Attraverso

Post N° 9


Un barlume di coscienza la sorprese sul pavimento di un loft sconosciuto. Troppo alcool, ne aveva perso l’abitudine, ma era inaspettatamente seducente quel peso su di lei e seducente quella voglia di lasciarsi andare naufraga a una bocca morbida e incalzante. Si sentiva presente per caso su un campo di battaglia assistendo alla sua imminente sconfitta senza memoria di alcuna guerra. Il “no” appena mormorato era riuscito solo a incrinare il fragile cristallo della sua volontà. Frammenti di luce accecavano il guerriero in lei e si mescolavano ad una tenerezza che la impregnavano e l’ammorbidivano come burro. La sua vita sarebbe stata facile d’ora in poi, bastava rimanere su quel pavimento a farsi accarezzare, a farsi baciare, a farsi prendere, come avrebbe potuto atterrarla quell’uomo se anche lei non ne avesse condiviso i disegni? Si poteva forse ricominciare da capo, in modo più semplice, senza dover sempre dimostrare quanto era brava nel suo lavoro, senza dover lavorare il doppio di un uomo per riuscire a sopravvivere. Il modo più semplice in fondo ce l’aveva a portata di mano, anzi, ce l’aveva sopra, ed era infallibile da secoli.  Ma il languore della  troppa vodka le portò alla superficie la scena di un film visto mesi prima: “ Si avvicina il tempo in cui dovremo decidere fra ciò che è facile e ciò che è giusto.” Sentenziava un vecchio mago dalle dita adunche.E il diniego si fece più forte, la sua bocca più dura e le mani più decise. Il taxi aspettava  fuori alla porta, proprio come in un film americano, e tornò in albergo più lucida di come era mai stata, ed in barba al luogo comune che “ l’occasione fa l’uomo ladro”, aveva scelto ciò che riteneva giusto. Il prezzo da pagare l’avrebbe scoperto l’indomani dopo il terzo caffè ma a differenza del solito, non l’avrebbe pagato da sola.