Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« THE CIRCLE REVIEW N. 5IL SEMPRE NEL MAI »

LETTERA APERTA all’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane

Post n°470 pubblicato il 23 Marzo 2014 da lorifu
 

 

Ill.mo Ing. Mauro Moretti,

Lei, quando pronunciava le sue incaute parole:

Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà poi il fatto che una buona parte di manager vada via. Io prendo 850 mila euro l’anno e se mi riducessero lo stipendio, lascerei"

forse non sapeva che avrebbe innescato una bomba ad orologeria dagli effetti deflagranti davanti a una classe sociale alla quale la sua improvvida dichiarazione non poteva  che suscitare un unanime moto di ripugnanza.

Lei, la cui pur onorabilissima carriera l’ha portata a dirigere lo già scassatissimo comparto Ferrovie,  dopo  decenni di affanno, a tutt’oggi, nonostante le sue trionfalistiche dichiarazioni di uscita dal tunnel, giusto per usare un eufemismo, viene definito dai viaggiatori destinatari ultimi di treni che per pulizia, puntualità, sicurezza fanno acqua da tutte le parti,  un insulto alla dignità di un Paese che voglia definirsi civile.

Dato  che gli italiani non hanno mente corta ricordano molto bene il caso Alitalia, che ancor oggi scuote gli animi e le coscienze, non di chi però ha intascato fior di milioni tra i vari Amministratori delegati  che si sono succeduti nei lunghi decenni del suo travaglio fino all’estinzione,  preoccupati unicamente di intascare gli appannaggi loro dovuti senza avvertire alcun briciolo di responsabilità per le loro gestioni fallimentari.

A me hanno insegnato, sin da piccola che le cose vanno guadagnate col merito.

Non ho mai messo in discussione che se qualcuno,  per  capacità e perizia arrivava a ottenere alti incarichi ben remunerati non li meritasse o dovesse guadagnare di meno ma ho sempre ritenuto che tutto fosse inquadrabile nei limiti di una giusta perequazione fra cittadini, con i debiti distinguo in fatto di ruoli e responsabilità.

Mi è stato detto che in un regime di libera concorrenza  è il mercato che fa il prezzo ma nel suo caso lei gode del regime privilegiato del monopolio con un ruolo inamovibile e fortemente garantito dove lo stipendio non viene inficiato dal raggiungimento o meno degli obiettivi e  liquidazioni, pensioni astronomiche vengono elargite indipendentemente dai risultati ottenuti.

Diverso è il caso dei manger,  altrimenti detti dirigenti aziendali,  che fanno capo all’Imprenditore, soggetti alla scure dei risultati certi, ricontrabili, pena il declassamento, senza escludere  il licenziamento.

Per non parlare della moltitudine di impiegati a tutti i livelli che come sempre in una spending review che si rispetti sono i primi a farne le spese.


 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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