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Struggenti Messaggi Sentimentali
Lei nel Guestbook di Lui
data: 15/05/05
Un segno tangibile di amicizia al "feroce-saladino" che è tutto fuorché feroce.
Lui
data: 15/05/05
Ciao Arianna
grazie del tuo messaggio [quello del Guestbook]. Ti rispondo anch'io al volo per i medesimi problemi di tempo.
Sto elaborando un "elenco" delle mie ultime, infruttuose, "avventure" amorose che ti faranno sorridere o scoppiare in un pianto dirotto... A presto. Ti abbraccio. Dino
Lei
data: 15/05/05
Eccomi con qualche minuto di tempo in più, caro amico mio.
Faccio un piccolissimo inciso sul mare e sulla spiaggia per ricordarti che la spiaggia (e pure gli scogli) argina il mare, che se no sommergerebbe la terra... so che hai capito cosa intendo e perciò non mi soffermo.
Oggi invece voglio parlarti di un progetto molto creativo: la coppia...
Fiumi di parole sono stati scritti sull'argomento, i migliori best-sellers trattano di ciò... e che dire dei film?
So quindi di essere tutt'altro che originale, ma rammento le parole che mi hai scritto qualche tempo fa: …"mia moglie è una bella donna"... ciò che non rammento è se hai aggiunto qualche elemento circa il carattere... ma ricordo bene di non averti sentito parlare di amore tra voi e quindi, molto presuntuosamente, mi permetto di rammentarti che forse l'amore e la passione che cerchi li hai così vicino che non ti accorgi di possederli...
Secondo me essere felici ed appagati in una coppia stabile non è solo un sogno da adolescente, ma una possibile realtà, l'importante è avere le idee chiare.
Credo fermamente che in una coppia in crisi quel che viene a mancare non è il sentimento, ma la capacità di coltivarlo e proteggerlo come qualcosa di vivo e, come tale, in continua evoluzione. Tutto parte dal grande equivoco che l'amore sia un sentimento che nasce già perfetto e che col tempo si può solo rovinare, mentre si tratta di un embrione che occorre seguire per far sì che cresca di giorno in giorno... una creatura che cresce con la coppia e che nasce dal desiderio di entrambi ma che non si nutre solo di passione e di forti emozioni, ma anche di valori, di comuni esperienze, di capacità di comprensione e condivisione. L'errore è credere che la coppia sia il luogo dove le ferite inferte dalla famiglia di origine o dalla vita devono per forza essere sanate.
Se dall'amore ci si aspetta riparo per le proprie sofferenze lo si è già ucciso. Per amare davvero occorre prima credere di essere in grado di amare e di meritare amore... Forse è un concetto un po' complicato, ma tu hai l'intelligenza per comprendere quello che voglio dire...
La nostra lingua chiarisce secondo me molto bene il concetto che voglio esprimere: due individui (plurale) formano la coppia (singolare)... non ti sembra che in fondo sia già tutto chiaro così?
Con questo mi sembra giusto comunicarti che sono separata (ora divorziata) da otto anni e che da due anni ho anche interrotto una convivenza... a significare che in teoria vengo promossa, ma nella pratica, non so perchè, mi prendo sempre la bocciatura...
Un sorriso per sdrammatizzare... ti abbraccio con comprensione, Arianna
Lui
data: 24/05/05
Ciao
scusa la mia tardiva risposta: ho 3-4 "ammiratrici" sparse per il web e, come tu sai, non fa parte delle mie abitudini "liquidarle" con due paroline; la conversazione è impegnativa e mi porta via un sacco di tempo. Spero tu non sia gelosa: con ogni donna il discorso è diverso, per cui ciò che scaturisce dalla nostra conoscenza appartiene soltanto a noi due...
Mi accingo dunque a narrarti brevemente la triste storia dei miei ultimi 4 anni, una specie di fiction strappalacrime o romanzo sentimentale del tipo: I dolori del giovane Werther.
Come in tutte le favole, bisogna iniziare con la frase di rito."C'era una volta" una giovane collega di lavoro, che chiameremo Sabrina, capelli scuri, occhi nocciola, viso dolce, ingenuo e tenero, snella, non troppo alta: la vedevo ai corsi di aggiornamento, insieme con altri colleghi, ma oltre a qualche mio imbarazzato sguardo quando ci si incrociava, come sempre, non avevo alcuna speranza di poter uscire dai soliti schemi di una conoscenza più o meno formale, come si ha, appunto, nell'ambito dei rapporti di lavoro. Mi tratteneva la mia timidezza, principalmente, ma anche il fatto che non sapevo nulla di lei: non era sposata, tuttavia era molto probabile che avesse un ragazzo, carina come era; inoltre, cosa non trascurabile, io ero sposato e con almeno 10 anni più di lei e non potevo evitare di sentirmi ridicolo al solo pensiero di tentare qualche goffa avance che comunque non avrei avuto il coraggio di mettere in atto, per paura di essere bollato da vecchio satiro. Non potevo vantare alcun diritto su quell'attraente creatura, ma mi sentivo irreparabilmente perduto quando qualche conoscente maschio scherzava con lei, oppure dimostrava una certa confidenza o spavalderia o faceva qualche battuta divertente. Insomma, stava prendendo le forme del solito amore impossibile, da affrontare e soffocare in solitudine, nell'angoscia e nel silenzio, e il cui amaro sapore conoscevo fin troppo bene,essendo stato il mio unico alimento alla povera mensa dell'amore.
Poi il caso mi diede modo di scambiare due parole con lei: nulla di intimo, nessuna "dichiarazione", solo un banale incontro mentre scendeva le scale, e poi lungo il corridoio dove sono dislocati gli uffici. Sembrava non le dispiacesse chiacchierare un po' con me...Sorrideva, non dava i classici segni di chi è trattenuto contro voglia...e questo mi incoraggiava, metteva le ali alla mia fantasia, nutriva i miei sogni.
Così decisi di rompere gli indugi. Mi procurai il suo numero di cellulare (facevamo parte di un gruppo di operatori organizzati per fornire un servizio di équipe, cosicché i nostri numeri erano di "dominio pubblico" entro una cerchia di utenti e colleghi) e iniziai ad inviarle degli SMS anonimi, via Internet, piccoli componimenti amorosi che firmavo come "Il Re di Cuori"... Patetico vero? E ridicolo, soprattutto alla mia età... Fu in quella occasione che scoprii la mia vena "poetica" e letteraria.
Un "prodotto" di allora, adatto ad una ragazza dai capelli scuri, era questo: "Il tuo viso è una placida luna che risplende nella notte dei tuoi capelli. Come stille d’oceano di una marea senza fine, ogni fibra del mio animo anela toccare il tuo volto." [Vedi in: “Quasi una fantasia” n. IV].
Se tu sei bionda, ti dedico quest'altra "composizione": "I tuoi capelli sono come un campo di grano inondato di sole in cui amo immergere le mani, per svago, come fa la brezza di primavera quando si diverte a scompigliare le spighe". [Vedi in: “Quasi una fantasia” n. V].
Durante un corso di informatica, la mia musa, mi disse che aveva un computer a casa.
Allora mi feci più audace: le lasciai un breve scritto in cui mi offrivo di approfondire la nostra amicizia con un innocente scambio di mail. Naturalmente non ricevetti risposta e, da quel momento, tutto precipitò. Sabrina, che aveva evidentemente capito da chi provenivano quei misteriosi messaggi a cadenza più o meno settimanale, si irrigidì, evitava il mio sguardo nelle riunioni degli operatori; nel frattempo avevo appreso che lei conviveva con un uomo e in seguito appresi che aspettava un bambino. Era la fine del mio breve sogno d'amore; tutto rientrava nella grigia normalità, nella mia solita dimensione fantozziana. Ma noblesse obblige, così, con il solito sistema, le feci pervenire un altro biglietto in cui, senza apertamente scoprirmi come molestautore dei messaggini, le chiedevo comunque scusa per il mio comportamento se in qualche modo l'avessi offesa, e conclusi offrendole un bocciolo di rosa rossa, disegnato e colorato con il computer.
Il seguito delle disavventure rosa alla prossima puntata. Baci. Dino
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