melassa p. 100 post

Post N° 116


M@il di cuore, m@il d'amoreFinalmente, dopo cinque anni di attesa, il primo libro-dossier del Feroce Saladino è una realtà! M@il di cuore, m@il d’amore è il suggestivo titolo di questa opera prima che si distingue per l’originalità dell’argomento, dei contenuti e anche della copertina, insolitamente double-face, dove la figura del Saladino interagisce con celebri icone artistiche (opere di De Chirico, Michelangelo e del Giambologna) in una divertente e geniale parodia che prelude all’impostazione ironica del libro stesso. Il Saladino è un personaggio realmente esistito, una figura mitica del mondo islamico poiché a lui si deve la vittoria dei Saraceni e la riconquista definitiva di Gerusalemme, strappata ai Cristiani durante la II Crociata. Per noi Italiani è consuetudine premettere al nome del condottiero del XII sec. l’attributo di “feroce”, ciò non a causa di una reale efferatezza del valoroso sultano, ma a seguito di una raffigurazione comica del “feroce Saladino” apparsa negli anni Trenta dell'"Italietta" fascista, una fortunata immagine che faceva parte di una raccolta di figurine. Un importante sponsor aveva istituito un concorso abbinato ad una trasmissione radiofonica molto popolare, “I quattro moschettieri” (1934), scatenando la ricerca della mitica e rarissima figurina fra le 100 stampate rintracciabili nei prodotti pubblicizzati da quella efficacissima campagna pubblicitaria. 
Il “feroce Saladino” è anche lo pseudonimo adottato dall’autore per navigare lungo le rotte di Internet, dove ha “incrociato” diverse figure femminili, sconosciute sue corrispondenti delle community del web, anch’esse individuate solo da un fantasioso nomignolo. Il libro è strutturato in una raccolta di e-mail che vengono a formare sequenze di dialoghi, “virtuali” nella forma, ma genuini, autentici e assolutamente veritieri nel contenuto. Esse hanno come temi privilegiati l’amore, il sesso, la seduzione, le relazioni sentimentali che trovano espressione in un continuo, diretto, vitale confronto-scontro fra il punto di vista maschile e quello femminile. L’opera raggruppa in due sezioni distinte lo scambio di mail con donne di Firenze e Ferrara. Si tratta dunque di un originalissimo dossier, un libro-verità che documenta, con brillante ironia sorretta da una scrittura di fascinoso stile tragicomico e parodistico, la condizione dei rapporti uomo-donna in questa disincantata società moderna. L’organizzazione in forma di epistolario e il fondo di amarezza che si percepisce, dietro la levità e l’apparente divertimento del gioco, assimilano questa intensa e insieme gradevolissima opera al genere del romanzo epistolare di argomento amoroso, il cui paradigma sono: I dolori del giovane Werther, di Goethe, e Le ultime lettere di Jacopo Ortis, del Foscolo.La “ferocia” dell’autore sta nel metodo: sono riportate integralmente, senza alcuna modifica, le parole di “Lui” e le risposte (spesso le “batoste”) di “Lei”. Ciò che ne scaturisce è un quadro assai poco lusinghiero e romantico del moderno “ragionar d’amore”. Potremmo considerarla la risposta, se non proprio la riscossa, degli ultraquarantenni ai facili entusiasmi, alle idealizzazioni erotico-sentimentali dei giovanissimi. M@il di cuore, m@il d’amore vs. Tre metri sopra il cielo? Ai lettori l’ardua sentenza.