M@il di cuore, m@il d'amoreFinalmente, dopo cinque anni di attesa, il primo libro-dossier del Feroce Saladino è una realtà! M@il di cuore, m@il d’amore è il suggestivo titolo di questa opera prima che si distingue per l’originalità dell’argomento, dei contenuti e anche della copertina, insolitamente double-face, dove la figura del Saladino interagisce con celebri icone artistiche (opere di De Chirico, Michelangelo e del Giambologna) in una divertente e geniale parodia che prelude all’impostazione ironica del libro stesso. Il Saladino è un personaggio realmente esistito, una figura mitica del mondo islamico poiché a lui si deve la vittoria dei Saraceni e la riconquista definitiva di Gerusalemme, strappata ai Cristiani durante la II Crociata. Per noi Italiani è consuetudine premettere al nome del condottiero del XII sec. l’attributo di “feroce”, ciò non a causa di una reale efferatezza del valoroso sultano, ma a seguito di una raffigurazione comica del “feroce Saladino” apparsa negli anni Trenta dell'"Italietta" fascista, una fortunata immagine che faceva parte di una raccolta di figurine. Un importante sponsor aveva istituito un concorso abbinato ad una trasmissione radiofonica molto popolare, “I quattro moschettieri” (1934), scatenando la ricerca della mitica e rarissima figurina fra le 100 stampate rintracciabili nei prodotti pubblicizzati da quella efficacissima campagna pubblicitaria.
Post N° 116
M@il di cuore, m@il d'amoreFinalmente, dopo cinque anni di attesa, il primo libro-dossier del Feroce Saladino è una realtà! M@il di cuore, m@il d’amore è il suggestivo titolo di questa opera prima che si distingue per l’originalità dell’argomento, dei contenuti e anche della copertina, insolitamente double-face, dove la figura del Saladino interagisce con celebri icone artistiche (opere di De Chirico, Michelangelo e del Giambologna) in una divertente e geniale parodia che prelude all’impostazione ironica del libro stesso. Il Saladino è un personaggio realmente esistito, una figura mitica del mondo islamico poiché a lui si deve la vittoria dei Saraceni e la riconquista definitiva di Gerusalemme, strappata ai Cristiani durante la II Crociata. Per noi Italiani è consuetudine premettere al nome del condottiero del XII sec. l’attributo di “feroce”, ciò non a causa di una reale efferatezza del valoroso sultano, ma a seguito di una raffigurazione comica del “feroce Saladino” apparsa negli anni Trenta dell'"Italietta" fascista, una fortunata immagine che faceva parte di una raccolta di figurine. Un importante sponsor aveva istituito un concorso abbinato ad una trasmissione radiofonica molto popolare, “I quattro moschettieri” (1934), scatenando la ricerca della mitica e rarissima figurina fra le 100 stampate rintracciabili nei prodotti pubblicizzati da quella efficacissima campagna pubblicitaria.