UNA FAVOLA

Post N° 17


Vicine alla svolta le indagini sul video diffuso su internet in cui veniva seviziato un downMartedí 14.11.2006 16:29"Impiccate gli handicappati", su Internet messaggi chocI tecnici della Polizia delle comunicazioni sarebbero finalmente riusciti ad individuare i protagonisti del video, diffuso via Internet, in cui un ragazzodown subisce botte e insulti da alcun compagni di classe.Per adesso, resta massimo il riserbo sul nome e sulla ubicazione geografica della scuola teatro dell'episodio, anche perché c'è da tutelare la privacy sia dell'aggredito siadegli aggressori, tutti verosimilmente minorenni. Gli investigatori sarebbero riusciti a ripercorrere a ritroso il viaggio telematico percorso dal filmato, che dopo essere stato girato con un cellulare è stato immesso on line per poi finire nel motore di ricerca Google tra i video piu' richiesti. La scuola dove si è verificato il grave episodio di bullismo ai danni di un ragazzo down sarebbe un istituto tecnico di Torino. E' quanto ha riferito uno studente agli inquirenti del capoluogo piemontese che, in queste ore, lo stanno sentendo. Sul fronte delle indagini milanesi, il Pm, Francesco Cajani, ha intanto ascoltato il responsabile della comunicazione di Google, Stefano Hesse, il quale, rispondendo ad una richiesta di precisazioni in meritoalla visibilità del video choc in cui un giovane down veniva umiliato dai suoi compagni di classe, ha affermato: "Per quanto concerne i controlli effettuati da Google Italia Srl, su cio' che e' stato messo sulle pagine di video.google.it, Google Italia non provvede a controllare nulla visto che il materialesi trova sui server americani".    In sostanza, il responsabile di Google invita il Pm aeffettuare una rogatoria negli Usa per ottenere ulteriorielementi di indagine. Quanto si e' appreso, inoltre, il PmCajani, attraverso il procuratore aggiunto Corrado Carnevali eManlio Minale, avrebbero inviato una missiva al ministro dellaGiustizia, Clemente Mastella, nella quale ripercorrono lacronistoria dell'inchiesta, dalla denuncia dell'associazione'Vividown' fino all'apertura di un fascicolo per diffamazioneaggravata a carico di ignoti. Nella lettera, i magistratisottolineano che dalla visione del filmato emergono "attiviolenti e umilianti" nei confronti di un ragazzino down daparte di suoi compagni, ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni."Il progetto proposto dalla nostra Associazione - spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI - prende il via da una serie di recenti considerazioni di carattere teorico-pratico che considerano le difficoltà dei giovani che vivono nel territorio nazionale di affrontare le problematiche derivanti dalla identificazione sociale, punto cruciale per il giovane che entra a fare parte di una società attiva". Il progetto ideato dal Codici, si legge, "mira a coadiuvare la politica educativa e scolastica attraverso iniziative che promuovano la parità di diritti ma soprattutto la garanzia della dignità personale". "Già dal mese prossimo, infatti, le strutture di Roma e Milano saranno abilitate a fornire assistenza psicologica e legale alle famiglie ed ai minori che hanno subito violenze morali all'interno delle scuole, - aggiunge Giacomelli-, il progetto sarà poi esteso ad altre province italiane, le quali saranno anch'esse strutturate in modo da poter dare un riferimento per far fronte a questo problema, che ormai è diventata una vera emergenza sociale".Intanto, oltre alla Procura di Milano, anche i magistrati romani indagano con l'ipotesi di violenza privata a carico di ignoti sul video shock comparso su Internet in cui un ragazzo down viene deriso, insultato e picchiato dai suoi compagni di classe. A presentare denuncia ai guiudici romani infatti è stata una senatrice. A Milano, invece, il Pm Francesco Cajani, indaga per diffamazione aggravata a carico di ignoti e del motore di ricerca Google sul quale, fino a pochi giorni fa, era visibile il filmato, dopo una querela presentata dall'associazione 'vivi down'. Il video, a quanto si è appreso, sarebbe stato girato in una scuola lombarda. La Procura di Roma ha disposto un decreto di sequestro del video su tutto il territorio nazionale. Gli investigatori definiscono le immagini "un tipico episodio di bullismo tra adolescenti". Intanto, la Polizia postale sta cercando di identificare i ragazzi che hanno girato e messo su Internet le immagini sotto accusa.Il termine "bullismo" secondo il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, non si adatta al filmato dei ragazzi che deridevano, insultavano e picchiavano un compagno di classe dowwn trasmesso su un sito internet. "Bullismo è un termine che evoca un fatto non sempre totalmente negativo. Quando penso al video choc - ha spiegato Fioroni a margine di un convegno sulla formazione professionale tenuto oggi a Torino - di questi giorni, credo che termini ben più duri sarebbero appropriati a dipingere i comportamenti di queste persone".