OSTERIA..

30 e lode? Si, ma in tutto però..


 Senza fare di tutta l’erba un fascio, però desidero esprimere un mio pensiero su tutti coloro che passano troppo tempo ad inseguire i propri successi. L’occasione di riaprire l’argomento me l’ha data un mio omonimo, caro amico conosciuto all’università: citerò
lo studio, ma desidero far capire che questo mio discorso può abbracciare ogni tematica che porta ad una chiusura verso l’esterno. A me non interessa la ragazza che studia, studia, studia. O meglio, il mio ideale di ragazza non deve avere il libretto pieno di trenta, mi farebbe paura, ma non per invidia (è il mio lavoro mettere voti, dunque so che non tutti sono obiettivi e molti regalati) ma perché la mia ragazza ideale deve essere capace di sapersi confrontare con la società. Sappiate, io adoro le ragazze, le belle ragazze, corteggiarle, sono un ragazzo come tutti gli altri. Però, se voglio crescere, devo avere come obiettivo una ragazza che sappia farmi crescere, quindi allo stesso tempo deve valere il contrario, ovvero che devo anche essere capace di farla crescere. La superficialità non mi appartiene, soprattutto coi sentimenti. Non ha senso che una ragazza venga a dirmi continuamente “no, devo studiare” se vuole condividere con me un cammino. Appena si capisce che non è cosa si chiude la storia, punto e basta, ognuno prende la sua strada, che senso ha tenersi un partner solo per non definirsi single? Tenersi, non l’ho usato a sproposito: in coppia si è in due, si deve saper gestire il proprio tempo per potersi dedicare anche all’altro o all’altra. I momenti in cui serve più concentrazione verso un progetto, un lavoro, un qualcosa, è normale che ci siano, ma bisogna saper distinguere e far conciliare i due aspetti della vita, lavoro e affetti. O meglio, a mio avviso, per crescere in due, la ricetta è questa. La presunzione la si lascia ai presuntuosi, qui si deve essere forti, perché poi, certe scelte, si pagano caro, e a volte si pagano con la felicità.Alessandro Marcianò, autore del blog “Osteria… del vecchio pazzo”