Creato da FemmeNoire il 02/10/2007

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Soffro di vertigini a bassi regimi

 
 

 

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e cosi...

Post n°303 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da FemmeNoire

 

egati i polsi dietro la schiena, ti porgo il mio cuore nudo per farne strazio con gli artigli  che ti spuntano tra le mani. Ti raggiungo per farmi ferire la pelle e il respiro. Prontissimo a dilaniare con precisione perché l'agire con rabbia non è nel tuo stile. Discutere, confrontarsi, non si addicono al momento ed è un impegno più facile, a cui mi adeguo con piacere.
Traumi, sangue e ferite che ci siamo inflitti nel tempo erano segni di condivisione. Adesso propendi  per la divisione, per lo smembramento, uccisione non salvezza. Ci siamo leniti, mi piace pensare così, negli attimi trascorsi insieme: a ognuno la sua malattia, a ognuno la sua cura. Ora fai di me coriandoli, tanti minuziosi pezzettini, per potermi meglio nascondere. Posso comprenderti, e non ti odio, questo è l'unico modo che conosci. Offeso perché vengo da te senza difese? Sarebbe tutto più semplice nella lotta! Ora, così vicina al tuo petto, ai tuoi occhi, vedo il buio che hai nel profondo, quella porta che mi hai sempre chiusa. Questa è la mia colpa imperdonabile; riuscire a vederti, come fossi di vetro, contro ogni tua volontà. Afferra il coltello fra le mani, stringi la presa sul manico, abbandonati alla forza della natura, abbassati a quel livello così animalesco, e trafiggi infine la mia carne da un lato all'altro, fino a mischiare il vecchio con il nuovo, l'amore con l'odio. Ogni colpo sarà per me indolore, uguale a quando ci ferivamo per gioco. Tu sei qui per uccidermi, io per sentire quanto sono viva. Mi doni ora, inconsapevolmente, un'inutile e sublime gesto di martirio: tuo originale modo dire addio. Solo tuo. (by Ross.)

 

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