UNA FAVOLA

Genitori e professori danno la colpa a internet!! MA LORO DOVE SONO?


Tutta colpa di internet?Fenomeno bullismo: la società se ne lavale mani e scarica il fardello sulle nuove tecnologie.Ma i genitori e i professori dov'erano?  Dopo la comparsa in rete del video choc in cui alcuniragazzi di un istituto tecnico torinese malmenavano ederidevano un compagno down, si è fatto un gran parlaredi bullismo. Il fenomeno, che negli Stati Uniti esiste da moltotempo e che è sbarcato in Europa da anni, è stato a lungotrascurato ma è presente anche in Italia (lo scorso anno ilportale Libero.it ha affrontato il tema con uno speciale,decicando spazio alle storie dei più piccoli e pubblicando laguida contro il bullismo di Telefono Azzurro). Ma finché se n'èparlato nelle aule scolastiche o di tribunale, nessuno haritenuto di dover fare nulla per affrontare quella che inveceè una vera e propria emergenza sociale. Adesso che le immaginidelle violenze tra giovanissimi sono innegabili, sotto gli occhi di tutti,postate sul web a mo' di trofeo, finalmente ci si rende contodella gravità di questo tipo di vicende. Peccato che si commetta il solito errore: quello di scaricarele responsabilità. Ora si punta ottusamente il dito controinternet. Ma davvero le nuove tecnologie sono cattive maestre?No, affatto. Sono soltanto un media, anzi, sono il mezzo di diffusioneche ha fatto venire a galla il fenomeno che altrimenti avremmocontinuato a ignorare per anni. Sono il mezzo che, per esempio,ha permesso di smascherare e incastrare quegli adolescentiche hanno stuprato per mesi la loro compagna di scuola 12enne,riprendendo tutto col videofonino (comprato da mamma e papà).Dov'erano, piuttosto, genitori e insegnanti quando quei ragazzinicrescevano? Di chi è la colpa se sono violenti e maleducati, del pco di chi deve impartire loro un'educazione? Chi è che non si èpreoccupato di insegnare loro il rispetto per le donne e per la diversità?La violenza è ormai parte del linguaggio dei ragazzi, circola inrete fra le chat e i blog perché sono le chat e i blog il mezzodi comunicazione di quella fascia della popolazione.«Da più anni - spiega Ernesto Caffo, presidente diTelefono Azzurro - abbiamo sollevato il fenomeno della violenzasu coetanei. Dobbiamo considerare la gravità del problema,a provare disagio sono soprattutto le vittime ma anche i ragazziresponsabili delle violenze. Abbiamo attivato misure di formazioneper gli insegnanti. Molto spesso a chiamarci e a denunciare le violenzesono gli amici perché le vittime non hanno il coraggio di farlo.E' importante parlarne nelle scuole e nel gruppo di coetanei.Far emergere attraverso i mezzi di comunicazione questi problemivuol dire cercare di creare dialogo anche nelle scuole e nelle famiglie.Occorre prevenire il bullismo ma anche cercare di aiutare le vittimee gli autori. Bisogna infondere negli adulti un senso di responsabilità.Molto spesso, invece, i genitori delegano i problemi dei figli all'esternoe a volte si arriva troppo tardi». Insomma, mamme e papà si facesseroun esame di coscienza invece di accusare la rete di ogni male.Sembra di tornare indietro di decenni, quando si accusava il telefonodi essere un mezzo malvagio perché vennero a galla le prime chiamate dei maniaci sessuali ai danni delle signore che, ignare, alzavano la cornetta... (Libero News)