La grotta dell'anima

Lake City (7)


© Copyright 2013 Michele Porcaro Tutti i diritti riservatiJordan McIntosh passeggiava felice per il centro di Sondrocotto. Sua moglie Renata De Longis rideva sempre quando cercava di pronunciare quel nome. "Perché hai scelto questo posto?", chiedeva dopo. "Instinct", rispondeva lui con un modo fare buffo. Aveva incontrato Renata in un villaggio della Normandia. Lei era italiana, figlia di un rinomato ragioniere e di una casalinga. Si era laureata in lingue e lavorava per una casa editrice, nella sezione traduzioni. Dopo un anno aveva fatto un viaggio di vacanza e aveva incontrato il suo uomo in un villaggio della Normandia, sugli spalti di un piccolo castello che si affacciava sulla scogliera, verso la Manica. Anche lui era lì in vacanza. Entrambi erano stupiti della favola del loro incontro. Dal loro amore erano nati Jenny, di diciannove anni, saggia, dolce e vivace, Kate, di sedici anni, acuta, brillante, birichina ed estroversa, ed Ethan, di dodici anni, intelligente, coraggioso e pestifero. Ora lui camminava mano nella mano con Renata, che nella sinistra teneva Ethan, tutto impettito ed incuriosito per la nuova esperienza. Inoltre daddy gli aveva promesso una gita sul lago e un viaggetto in barca. La cosa lo deliziava. Jenny, invece, si era allontanata dal gruppo per precederli. Kate, vestita di una camicetta bianca, jeans marcati ultima moda e stivaletti neri di pelle, trotterellava accanto al padre. La ragazza, però, aveva inforcato i suoi occhiali neri, ultima moda, e lanciava occhiate di controllo alla fauna locale. I maschietti che la vedevano, con quei capelli castano-biondi smossi, il suo incedere impettito, il sorrisetto sicuro ed impertinente sulle labbra, restavano eccitati. Eccitati dalla baccante americana. Qualche femminuccia locale già vedeva l'avversaria su cui spettegolare.