Pelourinho as noiteMartedì - Sera 13/03/2007 (Terça-feira - Noite)Quasi in contemporanea con le battute finali del mio dialogo con Michelle, smette di piovere. Ripercorro i 200 m. circa che mi separano da casa. Davanti alla guardiola del portiere c’è Bete ad attendermi. Penso con sollievo allo scampato pericolo di un incidente diplomatico con la mia mulher, in cui sarei incorso se le due ragazze avessero accettato di salire nel mio alloggio. Pensavo che Bete avesse desistito dal suo programma di trascorrere la serata al Pelourinho, a causa della pioggia, ma qui le precipitazioni si esauriscono in fretta e la voglia di divertirsi non ne è toccata. Per raggiungere il centro storico di Salvador, da cui ero dovuto letteralmente scappare la volta precedente perché troppo infestato di venditori e questuanti, prendiamo il taxi, ovviamente a mie spese. Non faccio nemmeno in tempo a scendere dall’auto che un ragazzino di quelli che pattugliano la Praça da Sé, si precipita ad aprirmi la portiera per giustificare la richiesta di un obolo. Prevedendo uno stillicidio di mance e offerte mi ero portato un borsellino pieno di spiccioli da cui attingo per la bisogna. Passeggiamo a braccetto, io e la mia dama morena, senza una meta precisa. In giro c’è un particolare fermento, un’atmosfera che mi ricorda le sere di fine estate, a Ferrara, quando il centro si ravviva in occasione del Busker Festival. Capannelli di persone si raccolgono attorno a gruppi di artisti improvvisati per assistere alla loro esibizione.
Post N° 108
Pelourinho as noiteMartedì - Sera 13/03/2007 (Terça-feira - Noite)Quasi in contemporanea con le battute finali del mio dialogo con Michelle, smette di piovere. Ripercorro i 200 m. circa che mi separano da casa. Davanti alla guardiola del portiere c’è Bete ad attendermi. Penso con sollievo allo scampato pericolo di un incidente diplomatico con la mia mulher, in cui sarei incorso se le due ragazze avessero accettato di salire nel mio alloggio. Pensavo che Bete avesse desistito dal suo programma di trascorrere la serata al Pelourinho, a causa della pioggia, ma qui le precipitazioni si esauriscono in fretta e la voglia di divertirsi non ne è toccata. Per raggiungere il centro storico di Salvador, da cui ero dovuto letteralmente scappare la volta precedente perché troppo infestato di venditori e questuanti, prendiamo il taxi, ovviamente a mie spese. Non faccio nemmeno in tempo a scendere dall’auto che un ragazzino di quelli che pattugliano la Praça da Sé, si precipita ad aprirmi la portiera per giustificare la richiesta di un obolo. Prevedendo uno stillicidio di mance e offerte mi ero portato un borsellino pieno di spiccioli da cui attingo per la bisogna. Passeggiamo a braccetto, io e la mia dama morena, senza una meta precisa. In giro c’è un particolare fermento, un’atmosfera che mi ricorda le sere di fine estate, a Ferrara, quando il centro si ravviva in occasione del Busker Festival. Capannelli di persone si raccolgono attorno a gruppi di artisti improvvisati per assistere alla loro esibizione.