Feritóia

Il gomito del tennista


Voglio scrivere.Versi, racconti, lettere.Volevo scrivere "una porzione di cielo nel mio piatto e..."La mattina dopo ripensai a questa frase che vomitai in veranda appena la sera prima e non la riconobbi, non mi riconobbi.Credo di aver centrato il punto.Non posso scrivere perchè non mi riconosco, a distanza di attimi, in certe - belle? - frasi che sembrano pronte ad essere liberate. E allora le congelo.Ma non stronco i pensieri sul nascere, no.Gli dò vita, regalo loro l'illusione di essere importanti, di essere maturi per la carta e un attimo dopo averli impressi - o digitati - eccoli cliccancellàti.Quindi non scriverò di quanto è bella la luna che deride, rossa, la volta nera e misera.Non scriverò del lento incedere degli eventi che modella i fianchi e le schiene ingobbendole.Perchè rinnego la forma e, forse, anche la sostanza.Odio questa sensazione, fugace amnesia introspettiva.So cosa voglio, so cosa non voglio,solo cheah. Fanculo.Domani odierò questa lettera.E mi chiederò come mi sia venuto in mente di scrivere un obbrobrio simile.