OSTERIA..

Cosa c'è dietro le dimissioni di Bossi?


Dalle intercettazioni delle telefonate tra il tesoriere e la segretaria emerge un meccanismo di illecita raccolta fondi. Nelle telefonate le pressioni per bloccare un'indagine su Bossi jr. Negli atti dell'inchiesta sul tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito si parla "chiaramente del nero che Bossi dava tempo fa al partito". La circostanza emerge da una telefonata tra Belsito e la segretaria amministrativa del partito, Nadia Dagrada. Per gli inquirenti "ovviamente il significato del nero è riconducibile alla provenienza del denaro contante che può avere varie origini, dalle tangenti, alle corruzioni o ad altre forme di provenienza illecita e non tracciabile". Nell'intercettazione del 29 gennaio, si legge ancora negli atti, che "il denaro poi veniva elargito senza lasciare 'traccia' a Bossi ed ai suoi familiari ma anche all'ex ministro
Roberto Calderoli". Mentre "d'ora in poi, a maggior ragione con le pressioni di Castelli (ex ministro della Giustizia) che vuole controllare le spese, Nadia dice che bisogna trovare altre soluzioni per poter continuare a fare ciò". Quindi, riassumono gli investigatori, "invita Belsito a parlare col 'capo', Bossi, per far allontanare Castelli dal comitato amministrativo di gestione ed evitare così i controlli sui conti e sulle 'uscite' fatte a favore di Bossi e dei suoi familiari... definendoli contabilmente: 'I costi della famiglia'". Tra l'altro emergono l'acquisto di un bar a Milano per conto di Bossi e un finanziamento da un milione di euro per le scuola Bosina della moglie del senatur. E tra i documenti sequestrati a Roma nella cassaforte del tesoriere della Lega Francesco Belsito compare un carnet di assegni che reca la scritta 'Umberto Bossi'. Il carnet, che è relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio, è ora all'esame dei pm di Napoli e di Milano. A quanto si è appreso, il carnet è stato rilasciato dalla sede genovese della banca Aletti dove sono versati i contributi elettorali della Lega. Gli inquirenti ritengono che dal conto, gestito dal tesoriere finito sotto inchiesta, provengano le somme destinate a spese personali di familiari di Bossi. Sempre dagli atti dell'inchiesta, e dalle intercettazioni delle telefonate della segretaria di Belsito, emergerebbe il fatto che Renzo Bossi e la fidanzata si sarebbero recati in via Bellerio per portare via dagli uffici i faldoni probabilmente relativi alla ristrutturazione della casa di Gemonio. Una circostanza che il diretto interessato smentisce precisando di aver ritirato documenti relativi al suo conto corrente personale. E sempre a proposito del figlio di Bossi, negli atti delle inchieste condotte a Milano, Napoli e Reggio Calabria sull'ex tesoriere della Lega emerge un episodio legato a un presunto fascicolo formatosi sul Trota che sarebbe stato 'affossato' da 'Silvio'. Al telefono con Francesco Belsito a parlare è sempre Nadia Dagrada. La donna parla di un fascicolo e chiede. "è vero che continuano a dire ai magistrati di mettere sotto il fascicolo?... ma prima o poi il fascicolo esce". La Dagrada spiega anche che se emergesse la vicenda del denaro passato al figlio di Bossi, quest'ultimo rischierebbe il carcere e aggiunge che per bloccare il fascicolo si sarebbero mossi anche alti esponenti del Pd. L'indaginne riguardava, secondo le intercettazioni, le "frequentazioni" del figlio di Bossi e del fatto che sulla macchina ha "paletta e lampeggiante Ancora dalle telefonate intercettate emergono altri elementi di accusa nei confronti della gestione dei fondi della Lega. "Si evince - come annotano gli investigatori - che i revisori dei bilanci della Lega non si sono 'mai visti' e che i bilanci vengono redatti da Nadia Dagrada ma che non vengono affatto revisionati". Un altro capitolo riguarda la consegna di 50 mila euro a Francesco Bruzzone, segretario regionale della Lega in Liguria, per far entrare l'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, nel cda di Fincantieri di Genova, ruolo che effettivamente Belsito ha poi ricoperto.Dal senatur soldi in nero alla Lega per coprire le spese della famiglia