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Bufalismo


In un tempo in cui gli ismi di ogni genere conquistano la ribalta mediatica e suscitano le paure più profonde di una parte consistente della società occidentale, ne emerge uno nuovo, il bufalismo. Prodotto di una campagna elettorale che sposa il marketing come filosofia trainante, è la tendenza di certi commercianti prestati alla politica a spararla grossa, così grossa che la gente, virgilianamente, "guarda e passa". Sarà che siamo cresciuti (e questo è un bene) e che le scottature, anche quando smettono di bruciare, lasciano sulla pelle cicatrici visibili. Sarà che il popolo non è bue e che nella società del consumo anche la politica è un bene, che pertanto si presta a confronti, valutazioni, bocciature e promozioni. Sarà che, come spesso accade, è la società del suo complesso ad aver sorpassato la politica e che i processi di maturazione sociale sono intimamente bottom-up e necessitano di tempo per consolidarsi. Se ne dica quello che si vuole, Berlusconi rappresenta l'elemento discriminante tra il "prima" e il "dopo", un test di maturità per una giovane democrazia decadente, che della politica ha sempre cinicamente diffidato e che dal "nuovo" è stata irresistibilmente attratta, come al luna park, dove si vincono solo pupazzetti, ma è il desiderio di un plasma 52" che ti trascina al banco.Ad ogni modo, è passata. Il bufalismo invece, no. Ha persino contagiato chi se ne riteneva immune, come Romano Prodi, che fra riduzioni del cuneo fiscale (5 punti! Lo stesso Berlusconi, mica la prudenza fatta persona, ha aggrottato le ciglia, temendo di perdere il monopolio delle esagerazioni), bonus bebè e asili nido a pioggia deve aver suscitato qualche perplessità fra i suoi, un certo sollievo per gli altri (avranno pensato: "Beh dai, la compagnia delle boiate si allarga!") e molta indifferenza nel corpo elettorale. Certo, non si può dire che l'allievo abbia superato il maestro, che prontamente ha ribattuto proponendo pensioni minime che in Dubai se le sognano, cinema-teatro-bianchino gratis per gli over 70 e chi più ne ha più ne dica.La gente "guarda e passa". Meno male.