Feritóia

Il momento felice (perfetto).


Ci si lascia condizionare, inevitabilmente, da fattori esterni per la soddisfazione di uno stato umorale che risente positivamente di un particolare odore, di una canzone, di un’immagine che ti si paventa davanti e che magari non ti aspettavi.Oggi ho scoperto come esista, nella vita di ognuno di noi, un momento perfetto in cui la felicità si presenta con tanto di stretta di mano e biglietto da visita.Succede che nella solitudine di una domenica pomeriggio, per esempio, decidi di ascoltare quei brani musicali (brani musicali, si dice ancora così?) che non sentivi da un pezzo. E decidi di prenotare l’ingresso in quel museo che volevi visitare da una vita insieme alle tue amiche. E magari ti viene in mente di accendere una candela profumata all’arancia (zagara, in realtà) che ti riporta esattamente a quelle campagne.Apri una valigia, apri l’armadio e pensi a cosa portare con te: un buon libro, buona musica, biglietti, è ancora presto ma non riesci a fermarti. E mentre rovisti tra i cassetti ti capita una spazzola sotto mano, che non esiti ad impugnare a guisa di microfono e calchi un improbabile palcoscenico cantando tutte le canzoni della tua vita.Ti guardi allo specchio, non ti piaci un granché, ma chissenefrega, hai tutto.Hai tutto.E bevi una birra fredda nonostante il freddo, chè tanto senti caldo, accendi una bionda, la musica và e attendi quel libro che promette di farti felice.Quante probabilità c’erano,  questo pomeriggio, di vivere il momento perfetto in cui il cuore trabocca di felicità, senza alcun senso di colpa?Poche, pochissime, in effetti.Una perfetta equazione matematica, che coniuga le cose giuste e i momenti giusti nella situazione ideale, senza dubbio in una predisposizione emotiva ottimale.Domani ci si veste di lavoro, impegni, spesa, bollette.Domani.Oggi, domenica, me la godo.