la memoria dispersa

CARO PAPA'


 Un padre entra nella camera della figlia e la trova vuota con una lettera sul letto.. Presagendo il peggio, apre la lettera  e legge quanto segue:“Caro papà, mi dispiace molto doverti dire che me ne sono andata con il mio nuovo ragazzo. Ho trovato il vero amore e lui, dovresti vederlo, è così carino con tutti i suoi tatuaggi, il piercing e quella sua grossa moto veloce. Ma non è tutto papà: finalmente sono incinta e Abdul dice che staremo benissimo nella sua roulotte in mezzo ai boschi: lui vuole avere tanti altri bambini e questo è anche il mio sogno. E dato che ho scoperto che la marijuana non fa male, noi la coltiveremo anche per i nostri amici, quando non avranno più la cocaina e l’ecstasy di cui hanno bisogno. Nel frattempo, spero che la scienza trovi una cura per l’Aids così Abdul potrà stare un po’ meglio: se lo merita!Papà non preoccuparti, ho già 15 anni, so badare a me stessa. Inoltre Abdul, forte dei suoi 44 anni d’età , mi segue e mi consiglia al meglio nelle scelte come quella di convertirmi all’islam. Spero di venire a trovarti presto, così potrai conoscere i tuoi nipotini. La tua adorata bambina. P.S. Tutte palle, papà! Sono dai vicini. Volevo solo dirti che nella vita ci sono cose peggiori della pagella che ti ho lasciato sul comodino. E tutti a questo punto dovremmo tirare un sospiro di sollievo. Questo articolo letto su un periodico di una città di provincia mi ha talmente colpito per la sua comica drammaticità che mi ha dato lo spunto per fare alcune riflessioni sul problema dei nostri giovani, soprattutto sul  problema vissuto da noi genitori nei loro confronti. E’ assodato che nella stragrande maggioranza dei casi i nostri figli adolescenti sono stanchi, annoiati, ciondolano da una stanza all’altra della casa con lo sguardo perso nel vuoto al ritmo della musica proveniente dalle cuffie. Se gli parli non ti rispondono o nel migliore dei casi grugniscono un sì, un no, nuovamente persi dentro se stessi. In sostanza non hanno voglia di fare una mazza a partire dallo studio,  quando c’è, limitato al minimo sindacale, per finire  alla richiesta minima, tipo  riordinare la camera, o sistemare i vestiti. La giornata con un adolescente è una lotta all’ultimo sangue, estenuante, sfibrante, in bilico tra compromessi continui, concessioni elargite a condizione di…..il tutto a conclusione di estenuanti trattative quasi sempre a favore dei questuanti. L’umore poi è qualcosa che ha  a che fare direttamente con la “tempesta ormonale” in atto  e che li vede passare dal riso al pianto, all’imprecazione, all’esaltazione, alla disperazione almeno 50 volte al giorno. Non si contano i vaffa…., nella migliore delle ipotesi rivolti così, alla stessa stregua di complimenti, a noi tapini,  che, dopo l’ennesima filippica e diffida dall’usare ancora una volta simili parole….tutto torna come prima.  Il moroso o la morosa è quasi sempre un argomento tabù che se ti permetti di contestare o peggio, di mettere in discussione,  cadi in disgrazia in quanto a confidenze e diventa un capitolo chiuso. Potremmo continuare all’infinito con altri esempi di “gioventù perduta” E allora, dato che tra quelle adolescenti potrebbe esserci  anche mia figlia, mi par di sentirmi: “In fondo non beve, fuma, ma non si droga, non passa da un ragazzo a un altro, a scuola vivacchia”. Lo so, sembra  paradossale, ci accontentiamo di quello che abbiamo, nel timore di quello che potremmo avere.  E in fin dei conti non è poi così strampalata la mia riflessione, perché a volte basta saper attendere, avere la pazienza di superare i limiti imposti dalla vanità e dall’orgoglio di volere un figlio modello a tutti i costi, il più bravo, il più sportivo, il più brillante, un figlio da esibire insomma.Ci facciamo una ragione?