il mio canto libero

Post N° 125


SALA D'ASPETTOL'intero spazio della mia vitafu una sala d'aspetto da soglia a soglia,racchiusa da vetri con aria in cornici d'acciaiosotto le picche incrociatedi lancette d'orologio.Stare in ascolto. Sussurrare. Trattenere il respiro.Attendere un qualche segnale.Ritardo. E di nuovo.Ancora un poco. Già domani. Ancoraun attimo di pazienza infinita.Se sbattevo l'ala contro l'aria vitrea,invece di infrangerla,era l'aria a spezzare la mia ala.Sono già trascorsi i miei secondi.Non saprò aspettare. Ma confusocome in un sogno apparveattraverso i vetri sporchi,quasi in uno specchio nella nebbia,il mio volto riflesso.Era il volto stesso dell'attesa,giunto al punto di pietrificazione.E ho capito, all'improvviso:c'è sempre un'ultima scadenzaper infrangerlo col naso -per smuovere quest'aria inchiodata.Non arriverà più un treno da altri luoghi.Non più.Dovrò io stessa diventareil fischio di un treno lontano,e un ritmo affannososempre più veloce, sempre più vicino,sempre più qui!B.Dimitrova