possono celare il proprio orgoglio, la sicumera narcisa, il trionfo del sublime.


Ci sei sempre stato.

Lo sai.

Il familiare dei tuoi zigomi, della fronte alta, dei tuoi denti intuibili.


E di nuovo ritorno ai laghi immensi,

a quel desiderio antico di entrarvi e rabbrividire, rubando l'anima.

 
 
 

Caducità

Post n°1 pubblicato il 03 Luglio 2011 da FedericaJ7

Caducità (Sigmund Freud, 1915)

"... Il lutto per la perdita di qualcosa che abbiamo amato o ammirato sembra talmente naturale che il profano non esita a dichiararlo ovvio.
Per lo psicologo invece il lutto è un grande enigma, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure.

Noi reputiamo di possedere una certa quantità di capacità di amare  che chiamiamo libido la quale agli inizi del nostro sviluppo è rivolta al nostro stesso Io.
In seguito, ma in realtà molto presto, la libido si distoglie dall’Io per dirigersi sugli oggetti, che noi in tal modo accogliamo per così dire nel nostro Io.
Se gli oggetti sono distrutti o vanno perduti per noi, la nostra capacità di amare (la libido) torna ad essere libera. Può prendersi altri oggetti come sostituti o tornare provvisoriamente all’Io.

Ma perché questo distacco della libido dai suoi oggetti debba essere un processo così doloroso resta per noi un mistero sul quale per il momento non siamo in grado di formulare alcuna ipotesi.
Noi vediamo unicamente che la libido si aggrappa ai suoi oggetti e non vuole rinunciare a quelli perduti, neppure quando il loro sostituto è già pronto.
Questo è dunque il lutto.

Noi sappiamo che il lutto, per doloroso che sia, si estingue spontaneamente. Se ha rinunciato a tutto ciò che è perduto, ciò significa che esso stesso si è consunto e allora la nostra libido è di nuovo libera (nella misura in cui siamo ancora giovani e vitali) di rimpiazzare gli oggetti perduti con nuovi oggetti, se possibile altrettanto o più preziosi ancora... "

S. Freud, Caducità - 1915

 
 
 
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INFO


Un blog di: FedericaJ7
Data di creazione: 03/07/2011
 


I caratteri, forgiati dalle condizioni esterne,

possono smettere di accordarsi.

I cuori,

involucri della eternità non condizionata dalle relatività dell'abile Maya,

restano ancorati gli uni agli altri.

Alla continua ricerca, apparentemente priva di logica,

approdano in ritrovati abbracci.

 

 

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