CONCLUSIONISarò tonta, ma io tutte le sventolate differenze tra maschio e femmina non sono riuscita a trovarle. Non di meno sono conscia del fatto che non siamo affatto simili. Allora, forse, sarebbe più corretto dire che, pur rilevando delle differenze comportamentali tra i due sessi, ciò che mi sfugge sono le motivazioni che inducono, di fronte alle emozioni, un uomo a fuggire a gambe levate ed una donna ad attaccarsi come una cozza ad uno scoglio.Al di là dell’enfasi con cui ho affrontato l’argomento, assolutamente voluta per cercare di sdrammatizzare un tema che è stato addirittura oggetto di studi scientifici, devo dire che ho sempre creduto fermamente che, se differenze esistono, queste vadano ricercate in realtà più nell’animo umano che negli emisferi del cervello maschile e femminile.La lettura dei testi e degli articoli sull’argomento mi ha fatto però venire dei dubbi in merito, al punto che sono arrivata più volte, nel corso di una relazione, a chiedermi se il fatto che il cervello di un uomo sia strutturato in maniera differente da quello di una donna possa veramente giustificare le difficoltà che si incontrano a gestire un rapporto a due.Probabilmente la risposta me l’ha fornita mio figlio.Quando, vent’anni or sono, ho scoperto di essere incinta devo ammettere di aver sperato in cuor mio che la creatura che si stava formando nel mio grembo fosse una femmina. Man mano che quel piccolo essere cresceva dentro di me sentivo che sarebbe stato un maschio. Dall’esatto momento in cui ho capito che mi era stato concesso l’immenso dono di generare un pargolo di sesso maschile ho pensato che avrei profuso tutte le mie energie per fargli comprendere quale fosse il vero “sentire” di una donna, quali emozioni e quali sentimenti l’attraversano di fronte agli eventi della vita; le sue debolezze e i suoi punti di forza. Desideravo con tutta me stessa che potesse essere felice al fianco di una donna affinché fosse in grado di renderla a sua volta felice. In quell’ottica ho allevato la vita della mia vita, insegnandogli ad esternare i propri sentimenti e a comprendere quelli degli altri, nel rispetto delle differenze che contraddistinguono tutti gli esseri umani.Ora mio figlio ha diciotto anni ed alcuni giorni or sono è arrivato a casa mostrandomi orgoglioso il suo ultimo acquisto: una maglietta nera sulla quale, a caratteri rossi, era impresso quanto qui di seguito riporto fedelmente: COME RENDERE FELICE UNA DONNA Per rendere felice una donna occorre solo essere: 1 amico 2 compagno 3 amante 4 fratello 5 padre 6 maestro 7 educatore 8 cuoco 9 carpentiere 10 idraulico 11 meccanico 12 decoratore d’interni13 stilista 14 sessuologo 15 ginecologo/ostetrico 16 psicologo 17 psichiatra 18 terapeuta 19 audace 20 organizzato 21 buon padre 22 molto pulito 23 simpatico 24 atletico 25 affettuoso 26 attento 27 cavaliere28 intelligente29 fantasioso 30 creativo 31 dolce 32 forte 33 comprensivo 34 tollerante 35 prudente36 ambizioso37 capace38 coraggioso39 deciso40 affidabile41 rispettoso42 appassionato43 complimentoso44 uno che ama far compere45 molto ricco46 non un peso47 uno che non guarda le altreALLO STESSO TEMPO DEVE FAR ATTENZIONE A :49 non essere geloso, ma nemmeno disinteressato50 andar d’accordo con la sua famiglia ma non dedicarle più tempo che a lei51 darle spazio, ma mostrarsi preoccupato per dove vaINOLTRE E’ MOLTO IMPORTANTE:52 non dimenticare le date di: anniversario (nozze, fidanzamento, primo incontro…) laurea – onomastico – mestruazioniPurtroppo anche osservare perfettamente queste istruzioni non vi dà la garanzia al 100% della sua felicità, perché lei potrebbe sentirsi sommersa da una vita di soffocante perfezione e fuggire con il primo stronzo. COME RENDERE FELICE UN UOMO1 Dargliela 2 Non rompere i coglioni… ECCO!----------Commento:A proposito della filosofia spicciola che si può esprimere anche con massime stampate sulle magliette, mi ricordo di aver letto su una T-shirt un'acuta riflessione che faccio mia: MI PIACE LA GNOCCA, IL GUAIO E' CHE CE L’HA LA DONNA
Post N° 42
CONCLUSIONISarò tonta, ma io tutte le sventolate differenze tra maschio e femmina non sono riuscita a trovarle. Non di meno sono conscia del fatto che non siamo affatto simili. Allora, forse, sarebbe più corretto dire che, pur rilevando delle differenze comportamentali tra i due sessi, ciò che mi sfugge sono le motivazioni che inducono, di fronte alle emozioni, un uomo a fuggire a gambe levate ed una donna ad attaccarsi come una cozza ad uno scoglio.Al di là dell’enfasi con cui ho affrontato l’argomento, assolutamente voluta per cercare di sdrammatizzare un tema che è stato addirittura oggetto di studi scientifici, devo dire che ho sempre creduto fermamente che, se differenze esistono, queste vadano ricercate in realtà più nell’animo umano che negli emisferi del cervello maschile e femminile.La lettura dei testi e degli articoli sull’argomento mi ha fatto però venire dei dubbi in merito, al punto che sono arrivata più volte, nel corso di una relazione, a chiedermi se il fatto che il cervello di un uomo sia strutturato in maniera differente da quello di una donna possa veramente giustificare le difficoltà che si incontrano a gestire un rapporto a due.Probabilmente la risposta me l’ha fornita mio figlio.Quando, vent’anni or sono, ho scoperto di essere incinta devo ammettere di aver sperato in cuor mio che la creatura che si stava formando nel mio grembo fosse una femmina. Man mano che quel piccolo essere cresceva dentro di me sentivo che sarebbe stato un maschio. Dall’esatto momento in cui ho capito che mi era stato concesso l’immenso dono di generare un pargolo di sesso maschile ho pensato che avrei profuso tutte le mie energie per fargli comprendere quale fosse il vero “sentire” di una donna, quali emozioni e quali sentimenti l’attraversano di fronte agli eventi della vita; le sue debolezze e i suoi punti di forza. Desideravo con tutta me stessa che potesse essere felice al fianco di una donna affinché fosse in grado di renderla a sua volta felice. In quell’ottica ho allevato la vita della mia vita, insegnandogli ad esternare i propri sentimenti e a comprendere quelli degli altri, nel rispetto delle differenze che contraddistinguono tutti gli esseri umani.Ora mio figlio ha diciotto anni ed alcuni giorni or sono è arrivato a casa mostrandomi orgoglioso il suo ultimo acquisto: una maglietta nera sulla quale, a caratteri rossi, era impresso quanto qui di seguito riporto fedelmente: COME RENDERE FELICE UNA DONNA Per rendere felice una donna occorre solo essere: 1 amico 2 compagno 3 amante 4 fratello 5 padre 6 maestro 7 educatore 8 cuoco 9 carpentiere 10 idraulico 11 meccanico 12 decoratore d’interni13 stilista 14 sessuologo 15 ginecologo/ostetrico 16 psicologo 17 psichiatra 18 terapeuta 19 audace 20 organizzato 21 buon padre 22 molto pulito 23 simpatico 24 atletico 25 affettuoso 26 attento 27 cavaliere28 intelligente29 fantasioso 30 creativo 31 dolce 32 forte 33 comprensivo 34 tollerante 35 prudente36 ambizioso37 capace38 coraggioso39 deciso40 affidabile41 rispettoso42 appassionato43 complimentoso44 uno che ama far compere45 molto ricco46 non un peso47 uno che non guarda le altreALLO STESSO TEMPO DEVE FAR ATTENZIONE A :49 non essere geloso, ma nemmeno disinteressato50 andar d’accordo con la sua famiglia ma non dedicarle più tempo che a lei51 darle spazio, ma mostrarsi preoccupato per dove vaINOLTRE E’ MOLTO IMPORTANTE:52 non dimenticare le date di: anniversario (nozze, fidanzamento, primo incontro…) laurea – onomastico – mestruazioniPurtroppo anche osservare perfettamente queste istruzioni non vi dà la garanzia al 100% della sua felicità, perché lei potrebbe sentirsi sommersa da una vita di soffocante perfezione e fuggire con il primo stronzo. COME RENDERE FELICE UN UOMO1 Dargliela 2 Non rompere i coglioni… ECCO!----------Commento:A proposito della filosofia spicciola che si può esprimere anche con massime stampate sulle magliette, mi ricordo di aver letto su una T-shirt un'acuta riflessione che faccio mia: MI PIACE LA GNOCCA, IL GUAIO E' CHE CE L’HA LA DONNA