Negli ultimi mesi, la filosofia di facciata del "liberi ma leali" ha garantito all'UdC un'efficace scusa per galleggiare in un governo poco condiviso nei programmi e nella leadership. Lentamente e spudoratamente, stanno tuttavia venendo a galla le reali intenzioni del partito centrista, magnificamente impersonificate nella figura e nella strategia adottate dal segretario, Marco Follini. In ossequio alla rodata tradizione veterodemocristiana, i concetti di partecipazione formale e disimpegno sostanziale si sovrappongono e svelano nella sua interezza un progetto di lungo periodo imperniato sul logoramento politico dell'attuale premier. D'altronde, chi č uscito ammaccato, ma sostanzialmente integro, dal terremoto giudiziario di inizio anni '90 deve aver compreso il doloroso concetto di "mani pulite". E lo sta mettendo in pratica. Diversamente, č difficile comprendere le ragioni di un rifiuto netto da parte di Follini alla partecipazione diretta nell'esecutivo. E altrettanto complicato č motivare questo atteggiamento con la necessitą impellente di tornare alla guida di un partito relativamente in salute. Nell'assalto alla diligenza di questi giorni, si svelano i veri volti e fini di chi, sfacciatamente, si proclama "difensore del bipolarismo".
Mani pulite
Negli ultimi mesi, la filosofia di facciata del "liberi ma leali" ha garantito all'UdC un'efficace scusa per galleggiare in un governo poco condiviso nei programmi e nella leadership. Lentamente e spudoratamente, stanno tuttavia venendo a galla le reali intenzioni del partito centrista, magnificamente impersonificate nella figura e nella strategia adottate dal segretario, Marco Follini. In ossequio alla rodata tradizione veterodemocristiana, i concetti di partecipazione formale e disimpegno sostanziale si sovrappongono e svelano nella sua interezza un progetto di lungo periodo imperniato sul logoramento politico dell'attuale premier. D'altronde, chi č uscito ammaccato, ma sostanzialmente integro, dal terremoto giudiziario di inizio anni '90 deve aver compreso il doloroso concetto di "mani pulite". E lo sta mettendo in pratica. Diversamente, č difficile comprendere le ragioni di un rifiuto netto da parte di Follini alla partecipazione diretta nell'esecutivo. E altrettanto complicato č motivare questo atteggiamento con la necessitą impellente di tornare alla guida di un partito relativamente in salute. Nell'assalto alla diligenza di questi giorni, si svelano i veri volti e fini di chi, sfacciatamente, si proclama "difensore del bipolarismo".