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Fitness, mal di fegato mentre si corre. Ecco come evitarlo 
E’ un dolore che s’innesca quando l’impegno fisico è intenso, mentre diminuisce o addirittura scompare limitandosi solo a rallentare il ritmo: scarsa tonicità muscolare e dieta inadeguata tra le cause. E tra i rimedi...I dolori al fianco destro, in corrispondenza della parte bassa del fegato, sono un problema molto comune tra i runner, ma non solo; ad esempio, anche calciatori e ciclisti, specie se alle prime armi, ne possono soffrire. Si calcola, infatti, che almeno un terzo degli atleti di queste discipline sia stato costretto a subire almeno qualche volta questo fastidioso inconveniente. E’ un dolore che s’innesca quando l’impegno fisico è intenso, mentre diminuisce o addirittura scompare limitandosi solo a rallentare il ritmo. Nonostante si tratti di un fenomeno abbastanza diffuso, la scienza, a oggi, non è ancora riuscita a fornire una spiegazione univoca del perché si manifesti. Le cause più accreditate, escludendo vere e proprie patologie come la duodenite, gastrite o interessamento della cistifellea, sono due: debolezza muscolare, assunzione di carboidrati e grassi a ridosso dell’impegno fisico.IL TONO MUSCOLARE — In chi non è sufficientemente allenato, un mancato equilibrio tra i muscoli e i legamenti che tengono nella propria sede il fegato e la cistifellea, causato proprio dai sobbalzi della corsa, quando la prestazione si fa più intensa, può tradursi in spasmi. Come già detto, si attenua o sparisce del tutto, quando si riduce il ritmo e se si potenziano i muscoli addominali e dorsali. Anche il diaframma può essere coinvolto se l’atleta non riesce a gestire in modo corretto la respirazione affannosa. Come nel caso precedente, il dolore cessa non appena l’atto respiratorio diviene più lento e regolare.DIETA SCORRETTA — Generalmente, in chi è predisposto, una dieta troppo sbilanciata a favore di grassi e carboidrati, anche se assunta due o tre ore prima dell’allenamento o gara, può provocare male al fianco destro. Ciò è dovuto al super lavoro epatico causato sia dall’elevata richiesta di glicogeno (il carburante presente nel fegato e nei muscoli, utilizzato quando l’esercizio fisico è intenso e prolungato), sia dall’attività dell’organo epatico compiuta per disintossicare l'organismo dalle scorie prodotte.la prevenzione — Evitate il fiato corto: quando inspirate solo piccole quantità d’aria, utilizzate solo una minima porzione dei vostri polmoni, costringendo così il diaframma a rimanere sempre in posizione elevata. Non abbassandosi mai, non permette ai legamenti del fegato di rilassarsi. Mentre correte, quindi, respirate sempre profondamente, impiegando la respirazione diaframmatica.- Espirate con le labbra socchiuse: tutte le volte che avvertite uno spasmo al fianco destro, interrompete la corsa e mettete le dita immediatamente sotto le costole, premendo sul fegato. Simultaneamente, espirate con le labbra contratte, come fareste soffiando su delle candeline.- Non correte in discesa: nel momento in cui si affronta una discesa, s’incrementa a ogni passo la forza esercitata su tutto il corpo. Se principianti, fino a quando non siete in grado di padroneggiare completamente la vostra tecnica respiratoria, limitatevi in discesa a camminare.- Bevete molto: poiché lo stomaco assorbe i liquidi alquanto rapidamente, ecco che la disidratazione, una delle cause più comuni dell’affaticamento, può facilmente manifestarsi. Evitatela, bevendo prima, durante e dopo lo sforzo fisico.SOLUZIONI — Una dieta bilanciata: la quantità di di carboidrati da assumere deve essere pari al 55-60%, quella dei grassi al 25-30%. Eliminate o limitate, inoltre, il consumo di tè, caffè. cioccolato e frutta secca.- Potenziate la muscolatura: eseguite sessioni di allenamento possibilmente quotidiane, finalizzate a rinforzare soprattutto addominali, dorsali e i muscoli responsabili della torsione del tronco. Nello specifico, eseguite esercizi di rotazione del tronco verso sinistra.- Esercizi respiratori: se il dolore al fianco è provocato da una respirazione superficiale, è utile apprendere la respirazione diaframmatica.- Antinfiammatori: sospendete il loro utilizzo indiscriminato e limitate al massimo anche gli integratori composti da aminoacidi ramificati o da creatina.f.te GAZZETTA DELLO SPORT