Parole in libertà

UOMINI - LA PROVA DEL 9 - TERZA ED ULTIMA PARTE


 
3) L'indifferente. Considerate le disastrose esperienze di cui sotto, hai deciso che non accetterai mai più un invito a cena, ne' ti dannerai per invitare qualcuno tu, se non per un cinese o una pizza take away. Riempi  frigo e congelatore delle tue schifezze preferite e ti accingi a passare le tue serate in solitudine, indecisa tra l'uncinetto e il punto croce (tra un pò e' Natale, meglio prendersi per tempo per i bigliettini di auguri). Stai meditando di prenderti un gatto, per completare il quadretto  zitellesco, quando ti ritrovi, non si sa come, di nuovo incastrata in un invito per una serata a due (in realtà lo sai, eccome se lo sai: il tuo cervello ha deciso di rassegnarsi al pre-pensionamento sentimentale, ma il tuo corpo si ribella alla pace dei sensi forzata e l'orologio biologico ticchetta come un cucù impazzito). Dopo alcune serate trascorse in terreno neutro (ristorantini, pubs, cinema) arriva il momento in cui ti  senti pronunciare le parole maledette: "Vieni a cena da me, venerdì?" e vorresti subito mangiarti la lingua, ma tant'e', la frittata e' fatta. Del resto hai colto piccoli segnali da parte sua che ti fanno ben sperare: quando gli hai chiesto con finta noncuranza della sua famiglia, ha liquidato l'argomento con un "Vivo con i miei genitori, ho due sorelle sposate con prole, ma sono spesso via per lavoro e li vedo pochissimo", quando gli hai chiesto se gli piace cucinare, ha risposto con un vago "No, non mi piace e comunque non ne avrei il tempo" e... udite udite: alla domanda buttata lì con finta indifferenza "Tua mamma cucina benissimo, vero?" lui risponde con una risata: "Mia mamma? Ma se riesce persino a bruciare i Sofficini! Una frana completa" . E' l'uomo della tua vita! Nessun ingombrante retaggio familiare, anzi... Qui ci scappa pure la bella figura in cucina. Cominci a fantasticare sul nome dei vostri figli e, già che ci sei, ti immagini la scena commovente con sua madre, tu che le insegni a cucinare e lei ad un certo punto ti abbraccia con le lacrime agli occhi e ti dice "Grazie, figlia mia! Sei la miglior nuora che potessi sognare! Non solo fai felice mio figlio, ma hai reso migliore tutta la famiglia" e una standing ovation parte piano  dai presenti, fratelli, sorelle, zii, nipoti, cugini, persino il cane applaude, stufo di scatolette Cesar e di crocchette a forma di osso. Rinvigorita da questo sogno ad occhi aperti, questa volta non ti pesa il solito iter che prelude alla serata romantica a due: pulire casa, fare la spesa, preparare la cena. Sei indecisa tra una pasta al tonno e una cena di cinque portate (tanto, comunque vada, sarà un successo!) e, siccome ti piace strafare, opti per la seconda. Un ragazzo così non capita tutti i giorni, meglio impressionarlo subito alla grande. Una bella mazzata, et voilà il pollo sarà cotto ancora prima di rendersi conto di essere finito in pentola.Ore 8.00. Tutto pronto, come da copione. Sei talmente rilassata e certa dell'esito di questa prova, pardòn, cena, che hai trovato persino il tempo di farti un bel bagno rilassante e di prepararti con cura. Vabbeh, sei rimasta un pò troppo in vasca, persa nelle tue fantasie di gran trionfo (forse hai un pò esagerato nell'immaginare la futura suocera baciarti con riverenza l'anello sulla mano inguantata), tanto che il pollo ripieno con contorno di patate aromatizzate all'aglio e rosmarino si e' un pò rinsecchito, ma cosa vuoi che importi ad uno che si nutre suo malgrado di surgelati?Il campanello.  Puntualissimo, cominciamo proprio bene. Lo fai accomodare in sala, aspettandoti un "Oooh" di meraviglia alla vista del tavolo superbamente imbandito. Niente. Lui si siede con un sorrisino un pò timido, tanto che ti fà una tenerezza incredibile, sollecitando il tuo istinto materno. E' spiazzato, pensi, povera creatura, non ha mai visto niente del genere in vita sua. Ed il meglio deve ancora arrivare! Servi la cena, un tripudio di colori, aromi e sapori. Sei fierissima, lui mangia con sano appetito quasi senza parlare se non per rispondere a monosillabi ai tuoi innumerevoli "Ti piace? Vuoi servirti ancora?" Mentre lui ingurgita, tu sorseggi il tuo Pinot nero e pensi: a) Non e' che abbia  dimenticato di dirmi che e' di religione musulmana ed ha appena finito il ramadam? b) Se continua di questo passo, non resteranno neppure le porzioni che ho messo da parte anche per il suo cane c) Riuscirà a digerire in tempo per  il "dessert" che ho in mente o mi crollerà addormentato con la testa nel piatto?Dopo-cena. A fatica si sposta sul divano, per il bicchierino digestivo (in realtà si e' scolato l'intera bottiglia di grappa, neanche fosse un alpino di Bassano). Vorresti abbassare le luci per creare  un'atmosfera più romantica, ma temi gli effetti collaterali... Pennichella digestiva con tanto di russare col fischio. Così cerchi di intrattenerlo con una conversazione spiritosa, anche se muori dalla voglia di sentirti fare i complimenti per la cena. Lui parla poco, risposte brevi alle tue domande curiose sulla sua vita, le sue amicizie, i suoi hobby, la tua cucina. Ecco, non hai resistito, gliel'hai chiesto tu. Mentre già te lo immagini in ginocchio a dichiararti il suo eterno amore e dirti che l'hai letteralmente preso per la gola, senti dire "Sì, non male. Forse l'arrosto era un pò bruciacchiato ma fa niente. Tanto, sono abituato.". Prego??? Hai sentito bene?  Brutto ingrato scroccone, ma come ti permetti? Vieni a casa mia e ti ingozzi come se avessi digiunato da una settimana, (e considerata la cucina di tua mamma, non mi stupirei), non mi fai un complimento, dico uno, dopo che mi sono data tanto da fare per compiacerti? Giochi a fare il critico gastronomico, quando fino a stasera  non sapevi la differenza tra un findus al pesce ed  una scatoletta Whiskas gusto salmone?Basta, ho deciso. Davvero stavolta. Chiudo il ristorante, tiro fuori l'uncinetto e corro a comprarmi un gatto. E se l'orologio biologico si azzarda a ticchettare di nuovo, lo prendo a martellate.