OSTERIA..

Fanno male, però..


 Il dolore è calmato un po’, ma non è andato via. Sono giorni che passo le pene dell’inferno, che prendo oki e che passo le giornate da perfetto rincoglionito. Ieri, per poter scrivere quei dodici-tredici articoli apparsi oggi sul giornale, le ho dovute
riprendere, dopo pranzo: oggi rileggevo perplesso i miei articoli, tutto sommato per il dolore e visti i tempi di consegna ho fatto un mezzo miracolo. Ma stanotte mi son dovuto rialzare a prenderle, oggi non reggevo in piedi. Avevo una voglia pazza di scoppiare in lacrime, ma ho stretto i denti: “Sandro, non devi arrenderti”, mi dicevo. Ho aperto facebook senza contattare nessuno, ho preferito vedere degli sketch di Troisi e Frassica, stasera volevo uscire ma non ce l’ho fatta, ho riposato un po’. La stanchezza della cura, anche se non ho nulla di preoccupante, fa i suoi effetti. Le gambe mi tremano, gli occhi leggono a fatica e il morale è sotto i tacchi. Guardo avanti e abbasso la testa, stanco e senza forze. Per giunta non ne gira una in questo periodo, ma so che se ne voglio uscire devo farmi forza e combattere, piano piano tornerò quello di prima. Domani vedrò di riprendere a pieno ritmo, non sarà facile. Dovrò anche iniziare a prendere altre medicine, ma questo non mi preoccupa, tra qualche giorno sarà finito tutto. E’ frustante per uno come me trascinarmi se voglio fare due passi, mi veniva da salire i gradini a gattoni. Però in tutto questo una cosa bella c’è, e sapete qual è? La mia voglia di continuare a mettere a proprio agio le persone davanti, cercando di farle ridere e quindi tranquillizzandole. Prendo le oki, il dolore va aumentando e stanotte voglio dormire. Forse è meglio stia tornando adesso, almeno non mi devo alzare a mangiare qualcosa.Alessandro Marcianò, autore del blog "Osteria... del vecchio pazzo"