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Chi l'ha vista?!?

Post n°61 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da samanta27dgl
 

immagineEccomi, sono stata un pò latitante, ultimamente.... Complici un pò di pigrizia, un pò di cambiamenti professionali, i quali non favoriscono certo il cazzeggio quotidiano su Internet, per lo meno non nei primi giorni in cui, si sa, si deve dare il meglio per suscitare una bella impressione.

Comunque sto benone, grazie a tutti gli amici che si sono interessati, grazie di cuore.

Ed ora alcune considerazioni di carattere prettamente lavorativo.

Dopo 15 anni sono ritornata a lavorare in una vetreria artistica a Murano in cui mi ero fatta "le ossa", giovane diplomata in lingue di belle speranze. Devo ammettere che è stato stranissimo ritornare dopo tanti anni, rivedere più o meno le stesse facce, sentire gli stessi discorsi (eh sì, il big boss incute sempre una gran soggezione come ai vecchi tempi). Il primo giorno mi pareva di rivivere un flashback continuo... Gli stessi luoghi, la stessa scrivania, la stessa cucina... Persino le stesse battute a pranzo... Quindi da un lato è come se tutti questi anni non fossero mai trascorsi, dall'altro mi sento indubbiamente più matura ed esperta. Tanto che ho ripreso le mie solite mansioni come se lavorassi lì da una vita. Anzi, noto una sorta di deferenza nei miei confronti, un rispetto per le  mie competenze che all'epoca non esisteva.

Però un pensiero fastidiosetto mi accompagna: come si fa a continuare a svolgere le stesse mansioni per 15/20 anni di fila? Lamentandosi per alcune cose (inevitabile, ogni lavoro ha le sue, si sa), ma adeguandosi comunque? Non so perche', ma a me questa cosa mette l'ansia: infatti dopo qualche anno (in alcuni casi anche molto meno, la mia recente parentesi alberghiera è durata 18 mesi) sento l'esigenza di cambiare aria. Come se stessi ammuffendo e mi rendessi conto che la vita non e' tutta qui, giorno dopo giorno, lamentele, insoddisfazioni, un tirare avanti la carretta. Come se qualcosa di più bello e meraviglioso fosse costantemente dietro l'angolo. Sono io ad essere un'eterna insoddisfatta, alla ricerca della libertà e della professione perfetta? Un'immatura cronica, lavorativamente parlando? 

Forse dovrei migrare negli Stati Uniti, dove cambiare ufficio e mansioni e' una costante negli ambiti lavorativi. Dove chi resta per più di 2 anni di fila nello stesso posto senza aver fatto carriera e' considerato un fallito. Dove si dispensano ruoli da "Manager"o "Executive" come dolcetti e scherzetti ad Halloween. Forse e' il mercato del lavoro italiano ad essere un pò troppo statico. Con la mania del "posto fisso" e persone che svolgono lo stesso ruolo per decenni fino alla pensione. Lo so che posso sembrare un pò str**a a parlare così, con tutti i problemi di precariato che ci sono.
Ma sarebbe bello avere più possibilità di avanzamento di carriera. Per meritocrazia, non spintarelle o raccomandazioni. 

Comunque sia, l'inglese lo mastico abbastanza. Magari un giorno... Chissà. Intanto domani mattina mi alzo alle 7.30 e vado a coccolare questi poveri clienti che spendono migliaia di euro per un pezzo di carta e la promessa di una spedizione urgente degli acquisti fatti. Il resto verrà da sè. O no?

 
 
 

Influenza moderna

Post n°60 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da samanta27dgl
 

immagineEccomi, di nuovo in forma dopo quattro giorni da mocho vileda.
Certo che: 2 giorni di febbre alta, 1 giorno di tosse, 1 giorno di raffreddore per espellere il tutto et voilà, influenza passata. Completamente. Mi ricordo che da piccola stavo come minimo 3/4 giorni con febbre alta, senza contare gli inevitabili strascichi catarrosi per settimane (e non fumavo ancora...)
Abbiamo sviluppato negli anni un "fisico bestiale" come cantava Luca Carboni oppure il merito va tutto ai super-intrugli che ci rifilano in farmacia?

A me sembra che pure l'influenza si sia adeguata ai frenetici ritmi odierni: ha dimezzato i tempi, si e' "velocizzata" pure lei. Del resto, chi si può permettere oggi di starsene a casa una settimana intera in malattia? Per una semplice influenza? Pfui... Dopo i canonici 3 giorni, o sei in fin di vita o non hai voglia di lavorare.

Un buon inizio di settimana a tutti quanti.

 
 
 

LAVORI IN CORSO

Post n°59 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da samanta27dgl
 

immaginePotevo forse aspettarmi di farla franca? O che mi capitasse al momento giusto (feste natalizie, poca voglia di andare a lavorare?) Ma nooooo.....

Sono serena, pronta a voltare pagina e soprattutto.... In fase PREAVVISO DI LICENZIAMENTO!

Ma si può, mi domando?
Vabbeh. SuperSam è crollata sotto i colpi impietosi di questa influenza che non dà tregua (specie adesso che  ci sono 15 gradi di minima), vi abbraccia virtualmente e vi dà appuntamento al giorno in cui, guardandosi allo specchio, non coglierà più la stessa espressione del cagnolino qui sopra!

 
 
 

Nuovo Cinema Paradiso?

Post n°58 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da samanta27dgl
 

immagineTempo di saldi. Dopo le festività appena trascorse in completa solitudine (gli assalti notturni al tuo adorato orso peluche non fanno testo), decidi che è tempo di uscire nuovamente dal tuo bozzolo. Mentre i negozi invitano allegramente ad acquisti sconsiderati, un pensiero nasce spontaneo: esistono i saldi in amore? Si può scontare un sentimento, pur di avere qualcuno accanto? Insomma, l’incubo di qualsiasi single che si rispetti (San Valentino) si sta avvicinando bisogna darsi una mossa! Poco male se si tratterà di una scelta di seconda mano: quante volte hai preso fregature materiali, illudendoti di aver fatto l’affare della tua vita durante il periodo dei saldi… Pazienza se anche stavolta ti tocca della merce imperfetta … Dopo il 14 febbraio puoi sempre restituirla e pretendere un reso per difetto di fabbricazione.

L’approfondita analisi del mercato maschile ti ha condotta in una direzione ben precisa. Luogo di ritrovo per persone di tutte le età per eccellenza? Il cinema. Dopo i panettoni natalizi, l’offerta cinematografica e’ variegata, ma devi valutare attentamente, il tempo stringe e non ti puoi permettere errori, rischiando di essere chiamata per nome dai cassieri e dagli addetti al biglietto. Come niente ti ritrovi dietro al bancone a vendere pop-corn e addio caccia all’ultimo capo scontato.

Individuato il locale  (multi-sala, il centro commerciale degli amori in saldo), questa volta decidi che hai bisogno di un complice (mica puoi passare per una sfigata che va al cinema da sola). Scarti  subito l’ipotesi dell’amico maschio compiacente - a) non vuoi dare adito ad equivoci, b) sia mai che  ci provi, complici le luci abbassate ed una trama troppo romantica. Non rimane che chiamare quell’amica non troppo carina, non troppo simpatica, che brilli di luce riflessa accanto a te. Una parola! Ma “à la guerre comme à la guerre”: rispolveri il numero in rubrica di quella compagna di liceo che ti manda gli auguri seriali solo per la Befana e spari un invito per una serata al cinema. Prossimo obiettivo: scelta del film. Passi in rassegna la programmazione e di nuovo un attimo di sconforto:

-         Apocalypto. Film a tinte forti, molto crudo, non riusciresti  a scollare gli occhi dallo schermo, con lo stomaco annodato dalla nausea e l’impulso di correre al bagno. Mmmh, crocetta.

-         Deja vu . Film d’azione. Da macho man. Potenziale pubblico? Gruppetti di adolescenti col mito di Steven Seagall che ammazza tutti di botte, oppure coppiette in cui lei soccombe alla scelta di lui? Mmmh, crocetta.

-         Happy Feet. Film d’animazione, ergo famigliole con bimbi saltellanti, coppiette in cui lui soccombe alla scelta di lei? Mmmh, crocetta.

-         Rocky Balboa. Il nonnetto che torna dopo secoli a prenderle, per poi suonarle alla fine, distrutto, lacero-contuso ma vittorioso? Potenziale pubblico? Gruppetti di ragazzi col mito di Sylvester Stallone (peggio che Steven Seagall), robe che ogni incontro si trasforma in una sfida sul ring? Mmmh, crocetta o asterisco?

-         Un’ottima annata. Film sentimentale. Alla stregua di “Il profumo del mosto selvatico”, esci ubriaca senza aver bevuto un goccio, innamorata del protagonista e con la voglia di fare la valigia e ricominciare la vita da un’altra parte. Ma quale uomo sano di mente si sciropperebbe spontaneamente un film del genere? Come minimo e’ accoppiato oppure gay. Crocetta o asterisco? Mmmh.

 

Ardua scelta, la tua. Comporta rischi che non hai tempo di valutare. Per cui opti per il metodo di scelta tradizionale. Chiudi gli occhi, punti a caso la matita sul programma, li riapri e…

 

Un venerdì sera di fine gennaio. Hall del multi-sala gremita, gruppi di ragazzi a vociare allegramente, famiglie con bimbi incontenibili, coppie datate dall’aria rassegnata. Hai giocato d’anticipo prenotando on-line i biglietti, così hai tutto il tempo di comprare il pop-corn formato gigante e fumare l’ennesima ultima sigaretta. Mentre la tua amica ti sta aggiornando sugli ultimi dieci anni della sua vita, ti estranei e pensi: 1) Ma la smetterà questa di berciare o ci cacceranno dal cinema? 2) Chissà se ci sarà l’intervallo durante la programmazione, così posso guardarmi attorno con comodo? 3) Riuscirò ad andare al bagno senza scomodare tutta la fila o, peggio, inciampare?

Una volta raggiunti i posti assegnati, dopo una breve panoramica tipo “Terminator stadio finale” prima del calo luci, il sollievo ti pervade: nelle vostre immediate vicinanze neanche l’ombra di coppiette intente a sbaciucchiarsi, né ruminanti ingurgita pop-corn. Qualche gruppetto di ragazzi, intenti a ridere e scherzare tra di loro, nella fascia d’età a te più congeniale. E quel ragazzo due file più avanti che ti ha fissata per 30 secondi buoni, e sembra non riesca a fare a meno di girarsi continuamente verso di te?  Oddio, non e’ che ho una buccia di pop-corn incastrata tra gli incisivi? Oppure mi e’ colato il trucco mentre ero fuori a congelarmi con la sigaretta e ora sembro Marilyn Manson? Smettila di farti paranoie, ti imponi, ma non puoi fare a meno di pensarci. E lui sembra così carino… Magari ci siamo già conosciuti? No, no, me lo ricorderei, uno così. Magari mi vede tutte le mattine in autobus e non ha il coraggio di dichiararsi? Sì, peccato che ora abiti a Venezia e dell’autobus ho un ricordo ormai remoto. Smettila, smettila, ma non ci riesci, continui a ricambiare gli sguardi, al poverino verrà il torcicollo, se continua così. Per darti un contegno, ti concentri sulla tua amica, la quale e’ arrivata al resoconto completo del quinto anno post diploma…. Scoppi in una risata improvvisa, come se lei ti stesse raccontando un episodio particolarmente divertente e non di quella volta che il dottore le prescrisse una rettoscopia per sospetti problemi intestinali… Lei in effetti ti guarda risentita, non e’ mica divertente come esame, sai, ti fanno mettere a quattro zampe sul lettino e…. Si abbassano le luci, salvata in corner!

Il film inizia dopo quindici minuti di pubblicità, ma tu non riesci a scollare gli occhi dalla nuca bionda seduta 2 file più in giù. Eccolo, si sta nuovamente girando, ma allora gli e’ presa la fissa, quasi quasi adesso gli sorrido, sì, al buio, ma questo film e’ ambientato solo di notte? Magari gli faccio ciao ciao con la manina? Così mi prende per una rimbambita che se ne va al cinema ad ammiccare agli sconosciuti. Beh, chiamala rimbambita! Urge piano di azione, nemmeno l’ombra di un intervallo, sono passati ormai tre quarti d’ora, ti sembra un secolo ormai, ma questo film non finisce più? Ecco, hai trovato. Ora ti alzi e vai al bagno. Lui se ne accorge, ti segue e così scoprirai il motivo di tale insistenza di sguardi. Magari si rivelerà un ragazzo simpatico, ti inviterà a bere qualcosa nel bar del multi-sala e ti confesserà di essersi sentito irresistibilmente attratto  dal primo momento in cui il suo sguardo si è posato su di te. Ve ne andrete storditi dalla felicità e a San Valentino avrai finalmente anche tu la tua dolce metà.     

Tra i grugniti di disapprovazione generale  (compresi quelli della tua ex compagna di scuola, che sta beatamente russando da un bel po’), ti avvii verso l’uscita della sala. Ti volti nella direzione del bel tipetto e questa disattenzione ti è fatale. Praticamente atterri con un tonfo sordo davanti ad uno sbigottito addetto alla sicurezza posto all’entrata della sala. E  ovviamente non potevi scegliere  momento migliore: un attimo di suspence durante il film, silenzio perfetto con  tutta la fila alla tua destra che si e’ voltata a guardarti. Vorresti sprofondare, tanto più che ti si e’ smagliata una calza e la pinza per i capelli ha preso il volo,così  adesso sembri la pazza di “The ring”  con i pomoli di Heidi dalla vergogna. Al suo “Signorina, tutto bene?” farfugli qualcosa e ti rifugi nel bagno zoppicando (ahi, la caviglia), decidendo all’istante che non ne uscirai fino alla chiusura del cinema, mentre la tua amica ti cercherà disperata e dovranno chiamare i pompieri per rimuoverti da lì.Toc toc. E adesso chi è? “Ehi, ti sei fatta male? Ti occorre qualcosa?”.  Oddio,l’addetto al cinema. “ Tutto a posto, grazie, devo solo tirare lo sciacquone e sparire per sempre” Nooo, l’hai detto veramente? “Dài, esci di lì,  non farmi stare in pensiero.” - “E chi sei, mia mamma? E poi guarda che qui non puoi stare, è il bagno delle donne” – “Non essere infantile ed esci immediatamente. Ma non ti vergogni a fare queste scene, alla tua età?”. Il tono non ammette repliche…. Ma come si permette di parlarti così? Adesso gliene dici quattro,  ma chi si crede di essere? Esci all’istante, aria battagliera, te ne freghi della calza smagliata, i capelli in disordine, la faccia accaldata. “Ma come ti permetti, razza di prepotente villano….”E le parole ti muoiono in gola  davanti agli occhi più incredibilmente azzurri che tu abbia mai visto…  Cerchi di darti un contegno, anche se la caviglia ti fa un male cane e vorresti sprofondare per la seconda volta. Lui ha un’aria arrabbiata, ma si addolcisce all’istante vedendoti zoppicare. “Vieni, ti accompagno in infermeria, così danno un’occhiata alla caviglia. Appoggiati a me, così”. Ti passa un braccio attorno alle spalle e ti sorregge delicatamente verso l’uscita.

Mentre zoppichi piano piano verso l’infermeria abbracciata a lui, pensi: 1) La prossima volta potrei cercare di rompermi una gamba, così mi porta in braccio? 2) Dovevo concentrarmi sulla scelta della sala e relativo addetto alla sicurezza, altro che trama del film!! 3) Se cammino molto lentamente, riuscirò a festeggiare San Valentino con lui?

 

 

 

 
 
 

Pro e contro di una convivenza platonica

Post n°56 pubblicato il 06 Gennaio 2007 da samanta27dgl

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Gennaio 2007. Un mese nel nuovo appartamento. Tempo di bilanci di quest'avventura a Venezia. Sì, perchè dividere platonicamente l'appartamento con un ragazzo presenta i suoi inevitabili pro e contro.

PRO.
1)
   Ho mantenuto i miei spazi (non devo dividere la camera nè tantomeno il letto), ma posso rimbambire di chiacchiere il mio coinquilino ogni volta che mi prende la fregola di parlare con qualcuno (praticamente quasi ad ogni ora).
2) Posso finalmente cenare con un ragazzo in tenuta casalinga (pigiama, ciabatte, niente trucco) senza essere tacciata di sciatteria (o peggio: "Eccole lì, le donne, tutte uguali: all'inizio tutte tacchi, trucco e babydoll, ora guardale, pigiamone oversize e bigodini in testa).
3)    Se esco una sera con un tizio che insiste poi per il bicchiere della staffa ed io non ne ho proprio voglia, posso sempre invitarlo a salire e presentargli il mio comodo "fidanzato" all'occorrenza (non che mi sia trovata finora in una situazione del genere, anche se sotto casa si e' ormai formata una fila che arriva fino a Piazza San Marco....)
4)    Se mai dovessi invitare un uomo a cena (e intendo un personaggio dei miei tre post "La prova del 9"), il mio coinquilino mi può fungere da buttafuori, all'occorrenza...

CONTRO.
1)
A volte il mio lettone a due piazze e' così grande, così freddo.... Hai voglia a riempirlo di pelouche (anche se il mio Winnie a grandezza quasi naturale è il compagno di letto ideale: non russa e non mi frega la trapunta)
2) Vorrei sempre di essere carina e presentabile in ogni occasione, non fare la fine di quelle che ciabattano per casa con maschera al cetriolo spalmata sul viso, bigodini e cicca in mano... Purtroppo una convivenza platonica non aiuta in questo senso.... Anzi!
3) Se esco una sera con un tizio che mi garba, vagli a spiegare, una volta salito per il bicchiere della staffa, che il ragazzo che si aggira in mutande per casa e' solo il mio coinquilino!
4) Se un maschietto dovesse mai superare la prova del 9, riuscirei a  fargli credere che il ragazzo intento a fumarsi una sigaretta in cucina è in realtà  un cameriere ingaggiato per la speciale serata a due?

Giusto per non smentire la tipica capacità di noi donzelle di vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto allo stesso tempo!!

 
 
 
 
 
 

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