melassa p. 100 post

Autore - Editore


La leggenda dell'Autore che divenne EditoreParte Quarta Dunque, quando si arriva faticosamente a scrivere un libro e si è anche riusciti, più o meno fortunosamente, a pubblicarlo, è lecito pensare che l’autore abbia raggiunto il suo scopo e che da quel momento l’opera, in base al suo valore intrinseco, alla sua originalità, bellezza, e capacità di presa sul pubblico, inizi a camminare da sé e a richiamare masse di utenti e lettori bramosi di conoscerla…invece no! Quando il libro ha raggiunto una sua dignitosa veste editoriale, è come un bambino che, per crescere, ha bisogno di essere nutrito, seguito, assistito con amorevoli cure, indirizzato, educato, protetto ed aiutato, altrimenti, la spietata legge della sopravvivenza lo farebbe morire di inedia e di stenti nel totale disinteresse di quei potenziali lettori che invece vengono attratti, come falene in una notte d’estate, dalle luci, dai colori e dagli artifici della concorrenza.Per il momento, non ho fatto altro che osservare e riflettere e subire questa crudele legge della giungla editoriale italiana, dove prevale il più forte e il più “spalleggiato”  su cui puntano i riflettori della ribalta, o meglio, del business culturale nostrano.In un ambiente asfittico e chiuso come quello italiano, dove pochissime persone leggono (i cosiddetti lettori “forti” quelli che leggono più di 10 libri l’anno, pare siano appena il 5-6% della popolazione) c’è poco da correre. Se poi aggiungiamo che il “bacino d‘utenza” potenziale per gli scrittori in lingua italiana è ridottissimo rispetto a chi, ad es. scrive in inglese, si capisce come un successo editoriale nella nostra penisola sia un evento paragonabile, a livello globale, alla tempesta in uno stagno.  Riportando il discorso a bomba, cioè alle possibili strategie per farsi conoscere come autore e promuovere la vendita del libro, bisognerebbe, teoricamente, prevedere un prezzo di copertina in grado di coprire i costi di produzione, distribuzione e marketing, ma non è così semplice.Nel mio caso, a cosa servirebbe far stampare un numero adeguato di copie, per far contento il tipografo e far pervenire il volume a tutte le patrie librerie, pagando anticipatamente lauti quanto immeritati compensi alle agenzie incaricate di rifornire i punti vendita, quando nessuno andrà mai a cercare un libro di cui ignora l’esistenza, il contenuto e pure l’autore?Quando ancora non avevo riflettuto su questi fenomeni, credevo che rifornendo di copie gratuite le biblioteche della mia città e consegnandone personalmente alcune altre ai librai del circondario, rigorosamente in conto-vendita, modalità che non comporta alcun rischio da parte loro, alla fine il passa parola, la pubblicità indiretta fornita da lettori entusiasti avrebbe compensato la totale assenza di un supporto pubblicitario e aiutato la diffusione del libro. Pensavo che, per curiosità o per caso, qualcuno imbattendosi in questa originale  pubblicazione che dovrebbe attrarre fin dalla copertina, avrebbe iniziato a posarvi gli occhi, a scorrerla, a consultarla e finalmente a leggerla, trovandola interessante o divertente, e ciò avrebbe fornito l’”innesco”, la scintilla di avvio della sua popolarità; l’opera avrebbe iniziato ad essere conosciuta e quindi richiesta…  Ma si trattava di una pia illusione. Il libro è più sconosciuto di una setta segreta, più clandestino di un gruppo terroristico. Insomma, è stato totalmente ignorato, non ha nemmeno il fascino tenebroso di un libro maledetto... (segue)