...il bicchiere spense gli angoli più profondi, frammentanto prima i pensieri poi le parole, poi le singole lettere...esattamente come la fiamma di una candela che si va consumando.
Avrei voluto amarla, potuto fino a confondermi nei ritmi dei suoi passi, negli sguardi frettolosi, nei fiumi di parole usati per coprire ansia e paura.
avrei voluto, ma alla fine si perde il senso del se, e dell'altro rimangono tratti soltanto a condannare isolamenti ed incapacità.
Avverti solo uno scorrere di vuoti che ne lasciano di nuovi e ne fanno riaffiorare altri. Si perde la sacralità, la delicatezza, il desiderio di mani nella mani a rassicurarsi in calore di cuori protetti, aspettando, come reti vuote lasciate sulle rive ad asciugare, che tutto finisca.
Solo buffi ed inutili rammarichi...avrei potuto, avremmo.