FightClub

Scusate, ci siamo sbagliati


Stupisce come le affermazioni del Ministro Tremonti del 05/10/2005 siano passate sottotraccia e non abbiano suscitato qualche riflessione più approfondita.Così ha detto il nostro:"Ho avuto molto tempo per riflettere...Dal punto di vista della situazione economica non c'entra nulla l'11 settembre con l'Italia e l'Europa"Cambio di rotta, marinai. In sostanza, la storiella propinataci per anni circa la stagnazione globale post-attacco al WTC non regge più, perlomeno per chi come noi italiani ha ben altri motivi di preoccupazione. Il nostro Genio ci ha pensato un pò su e ha capito che la crisi del sistema produttivo Italia è strutturale, viene da lontano ed è pertanto svincolata da un episodio che, l'avevamo capito, riguardava più gli USA che il resto del mondo (a proposito, ci vediamo fra qualche anno per una valutazione più serena degli effetti economici dell'11 settembre sull'economia statunitense).Aspettiamoci un ulteriore cambio di rotta. Se la crisi fosse stata congiunturale, il compito del governo sarebbe stato quello di difendere il sistema economico nel breve-medio periodo piuttosto che di effettuare riforme radicali. Tuttavia, in questo caso i risultati del governo (si veda la performance nell'ultimo quinquennio dei più importanti indici economici) sarebbero indifendibili. Quindi, la futura strategia comunicativa del governo riguardo ai temi dell'economia necessiterà di un secco dietrofront in termini di interpretazione economica dell'evento più drammatico degli ultimi 5 anni. La crisi del sistema italiano è strutturale e ha bloccato sul nascere quel miracolo economico di cui la dottrina Tremonti-Berlusconi erano impastate. Il governo ha pertanto fatto un lavoro sporco, foriero di costi presenti, che presumibilmente pagherà in futuro.Questa è la nuova dottrina.