Donnine allegreMartedì (06/03/07) Terça-feiraMattina piovigginosa. In questo periodo il clima qui a Salvador è piuttosto variabile. Brevi precipitazioni si alternano a squarci di sole e radiose giornate. Rimango nel mio appartamento a leggere e ad oziare. Verso le 11:30 sento suonare il citofono: è Gabriela che mi avvisa della sua presenza attraverso il portiere. Scendo a prenderla. Appena entrata si siede sul divano, sul lato più vicino alla porta-finestra. Ha lo sguardo un po’ malinconico; guarda fuori, verso il mare.- Ma che bella sorpresa! – le dico – Non mi aspettavo di vederti oggi.- È per la chuva. Oggi non c’è gente in spiaggia; la mia giornata è finita.Anche dopo quella serata di fuoco, sono tornato il timido di sempre. Il disagio è reciproco. Il dialogo langue, non solo per i problemi di comprensione. Non mi dispiacerebbe abbracciarla e fare all’amore: è l’unico modo per superare le difficoltà, così come affrontare un esame è l’unico modo per non essere sopraffatto dalla paura dello stesso, ma il problema è che le donne generalmente non aiutano ad oltrepassare quel cruciale confine fra la paralizzante timidezza e la vittoriosa audacia, soprattutto le orgogliose “donne dei paesi tuoi”, come recita un noto proverbio che richiederebbe un aggiornamento, le quali, proprio in base al comportamento del pretendente e al suo eventuale successo in quella sfida e in quella prova, effettuano la scelta del compagno.Il pensiero di Gabriela, in questo momento, sembra concentrato sul figlioletto. Pare che il bimbo non stia molto bene. Anche Gabriela ha qualche disturbo, mal di stomaco o acidità.- La coca cola e anche la birra ti fanno male – le dico premuroso. Cerco di sondare il terreno per vedere se le va di fare all’amore, ma mi fa capire che ha le mestruazioni: ecco cosa le procurava il mal di stomaco! Sarebbe disponibile per il prossimo sabato: …una scopata alla settimana, come in un collaudato ménage familiare!… La butto sullo scherzo:- Però le mestruazioni non impediscono i baci! – propongo maliziosamente sorridendo mentre avvicino il mio viso al suo. Ci baciamo un po’ senza troppa convinzione.- Se mio figlio non fosse così piccolo, mi trasferirei a Rio – mi confida – La c’è il trabalho – Non oso pensare di che genere di lavoro si tratti.C’è sempre questa tristezza di fondo nel suo sguardo che si rispecchia e rinfocola la mia.Mi viene in mente quel vecchio film, Totò e le donne, dove l’io narrante, impersonato dal grande comico napoletano, racconta i suoi problemi di convivenza e di incompatibilità con tutte le donne e con quelle di casa in particolare, la moglie, la figlia e la domestica.
Post N° 92
Donnine allegreMartedì (06/03/07) Terça-feiraMattina piovigginosa. In questo periodo il clima qui a Salvador è piuttosto variabile. Brevi precipitazioni si alternano a squarci di sole e radiose giornate. Rimango nel mio appartamento a leggere e ad oziare. Verso le 11:30 sento suonare il citofono: è Gabriela che mi avvisa della sua presenza attraverso il portiere. Scendo a prenderla. Appena entrata si siede sul divano, sul lato più vicino alla porta-finestra. Ha lo sguardo un po’ malinconico; guarda fuori, verso il mare.- Ma che bella sorpresa! – le dico – Non mi aspettavo di vederti oggi.- È per la chuva. Oggi non c’è gente in spiaggia; la mia giornata è finita.Anche dopo quella serata di fuoco, sono tornato il timido di sempre. Il disagio è reciproco. Il dialogo langue, non solo per i problemi di comprensione. Non mi dispiacerebbe abbracciarla e fare all’amore: è l’unico modo per superare le difficoltà, così come affrontare un esame è l’unico modo per non essere sopraffatto dalla paura dello stesso, ma il problema è che le donne generalmente non aiutano ad oltrepassare quel cruciale confine fra la paralizzante timidezza e la vittoriosa audacia, soprattutto le orgogliose “donne dei paesi tuoi”, come recita un noto proverbio che richiederebbe un aggiornamento, le quali, proprio in base al comportamento del pretendente e al suo eventuale successo in quella sfida e in quella prova, effettuano la scelta del compagno.Il pensiero di Gabriela, in questo momento, sembra concentrato sul figlioletto. Pare che il bimbo non stia molto bene. Anche Gabriela ha qualche disturbo, mal di stomaco o acidità.- La coca cola e anche la birra ti fanno male – le dico premuroso. Cerco di sondare il terreno per vedere se le va di fare all’amore, ma mi fa capire che ha le mestruazioni: ecco cosa le procurava il mal di stomaco! Sarebbe disponibile per il prossimo sabato: …una scopata alla settimana, come in un collaudato ménage familiare!… La butto sullo scherzo:- Però le mestruazioni non impediscono i baci! – propongo maliziosamente sorridendo mentre avvicino il mio viso al suo. Ci baciamo un po’ senza troppa convinzione.- Se mio figlio non fosse così piccolo, mi trasferirei a Rio – mi confida – La c’è il trabalho – Non oso pensare di che genere di lavoro si tratti.C’è sempre questa tristezza di fondo nel suo sguardo che si rispecchia e rinfocola la mia.Mi viene in mente quel vecchio film, Totò e le donne, dove l’io narrante, impersonato dal grande comico napoletano, racconta i suoi problemi di convivenza e di incompatibilità con tutte le donne e con quelle di casa in particolare, la moglie, la figlia e la domestica.