Il volo verso...

LIII Piuma - L'anima (Atto II)


Il tempo trascorreva senza perché, mi accontentavo di poco per sopravvivere.Eppure sentivo un tormento interiore, l'eco di un paradiso perduto che riecheggiava nelle profondità del mio cuore. Mi meravigliavo di averne ancora uno; e così da questo sentimento ingenuo, cominciai la ricerca della verità su di me. Gli altri mi vedevano come un freddo e splendido uccello cristallino ed anch'io li consideravo tali. Ma mentivamo tutti quanti, perfino sul nostro aspetto. Sentii pungermi il cuore, un leggero bruciore che mi riportò alla mente il momento della nascita. Decisi di andare oltre nella mia sete di conoscenza; una violenta ribellione mi scuoteva dal profondo delle viscere. Gridai con tutte le forze che avevo e ruppi la pelle di ghiaccio che m'intrappolava, sprigionando fiamme intense e mostrandomi finalmente per quello che ero. Una fenice...Cercai di aiutare gli altri ma videro in me un diverso, il pericolo ardente che poteva far loro del male. Speravo vivamente che fossero incoscienti del loro stato di prigionia, perché altrimenti non avrei esitato a mostrar loro la mia cattiveria. E così le fiamme mi sconvolgevano con la forza dell'amore e dell'odio, sentimenti puri e semplici come potrebbe provarli solo un bambino. Mi sentivo pieno di gioia ed orgoglio, abbandonai perciò quella pessima compagnia d'attori. Avevo un paio d'ali. Potevo volare e lo feci. Non avevo alcuna titubanza, conoscevo la mia meta, il Sole.Ogni tanto le folate gelide tentavano di attecchire sul mio corpo ma ormai conoscevo il pericolo e la potenza delle mie fiamme. Certo della vittoria in questo conflitto, disperai vedendomi ridotto in cenere dalla forza distruttrice del mio stesso fuoco!E poi la rassegnazione