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Post N° 117


La prostituzione è una cosa troppo importante per lasciarla alle donne (-ministro)Mi accingo a celebrare oggi, assai tristemente, la ricorrenza del II anno di vita di questo blog, lo stesso giorno in cui Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, è riuscita a far approvare dal Governo il ddl con cui, fra l’altro, si proibisce la prostituzione in strada, in quanto “fonte di turbamento sociale”, punendo con pesanti sanzioni e financo la reclusione sia la mercenaria che il cliente.    Non c’è fine alla restrizione della libertà di pensiero e di scelte di vita dell’uomo (e della donna) in questa disastrata Italia berlusconiana! La solita operazione di cosmetica, il solito intervento “di copertura” per salvare il “decoro” delle nostre città, senza toccare il groviglio, i problemi, le necessità che stanno sotto il fenomeno “poco dignitoso”, come è avvenuto con la “monnezza” di Napoli – anche questa fatta sparire dalle strade del capoluogo campano – per essere smaltita o stoccata, a caro prezzo, in altri centri italiani ed europei, senza intervenire sulla rete di connivenze, di malaffare, di interessi che ha portato a quella cronica situazione e che sta solo attendendo che si calmino le acque per riprendere l’eco-business; così come il “problema sicurezza”, gonfiato ad arte con la propaganda televisiva e gli altri mezzi di comunicazione, per essere poi miracolosamente risolto dai nostri provvidi politici. Mi sono già espresso a proposito del sesso a pagamento in precedenti post di questo blog e non voglio aggiungere altro. Solo qualche riflessione.Ritengo che la scelta di prostituirsi sia un fatto esclusivamente privato, una forma di libertà che dovrebbe essere garantita dalla Costituzione (e infatti, per la nostra legge, la prostituzione in sé non è reato) e il Governo, la Chiesa e i moralisti vari, in uno stato che fosse veramente laico, non dovrebbero metterci il naso. Purtroppo non è così e l’onda di ipocrisia di questa Nazione in mano - parafrasando una famosa definizione di Rino Formica  - ad una casta di berlusco-Nani e Ballerine, interviene con un’opera di “pulizia etnica”, spazzando via le africane, le slave, le rumene dai marciapiedi e insieme con loro i poveracci dei loro clienti, quelli che non posso permettersi le prostitute di lusso, le ex ragazze da calendario ed ex aspiranti veline che gli stessi berlusco-Nani avevano “consumato” nelle amene loro attività pre e post governative.
[continua]