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« UN APPUNTOESISTERE E' VIVERE? »

A QUALE SOCIAL NETWORK APPARTENGO?

Post n°348 pubblicato il 09 Settembre 2012 da lorifu
 

 

Di questi tempi i due colossi più importanti del social network si stanno scontrando non sulla punta del fioretto ma a forti colpi di sciabola.

Facebook rivendica il primato dell’utenza, circa un miliardo di persone, Google+, nato recentemente,  quello della qualità perché mentre il primo appare tutta concentrato sulla monetizzazione  del suo sterminato esercito di iscritti, Google + pur senza perdere di vista il marketing e gli allettanti ricavi  pubblicitari che ne derivano, sta cercando di fare il salto di qualità offrendo una piattaforma che si discosti per servizi e modalità di fruizione degli stessi sia da Facebook che da Twitter, altro gigante del networking.

Ma cosa sono i social networks, qual è la filosofia che li ispira e quali sono le analogie e le differenze principali?

La definizione classica  è che si tratta di un’enorme rete sociale dove si intrecciano le relazioni tra i vari individui e che ha avuto il suo exploit con la nascita di Facebook, il social network per eccellenza.

L’uso dell’uno o dell’altro dipende da ciò che intendiamo fare, di cosa e come vogliamo metterci in relazione con gli altri e del tempo che abbiamo a disposizione.  Soffermandoci sul tipo di legame sociale che avviene tra i gli utenti scopriamo che in Facebook la richiesta o accettazione dell’amicizia crea un legame di reciprocità mentre in Twitter, essendo basato sul principio del "following" (seguire, non stringere amicizia) un utente può seguire un altro ma può non avvenire il contrario.

Twitter come Google+ si basa su "persone che mi seguono" (follower) e "persone che seguo" Following),  che in Google+ assume il nome di cerchie (circles).

Anche il principio di condivisione è nettamente differente tra i due social network: in  Twitter ciò che inserisco viene visualizzato nell’insieme  degli aggiornamenti delle persone che mi seguono mentre in Facebook viene visualizzato dai miei amici.

Ma chi sono gli amici di Facebook?  Una caterva di persone tra amici, compagni ed ex compagni di scuola, colleghi, amici degli amici, parenti, una finestra sul mondo  dove mettere in piazza tutto, proprio tutto, in poche parole farsi gli affari degli altri.

Ecco perché Facebook viene anche definito il social gossip o spia che se da un lato accomuna e unisce, dall’altro deve essere usato con intelligenza per  non rischiare di affondare in un mare di banalità.

A differenza di Facebook  in Twitter e Google+ sono i contenuti a farla da padrone anche perché c’è la libertà di scelta e una persona la segui solo se quanto posta ti può interessare o è di tuo gradimento.

Twitter comunque con i suoi tweet di 140 caratteri scarni, se da un lato soddisfa per la velocità e la stringatezza dell’informazione, dall’altro evidenzia tutti i suoi limiti perché spesso il tweet appare come un’imbeccata che non sempre, se non rimanda ai siti con contenuti completi, riesce ad essere esaustivo.

Google+ si piazza in mezzo a questi due ma non ha ancora trovato la sua strada. Dalla sua ha una già consolidata piattaforma che permette di riunire e collegare le tante attività dell’utente in un’unica grande condivisione: documenti, mail, foto, siti..

E la videochiamata che è il suo asso nella manica.

In conclusione ogni social network corrisponde ad una cultura e filosofia diverse e a gusti e interessi pure diversi.  Chi invia  un tweet  può essere la stessa persona che poi definisce il suo stato comatoso a seguito di una sbronza  in Facebook o posta una chicca in Google+

L’importante è cercare di usare con coerenza i vari strumenti in quanto se un video demenziale o il turpiloquio può essere ben accetto o tollerato  in Facebook, in Google+ e Twitter rischia di abdicare al principio ispiratore  appiattendo il potenziale strumento culturale verso il basso.

 

 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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