Creato da fessure il 18/08/2008

Attraverso

Dove Donna Ombra diventa Fessure

Fessure.
Che lasciano colare il piacere.
Che fanno grondare il dolore.
Che suturano lacrime.
Che ci dipingono di sole
Che ci accarezzano di ombra.
Che filtrano la luce.
Che urlano il buio.
Che soffiano il vento.
Che ti modellano di creta e melodia.
Come il mare gli scogli.
Che ti rendono unico.
P
er ogni istante che ti hanno regalato.

 

 
 
 

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Centrini

Post n°4 pubblicato il 04 Settembre 2008 da fessure
 

Il tassista rimase ancora un attimo a guardare gli sconosciuti che si allontanavano. Lei scesa dal suo taxi l’attimo prima era di una bellezza che sembrava trascendere nella luce, lui fiero come un cavaliere antico. Non si toccavano. Camminavano affiancati ma gli sembrava di vedere chi si sfioravano. L’uomo scrollò la testa e si allontanò verso il parcheggio della stazione. La giornata si trascinava lenta nonostante il piacevole sole invernale. Ripensò alle scene che aveva visto o immaginato. Amori, duelli, avventure, ripensò alla sua vita. Vide sua moglie intenta a  creare all’uncinetto quei centrini che esasperavano ogni mobile, la sentì gridare al suo rientro in casa: “ Cla’, le pattine! “. In ultimo vide se stesso sedersi nel divano nuovo del salotto. Sentì il frusciare della plastica che ancora lo ricopriva, abbassò la testa sul volante e pianse. Si chiese dove aveva sbagliato, lui era destinato ad un’altra vita magari come quella di quei due. Mise in moto la macchina e ripercorse la strada dove li aveva lasciati, voleva ritrovarli, vedere, capire. Li trovò in un giardino che parlavano guardando una strana scultura. Erano vivi,  bruciavano dello stesso fuoco, della stessa passione, il tassista era geloso. Improvvisamente quella donna spettinata gli era parsa bellissima e non era la sua. La confrontò con sua moglie e la disperazione lo colse. La sconosciuta si volse all’improvviso guardandolo. Il sorriso divenne dolce e segreto, solo per lui. Altre visioni. Accampamenti, baracche, cieli aperti, alberghi infimi, mai una casa per quei due. Vide una sala illuminata dal camino e loro due fuori da qualche parte nella neve. Vide periodi lunghissimi di solitudine, vide l’amarezza del tempo che non conta, ma passa. Qualsiasi cosa fosse quello che li univa, li obbligava a pagare prezzi altissimi. Il sorriso della donna divenne mesto, sembrava dirgli: Vedi? E’ una questione di scelte…Hai scelto la serenità, noi no, e paghiamo. Chissà se era proprio così, chissà se davvero la felicità è una strada così accidentata , però si poteva provare….riaccese il motore e si riavviò al parcheggio. Prese il cellulare e chiamò la moglie: ” Luci’? Te devo di’ ‘na cosa.  Quanno vengo a  casa, nun me fa trovà un centrino che m’encazzo!… Lo so, lo so non te l’ho mai detto, ma me so’ stufato! Luci’? Butta le pattine che sennò te le faccio mangià!…. No, nun so matto no, so stufo! So stufo dei centrini, delle pattine, dei bigodini, delle ciabatte, de Biutiful!….. Si, va beh, niente più stadio la domenica ma leva la plastica dal divano!….Nun m’è successo gnente no…è che ….e poi te lo spiego….dai preparate, fatte bella…te porto a pranzo fori…”

 
Rispondi al commento:
mwinani
mwinani il 05/09/08 alle 13:44 via WEB
Hey! Vai piano che sono rimasto indietro... Tra un po' dimenticavo anche la pw!.
 
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