Feritóia

Dell’uso improprio d'artificioso verbo.


Trama:La fedifraga è sposata (o convivente, per quanto mi riguarda è irrilevante) ad un uomo pesante, possessivo, superficiale, stronzo e mediamente ignorante.Varie vicissitudini la portano ad innamorarsi di un altro uomo che è la perfetta antitesi del suo compagno, com’è comprensibile.I due iniziano a frequentarsi, si scoprono davvero innamorati.La fedigraga, con una scusa nemmeno ben costruita, dice al marito di dover partire per questioni di lavoro – in realtà immaginiamo con chi è e cosa faccia. Mi imbatto in lei e in uno scorcio della sua vita, sulla via del ritorno da questo suo “viaggio di lavoro”, in compagnia del suo amato e di una non meglio specificata “lei”.Un’amica complice? La sorella maggiore?Non mi è dato sapere. La fedifraga, rivolta al suo amore: -    Chissà che disastro avverrà quando ti presenterò ai miei.(Cosa?)-         Immagini la reazione della mia famiglia, quando mi vedranno abbracciata ad un altro uomo? Comunque devo parlare con lui, appena saprà del mio ritorno in tua compagnia darà di matto.(Ma no, vuoi vedere che con fare sereno, ti augurerà ogni bene?) Il tizio, finora dolce ed accondiscendente, blatera sui diversi modi di spaccargli la faccia. Rompere il muso a lui, ai suoi amici, e a tutti quelli che si metteranno contro il loro amore.(I miei occhiali da sole fortunatamente celano la commozione dei miei occhi lucidi.) Dopo un sonno durato circa due ore, si sveglia la lei, piena di cultura, saggezza e prodiga di verità assolute, profferendo le sue perle di conoscenza universale:-         Voi siete come due bignè che si mordono l’un l’altro. (Cosa avrà voluto dire? E, continuando)-         La situazione contingente è assolutamente priva di qualsiasi costrutto pseudo-sentimentale, dovete prendervi per mano e buttarvi nel gap di una generazione che non sa che farsene di voi. Anche perché adesso fate una scelta che potrà segnare la vostra vita, simbioticamente uniti, ma con la possibilità, anzi con la probabilità che il vostro rapporto, fresco e verace, possa rivelarsi al mondo senza protezione alcuna.Io so bene quel che dico, perché anche io, come voi, ho sentito nell’aria il sapore amaro dell’intransigenza negli occhi di uno spietato amore, perciò, datemi retta e seguite i miei insegnamenti.Se fate ciò che umilmente mi permetto di consigliarvi, non ci saranno problemi, oltre a quelli contestualizzati nel frangente che vi si pone davanti, e potrete finalmente e reciprocamente svecchiarvi della polvere etichettatavi. (Giuro che questa è andata avanti a parlare per un’ora in questi termini. Io le ero seduta accanto, cercando di finire le mie parole crociate che si tingevano misteriosamente ed immaginariamente di rosso, il rosso del sangue che ormai sgorgava dalle mie orecchie stanche).