Attraverso

Vie


Lia affrontò quel breve tratto di mare guardando la boa bianca davanti a se. Bracciate lente, imprecise, ma determinate. Mancavano i muscoli, mancava il fiato, ma l’obiettivo che si era imposta era lì visibile e quindi possibile. Il respiro modulava i pensieri in piccoli mantra ed una forza dimenticata risalì sotto la pelle. Sorrise toccando il gancio del pallone ancorato, come aveva potuto dimenticare di essere quello che era? Ripensò alle parole sentite qualche tempo prima… siete disposti a sacrificare i vostri calzari davanti al vostro percorso? Siete disposti a perdere tutto?... Le parole rimbombavano nella mente insieme allo sciabordio delle onde… L’unico denaro che valga la pena di spendere è per la spada… Si concesse qualche minuto per riposarsi guardando la boa successiva, quella rossa. Era molto lontana, forse troppo. Poi si ricordò la strada scelta: quella che non ha avverbi di tempo e di quantità, quella che non conosce il verbo desiderare ma solo volere e ottenere, Il tempo? Era solo l’intervallo necessario a rendere concreto l’obiettivo. Nel suo universo si poteva avere tutto dalla vita e niente prezzo da pagare, nessuna colpa da espiare. Sarebbe stata incompresa, detestata e sola, ma non si sarebbe calata più in un dramma umano, mai più vittima, mai più carnefice, solo libere scelte, a qualsiasi costo: perché essere meno, quando sapeva di essere molto di più? Toccò la boa rossa e tornò indietro. Su un’altra linea del tempo.