Fidati Attimi

DJERBA


Carissimi, eccomi di ritorno.Spero stiate bene, e mi scuso di essere entrata nel blog solo ora, ma dopo l'arrivo a casa, sono stata riassorbita da subito dai vari impegni quotidiani e non, ovviamente questo e' naturale... Avevo inziato a scrivere qui gia' giovedi', ma avevo dovuto interrompere per andare all'allenamento di kung-fu. Ora ho un po' di tempo e vi scrivero' il racconto del viaggio e del soggiorno, che davvero sono stati bellissimi: alla fine, sul serio non avremmo voluto tornare a casa.
Io e Stefano siamo partiti, come sapete, lunedi 27 Luglio,di sera, dall'aeroporto di Bologna con un volo della Nouvelair, compagnia tunisina sulla quale possiamo solo dire bene. Voli tranquilli, personale molto cortese e professionale, aerei puliti: nessun problema, tranne al ritorno, poiche' siamo partiti con un'ora di ritardo, ma cosi' e' stato per tutti i voli da Zarzis, non sappiamo ancora perche', secondo me c'e' stato un disguido con il carburante. Ma poi tutto ok.Arriviamo a Zarzis in tarda serata, saranno state le 23.30, e dopo la trafila per la carta d'ingresso in Tunisia (un po' di coda, ma tutto con calma), subito il personale del nostro tour operator ci si fa incontro per portarci tramite pullman nei nostri hotel, dislocati lungo la costa. Anche qui, i ragazzi sono molto gentili, ci spiegano tutto nei dettagli, ed anche durante la vacanza, in  albergo vi era sempre una di loro, alla quale fare riferimento per qualsiasi cosa.Arriviamo al nostro villaggio turistico, nella zona di Midoun, al Vincci Djerba Resort, dove ci accolgono molto bene (c'era ancora la cucina aperta per chi avesse voluto mangiare qualcosa), ma i piu' (noi compresi) si fanno accompagnare in camera, vogliosi di dormire.La camera che danno a me e Stefano e' molto accogliente, al piano terra, pulita in tutto, con un bagno direi spazioso (anche ricordando le altre camere di altri alberghi frequentati). Dormiamo e ci risvegliamo il mattino dopo. Di mattina l'hotel ci appare in tutta la sua vastita': ha 416 stanze, tre piscine, una delle quali coperta, un ristorante immenso, dove si mangia a buffet cucina internazionale ma anche locale, un teatro, un centro fitness e benessere, parrucchieri, infermeria, negozi di abbigliamento ed edicola, cinque bar dove si puo' anche consumare cibo oltre che bere, 2 campi da tennis, tennistavolo, un campo da calcetto,  2 tavoli da biliardo, un minigolf, un campo per il tiro con l'arco,  pallanuoto, un miniclub per bambini gestito da bravi animatori, spiaggia privata a 400 metri.Beh, a noi va piu' che bene, oltretutto avevamo il trattamento all inclusive!!!
In questa struttura passiamo questi 7 giorni in riposo, tranquilli, prendendo molto sole (io, Stefano invece stava per lo piu' in piscina), ed anch'io comunque la piscina l'ho molto frequentata, devo dire la verita'. Gli ospiti del Vincci erano per lo piu' francesi, con diversi italiani, tedeschi, ed anche tunisini.Gli animatori organizzavano diverse cose per intrattenerci, anche se io ed il mio fidanzato non amiamo molto l'animazione, volevamo stare pacifici. Pero' devo dire che erano veramente simpatici, poi Stefano ha avuto occasione anche per giocare a calcetto con loro. Proprio nulla da eccepire.Il clima era ottimo, caldo ma secco, ventilato, si stava da dio.Noi poi avevamo l'abitudine, la sera dopo cena fin verso le 23, di andarcene a spasso per il luogo, scoprendo un bar dove si beveva un ottimo te caldo alla menta ed un altro dove facevano un caffe' espresso che era bevibile. In effetti, non abbiamo avuto alcun problema con il cibo, era buono (noi abbiamo mangiato qualsiasi cosa, e tanto anche), tranne il caffe' (lo sapevamo gia', naturalmente, ma la speranza e' l'ultima a morire!).Il mare era bello, con gradazioni che andavano dal verde al blu scuro...Bellissimo. Qualche alga nelle ore piu' calde, ma niente di insopportabile. Era pero' piuttosto agitato, c'erano proprio delle belle onde.I Tunisini sono persone affabili, cortesi, per nulla scontrose o fredde come avevo letto su alcuni commenti in giro su Internet.Abbiamo avuto modo di vedere come vivono i djerbani, e renderci conto che chi sta meglio, fra loro (ed e' ovvio) sono quelli che abitano e lavorano sulla costa. Appena vai nell'entroterra, subito la poverta' ti si fa incontro: macchine "quasi catorci" da una parte, dall'altra invece vi sono auto normali, utilitarie, ma anche auto piu'  moderne o "lussuose", case povere ed altre ben tenute, anche se tutte mantengono la caratteristica (per me bellissima) di essere di colore bianco (i Tunisini dicono che rinfresca dal sole) ed avere le imposte azzurre (tengono lontane le zanzare), mercati dove si incontrano persone vestite all'occidentale ed altre negli abiti tradizionali (che comunque sono molto affascinanti). Si', insomma... Vi sono contraddizioni evidenti, come il fatto che la Tunisia sia stata colonia francese ed ancora risenta di questo: per la lingua (parlano francese ed arabo), la maggior parte delle auto sono delle case francesi (Renault, Peugeot, Citroen). La Tunisia vive soprattutto di turismo ed artigianato, ed infatti il turista e' tenuto in massima considerazione, anche se a volte si puo' incappare in inconvenienti, tipo l'essere attorniati da bimbi ed adulti che chiedono le mance (a proposito: qui le mance sono quasi obbligatorie, e noi non ci siamo sottratti a quest'usanza). La vita in questa nazione e' molto medesta, basta pensare che la loro valuta, il Dinaro tunisino, vale 0,55 Euro: fate voi le debite proporzioni.Unico piccolo neo della nostra vacanza: le escursioni. Nel senso che se gia' al momento della prenotazione ci avessero spiegato bene che cosa avremmo potuto andare a visitare, ci saremmo meglio organizzati, scegliendo di fare 15 giorni anziche' 8, per avere il tempo di riposare ma anche di vedere diversi luoghi interessanti.Infatti abbiamo potuto fare solo l'escursione di un giorno che consisteva nel giro dell'isola di Djerba, con vista della diga di 7 km., costruita dai Romani ed ancora oggi l'unica strada che collega l'isola al continente africano, il Museo delle Tradizioni e della Cultura, la sinagoga La Ghriba (la piu' antica del mondo), una fabbrica di tappeti, in cui le donne tessono i tappeti a memoria, senza alcuna trama da seguire, per cui ogni tappeto e' unico), un negozio dove si lavora la ceramica, e i mercati nella capitale Houmt Souk. Un giro turistico ma anche, ovviamente, commerciale, infatti tutti noi gitanti abbiamo comprato ceramiche, tappeti purtroppo no (io ci sto pensando per l'anno  prossimo!). La sera poi abbiamo cenato nel ristorante pu' "in" di Houmt Souk, sito su di un galeone di legno antico, arenato nel porto, con tanto di cena di pesce e danzatrici berbere, che facevano la danza del ventre e musicisti tradizionali tunisini. Pesce tra l'altro freschissimo e molto buono: ottima soprattutto l'orata ai ferri, servita con la testa, segnale di freschezza, questo.Ecco, se ci avessero detto che c'erano i due giorni nel deserto, con visita a Matmata (citta' troglodita nel senso che gli abitanti vivono ancora nelle case ricavate dalle grotte), visita al luogo dove hanno girato il film "Star Wars", una notte in hotel e poi visita al grande lago salato e ad altre bellezze della Tunisia, accidenti se avremmo aderito! Ma accettare con quei soli giorni, avrebbe significato perdere meta' soggiorno, e quindi abbiamo rinunciato.Ma a Djerba, se tutto va bene, torneremo anche l'anno prossimo (l'abbiamo anche gia' detto all'impiegata dell'agenzia), in modo da soggiornare ancora in questa isola che ci ha sorpreso piacevolmente e ci ha affascinati, e partecipare ad altre escursioni, stavolta pero' in 15 giorni!Se non ci siete mai stati, andateci, ve lo consigliamo!!!Nella foto, un paesaggio tipico djerbano, ed una costruzione, situate tra le cittadina di Guellala e la capitale Houmt Souk.