Feticci Meticci

Riedificazione


Un altro edificio è crollato, ma questa volta è stato un bene.C’era una volta uno strano palazzo, un misto indefinibile di stili diversi, dal gotico al bizantino, passando per il liberty, con elementi rococò e futuristi. Non è dato sapere né capire se questo palazzo esistesse, se avesse una consistenza reale, o se fosse un complicato progetto a cui gli architetti non avevano dato concretezza. L’inconsistenza, si sa, non protegge dal vento, e dunque abbondavano spifferi, correnti e pioggia. Ma certo è che questo palazzo ha avuto una sua indispensabile funzione. In esso hanno abitato, per 80 giorni, sogni e speranze di un paio di esseri umani che ritenevano di esserne privi. E per 80 giorni questo palazzo ha tenuto occupato un terreno sconosciuto, che non appare su nessuna mappa catastale, di fatto dimostrandone l’esistenza. Per alcuni, probabilmente più intraprendenti e lesti, 80 giorni bastano per fare il giro del mondo. Per altri, tra cui io, 80 giorni sono il tempo che passa tra un desiderio e una decisione. E questa decisione, che si è distesa lungo un itinerario ben più modesto di quello del buon Phileas Fogg e del suo fido Passepartout, ha significato abbattere in modo indolore il vecchio palazzo e dotare di una nuova e più concreta casa i sogni e le speranze di cui sopra. Ora quel terreno, che potremmo chiamare “futuro”, ospita un tangibile edificio, ancora in costruzione ma già abitabile.Ora non ci sono più spifferi né correnti, le finestre improvvisamente ci sono e chiudono bene, le ombre sono fugate e rimane un’unica Ombra tutt’altro che minacciosa. E anche se, adesso che la mia nuova casa è così accogliente, è molto più doloroso uscirne, sono felice. Come non lo ero da tempo. Come non credevo di poter essere.Grazie.