la memoria dispersa

VIVERE


 Oggi non ho tempo Oggi voglio stare spento!  Capita spesso nella vita di ognuno di sentirsi così, come nella canzone di Vasco Rossi “Vivere”, o come il cielo plumbeo e nuvoloso per una malattia, un sogno infranto, un amore finito, un’amicizia delusa. Il dolore che si prova è intenso, a volte devastante, e improvvisamente il sorriso di ieri, di un attimo fa, scompare, sostituito da una smorfia dolorosa, da una fitta che non dà tregua. Il medico col suo responso negativo, quel posto negato da assegnare a un altro non perché più bravo ma solo perché raccomandato, quell’amore che ti aveva fatto vibrare, improvvisamente spentosi senza una ragione, la tua amica del cuore che dall’oggi al domani  ti volta le spalle. Allo sgomento iniziale subentra il dolore, o la rabbia, a seconda, e non c’è un unico modo di reagire.  C’è chi si chiude in se stesso non facendo trasparire il tormento che l’affligge; c’è chi al contrario reagisce esibendo un’esuberanza  che non gli appartiene, altri ancora meditano  vendette e ritorsioni, tutti uniti da un denominatore comune: il dolore e la disperazione. Si dice che a volte bisogna toccare il fondo per rinascere, certo è che non ci sono ricette uguali per tutti e soprattutto la rinascita deve partire dal di dentro, la spinta deve venire da quella parte di te, ancora non contaminata dalla debolezza, viva, che si vuole bene e che riesce a sostituire i pensieri negativi che divorano la mente con esempi di coraggio e forza di volontà.   E ce n’è di esempi ai quali guardare. Basti pensare a Oscar Pistorius, atleta che a causa di  una grave malformazione ai piedi subì l'amputazione delle gambe. Alle Paralimpiadi di Atene del 2004 vinse il bronzo sui 100 mt e l'oro sui 200 battendo anche atleti amputati più quotati di lui, o al recente caso di Beatrice Vio, 14 anni, campionessa di scherma che, a causa di una grave malattia ha perso i quattro arti, ma non si è arresa e, a distanza di tre anni  dal terribile avvenimento  impugnerà ancora il fioretto con il suo braccio artificiale e che  in un intervista  della Gazzetta dello Sport di alcuni giorni fa dice: “La vita è una figata”.  Esempi di vita, esempi di lotta per la propria affermazione, esempi di coraggio infinito. Ecco, quando ci assale la tristezza o la disperazione dovremmo riuscire a pensare alle varie possibilità che ci offre la vita, alla vita stessa che è già una possibilità e far leva sulle nostre risorse personali, forse solo sopite, forse solo da scoprire, forse solo da incoraggiare. “Piangevo perché non avevo le scarpe, poi vidi un uomo senza piedi” Jim Morrrison