Di Me
Le parole cadono come pezzi di vetro scheggiato, belle, scintillanti sotto la luce. Pensiero dopo pensiero, una dopo l'altra, lasciando tagli irregolari di un quadro astratto.
Riporre i propri ricordi non significa cancellarli: è impossibile.
Alcuni momenti della vita sono veri e propri incubi, qualcosa di cui vuoi liberarti ma non riesci;
solo attraverso la cognizione di quella verità te ne puoi liberare.
E’ un processo mentale durante il quale il dolore può diventare tanto forte da indurci a smettere,
persino più forte della scoperta di quella stessa verità; ma va affrontata per riprendere possesso di se stessi.
Fili
Post n°165 pubblicato il 21 Novembre 2008 da servus71
Un Leone Vero..Lui...Demonero_1 Cucù...ma come non mi rispondi?...ecco riprovo...cucù...uffi dove sei?cucùùùùùù...ops scusami ero oltre il cielo e non sentivo il tuo chiamarmi...sai ho tanto da raccontarti cucù...facciamo così,ora chiudi gli occhi e ascoltami...in questi attimi di tempo,stanco di scrivere mi sono detto:prendo le mie ali rovinate e con un spruzzo di profumo di cuore volo un pò..inizialmente tremavo un po' impacciato,ma poi piano piano con coraggio ho attraversato il tempo...sai tante nubi nere mi contrastavano e mi colpivono,ma io anche se ero ammaccato e un pò squalcito non le ho lasciate vincere...mi sono un po' stancato ma la mia voglia di vedere l'infinito di me perso nel tempo,mi ha dato sempre la spinta x continuare questo mio viaggio...passate le nuvole,ho visto le stelle che mi sorridevano e mi invitavano a cerchio di festa a danzare con loro...i miei occhi color terra hanno colorato la dolce luna,che seduta su di un fianco mi ha allungato la sua scia di luce per farmi sedere...sai cucù seduto e con le mani sul viso ho visto quel che forse non vedono da tanto...ho raccontato di me senza usare suoni e scritte a tutto quell' arcobaleno che dinanzi a me si inchinava curioso di conoscere chi fossi...sono stato un po' impacciato e forse anche pauroso in principio dinanzi a questo mondo nuovo per me,ma il calore che sentivo dentro e intorno mi ha messo a mio agio...il tramonto a fossette rosse e gialle rideva impazzito alle mie avventure raccontate,mentre il sole impegnato a spolverare i suoi raggi mi mandava occhiolini di soddisfazione ...oh cucù non so quanto tempo io sono stato via,non so quanto mi hai atteso,e non so quanto pensiero ti ho dato...ma sai il viaggio fatto come un cavallo alato,mi ha modellato nel cuore,nell' anima,negli occhi,nel tempo stesso...sono uomo senza richieste e proibizioni...sono cuore e sangue...sono gioia e dolore...sono tanto e forse poco...ma cucù una cosa ho capito,io sono Nicolas ed anche se a tanti darò e tanti no,io sono quel piccolo uomo che il tempo sin da piccolo ha portato ad essere adulto rendendolo onore e rispetto...cucù io sto bene...lo sai che sono un leone,tu sai che io non mollo,tu sai che io cado ma,non cedo mai...sono un po' stanchino ora dopo questo mio nuovo viaggio,ma tu aspettami,riposo ancora un pochino e poi ritorno...cucù tu che sei un po' come gli eventi strani della vita,abbraccia per me chi tanto io amo...e a te cucù lascio qui su di questo pezzo di cielo portato sulla terra,il mio delicato brum brum fatto di notti e luci dove io con il mio sorriso narrerò lo splendore di una nuova vita raccontata da ME. inviato da Rosalba e postato da stellanascente73 |
Post n°163 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da Fili_Invisibili
PS: 28 ottobre: non lo avevo postato questo mio video. Ieri pomeriggio lo stavo riguardando dalla gallery perché forse è quello tecnicamente meno riuscito ma quello più significativo per me e devo aver involontariamente cliccato qualcosa. Mi sono accorta che era in blog stamane quando in community ho letto che c'era un commento al mio post. Forse è segno del destino che questo video sia qui, forse dovrò aggiungere quello che pensavo mentre lo riguardavo, forse capirò perché è successo, forse sto impazzendo Mi manchi, molto, ci son momenti in cui mi sembra tu sia frutto della mia fantasia; nel silenzio parlo e riparlo, nel silenzio ti parlo e sento echi della mia sola voce e vorrei sentire un rumore diverso. Sei tu che decidi, ti lascio decidere e come vedi ho smesso d'insistere ma mi assale un forte senso di solitudine e in questo istante vorrei non essermi svegliata. Ho fame di te, nel silenzio, con l'anima in mano. Fuori ha smesso di piovere: è tornato il sole. Fuori. Qui è buio, buonanotte amore forse forse forse |
Post n°162 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da Fili_Invisibili
Quando ci siamo incontrati, al primo sguardo, già ci conoscevamo io e te. Capii che incontrarti aveva completato qualcosa in me e pensavo tu sapessi, sentissi. Ma in una fredda stanza d’ospedale ascoltavo musica a luci spente, sola. “C’ero, ti ero vicino.” No, non c’eri, c’era la tua assenza. Quante volte ho cercato di raggiungerti, quante volte ho cercato di abbattere quel muro? Poche volte? Troppe? Dovevo forse continuare a battere i pugni su quel muro fino a farli sanguinare? Dovevo forse voltarmi, andare via e darti quella prova che ti dava ragione, che tutto sommato avrei potuto lasciarti e ferirti? Dovevo aspettare, immobile? Nessun movimento verso te e nessuno via da te, sperando che un giorno in qualche modo avresti aperto gli occhi e il cuore e mi avresti vista oltre quel muro, ancora lì? Quante volte questo gioco? Quante volte scapperai da te stesso? Da noi, da quelle verità che non sai affrontare? Quante volte abbiamo perso? Quante volte ci perderemo? Tu per non accettare la verità e io per non lasciar andare. Ora sei qui. Avrei venduto l’anima per un momento come questo, per un flash di chiara e cristallina visione, per questo momento di fiducia e onestà, per questa messa a fuoco. E fa male. Fa male guardare in questo abisso integro. Farebbe meno male se le mie azioni fossero più solide? Se amputassi la parte che duole piuttosto che curarla? La lacerazione della carne, la vista del mio sangue mi darebbero sollievo da questa prigione di mia creazione? Sei qui e ti vedo chiaramente, più chiaramente di quanto pensi. Tutto quel fumo e quegli specchi truccati ora hanno perso illusione. Vedo le tue paure, i difetti ma anche la tua tenerezza e grazia. Ascolto la verità nelle bugie che stai raccontando a te stesso; le tue difese sono crollate ed eccoti qui, esposto, umano.
In una fredda stanza d’ospedale ascoltavo musica a luci spente, sola. La punta delle dita sfogliava pelle morta sulle labbra screpolate, come petali di margherita ...c’è...non c’è; con un sapore amaro sulla lingua aspettavo l’esito.
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Post n°161 pubblicato il 28 Settembre 2008 da servus71
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Post n°160 pubblicato il 16 Settembre 2008 da servus71
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LA MIA OMBRA
La mia ombra
ha smesso di seguirmi.
Ha preso un sentiero diverso.
Mi guardo dietro
ma non la vedo.
Continuo a guardami dietro
sperando di vederla.
Vorrei ritrovarla.
Vorrei smettere
di seguire il mio cammino
e lasciarmi condurre
dalla mia ombra,
quell'andare silenzioso,
quel passare inosservata,
restare inosservata.
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